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Olbia, tra iscrizione e mancati pagamenti: un futuro in bilico in mano alla Covisod

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Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi. Come può un bonifico arginare un’iscrizione alla prossima Serie D? Semplice, al momento a nessuno dei diretti interessati sul proprio conto corrente risultano arrivati i pagamenti mancanti da parte dell’Olbia Calcio.

La situazione
Calciatori e staff della società gallurese erano stati tranquillizzati all’ultimo momento utile della scadenza per il saldo dei debiti federali dalla stessa Swiss Pro, che avrebbe fatto trapelare in città l’invio di ciò che mancava per poter ambire alla ripartenza dalla quarta serie. Dopo cinque giorni però tutti coloro contattati dalla nostra Redazione garantiscono di non aver visto nemmeno un euro degli stipendi mancanti degli ultimi mesi della scorsa stagione in Serie C. Va detto che Swiss Pro nonostante questo ha presentato la fideiussione per l’iscrizione in D nei tempi debiti e senza chiedere l’aiuto di Roberto Felleca, l’imprenditore selargino che si era avvicinato alla realtà olbiese per il tentativo di iscrizione e di costruzione di una formazione vincente in grado di essere subito protagonista in quarta serie. La richiesta di Felleca era una sola: Swiss Pro doveva pagare i debiti federali e gli altri costi vivi per la D li avrebbe messi proprio l’ex dirigente di Como e Foggia. Richiesta che ha portato a un muro nella trattativa.

Attesa
Da quello che si vocifera in città la Company svizzera si sarebbe comunque fatta aiutare da cordata di imprenditori con a capo il romano Alessandro Nuccilli, per garantire ai giocatori i bonifici mancanti e i costi per l’iscrizione in D. Una situazione davvero difficile da descrivere a Olbia, dove dalla cessione della quota di maggioranza da parte di Alessandro Marino a Swiss Pro rimangono diversi punti d’ombra. Le richieste non assecondate al momento di staff e calciatori lasciano un enorme punto di domanda sul futuro dell’Olbia, che con ogni probabilità la Covisod dipanerà nella giornata di domani, 16 luglio. Anche se l’Olbia e la Swiss Pro con ogni probabilità andranno avanti con il ricorso rispetto all’eventuale no della Covisod, con la speranza di trovare il modo per la riammissione in quarta serie. In tutto questo la Swiss Pro continua la fuga dalle domande dei giornalisti e si affida al chiacchiericcio cittadino per fare passare i propri messaggi a distanza. In un pericoloso e strano gioco del telefono senza fili. Perché non fare un comunicato se si è riusciti a salvare l’Olbia? Perché promettere la domanda di riammissione in Lega Pro per poi ridursi ai dubbi dell’ultimo minuto per il futuro del club? Il fatto che le amministrazioni cittadini e una serie di imprenditori locali si siano mossi da tempo per salvare l’Olbia acquisendo il titolo del San Teodoro Porto Rotondo e provando a ripartire dall’Eccellenza con il Comune a pagare i costi vivi del Nespoli potrebbe essere un ulteriore indizio di una vicenda torbida. L’ultima parola ora resta alla Covisod per un futuro che anche in caso di ammissione alla D, difficile senza aver pagato i debiti federali, resta davvero tutto da scrivere in Gallura. E qualcuno prima o poi dovrà dare delle spiegazioni per come è stato possibile far fare enormi passi indietro, tra promesse false e silenzi, a una realtà del calcio isolano che da otto stagioni garantiva il professionismo al movimento pallonaro sardo. Sempre che qualcuno ne abbia voglia e interessi. Dubitiamo.

Roberto Pinna

TAG:  Olbia Serie D
 
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