L’ultima freccia utile è stata scagliata. Dopo aver fallito diversi lanci per il salvataggio con meno pressioni dell’Olbia Calcio, Swiss Pro nella mattinata odierna, 22 luglio, ha inoltrato regolare ricorso per la richiesta di iscrizione negata dalla Covisod al campionato di Serie D negli scorsi giorni.
Fretta e furia
Un lavoro fatto in poco tempo ma con una documentazione redatta a puntino dallo studio legale di Eduardo Chiacchio, esperto in materia e già protagonista in passato di vittorie in casi simili a quello del club gallurese. La speranza dell’Olbia è che le garanzie mostrate sul nuovo progetto, finanziato forse dal chiacchierato magnate turco vicino alla company svizzera, e le giustificazioni sui ritardi dei pagamenti dei debiti federali, della mancata fideiussione e delle mancate tasse relative all’iscrizione bastino per mettere in secondo piano agli occhi della Lega il fatto che Swiss Pro entro i termini federali abbia mandato una domanda di partecipazione al prossimo campionato di Serie D contenente una busta vuota. Non è un caso che la stessa Swiss Pro sia rimasta in sordina nelle ultime settimane. Dopo diversi tentativi disperati per il saldo dei debiti federali e una figura che ha tolto credibilità agli occhi delle istituzioni, il gruppo svizzero ha lasciato andare avanti lo studio legale a rappresentanza. Forte anche della nomea e del curriculum dello stesso Chiacchio nel settore. Da capire anche se e in che modo l’ex patron Alessandro Marino, che ancora detiene il 10% del club, proverà ad aiutare l’Olbia mettendo la sua influenza e la sua affidabilità come figura istituzionale in Lega, dopo aver ricoperto il ruolo di Consigliere Federale. La risposta sul ricorso è attesa nelle prossime ore, con rettifica massimo entro il prossimo Consiglio del 25 luglio, e in caso di riammissione alla quarta serie l’Olbia avrà circa un mese per rimettere in moto una squadra e una struttura societaria che dopo la retrocessione è stata completamente smantellata.
Roberto Pinna