Ultima (a meno che non ci siano sorprese dell’ultima ora legate a qualche uscita) conferenza stampa di presentazione per l’Olbia. Federico Marigosu e King Udoh salutano ufficialmente il popolo bianco. Nella pancia del “Nespoli” davanti ai giornalisti pronunciano le loro prime parole da giocatori dell’Olbia.
Emozione sì, ma tanta voglia di affermarsi. Rispettivamente 19 e 23 anni, i due giocatori vengono presentati con parole di elogio dal presidente Alessandro Marino. Iniziamo dal più giovane del duo. “Federico è uno dei più grandi talenti sardi in circolazione, a parlare sarà il campo e dovrà confermarsi anche in C, ma i presupposti ci sono e sono importanti. È stata una precisa richiesta del mister quella di volere un giocatore duttile che potesse dare più soluzioni di gioco”.
Piacere Marigosu – Chi ha seguito le gesta della Primavera lo scorso anno saprà già del grande campionato (mai concluso a causa del Covid) disputato dal talento di Cagliari. Seconda punta, mezzala, trequartista: i ruoli che può interpretare sono molteplici e garantiscono a Canzi, che lo conosce bene, varie soluzioni. “Sono felice, mi piace l’ambiente che ho trovato. Il mister mi aveva parlato della sua volontà di avermi qui e la cosa mi ha sinceramente colto di sorpresa perché non me lo aspettavo”. Anche lui, come Gagliano e Cadili trova a Olbia tanti ex compagni e giocatori d’esperienza con i quali crescere. “La città è bellissima – prosegue – e questo è un aspetto che mi aiuterà a stare sereno, giocare con passione e divertimento come amo fare”.
Duttilità e talento come verranno sfruttati nel 3-5-2, annunciato da Canzi come uno dei moduli più utilizzati? “Il mister vuole che interpreti la seconda punta perché è un ruolo che mancava in rosa. Vuole che giri attorno alla punta, insomma, ma io posso adattarmi giocando da mezzala, ho grande spirito di sacrificio. Trequartista? Certo, perché no, è un ruolo che conosco molto bene”. Pochi giri di parole sugli obiettivi personali: “Voglio dimostrare di sapere giocare con i grandi e in categorie importanti”.
Insomma, prepariamoci a vedere un’Olbia mutevole, dai tanti piani B. Avere giocatori offensivi molto diversi tra loro dà la possibilità di avere tante soluzioni, aspetto che a Olbia si è visto poco negli ultimi anni. “Abbiamo un mister – afferma Marino – che ha dichiarato che il modulo non è un dogma, si può cambiare. Questo rientra nella sua concezione di calcio basata su un modulo studiato attorno alle caratteristiche dei giocatori, in modo da far rendere tutti al massimo. Lo scorso anno eravamo più prevedibili. Avere più armi ci renderà pericolosi”.
Arriviamo al 23enne di Reggio Emilia dalle origini nigeriane. Le stesse di Roberto Ogunseye, passato al Cittadella lo scorso gennaio e rimasto a Olbia fino alla fine della stagione, risultando il giocatore decisivo. I parallelismi sono tanti. Entrambi hanno fatto delle giovanili importanti, Juve per Udoh e Inter per Ogunseye, e poi qualche anno in C. Ogunseye a Olbia è cresciuto e si è consacrato. Lo stesso che il presidente spera possa accadere per il nuovo arrivato.
“King lo abbiamo seguito per tanto tempo- le parole di Marino-. Ha esordito tra i pro col Pontedera proprio contro di noi, crediamo sia un giocatore di grande prospettiva. Lo prendiamo in un momento della sua carriera in cui ha ancora tantissimo da dimostrare, come è accaduto con Ogunseye. Udoh presenta delle caratteristiche che nessun altro giocatore ha. È stata una scelta societaria ma lo staff ha appoggiato subito l’operazione. Anche lui può servirci a variare il tema tattico a partita in corso”.
Piacere Udoh – “Sono felice di essere qui perché tra le varie offerte ricevute ho ritenuto che Olbia fosse il posto ideale per far bene, lavorare con serietà e serenità. Sto iniziando a conoscere staff, compagni e città. Ci sarà tempo per esprimersi a riguardo. Posso dire che lavorando con impegno potremmo toglierci delle soddisfazioni”.
Punta dotata di grandi spunti, che attacca la profondità con velocità e forza fisica, Udoh rientra nelle nuove armi a disposizione di Canzi: “Mi metterò a disposizione, qualsiasi cosa serva alla squadra. Il mister? Mi sembra preparato e con grande voglia di valorizzare i giovani”.
Sul valore della rosa, per quanto sia all’inizio dell’avventura, ha idee molto chiare: “Quest’anno non vedo una squadra simile al Monza che possa ammazzare il campionato a dicembre, perciò dico che potremmo giocarcela con tutte le avversarie”.
C’è ancora tempo per affrontare qualche altro argomento con il presidente.
Il mercato in entrata sembra ormai concluso, ma ovviamente a fronte di qualche uscita potrebbero esserci caselle da occupare. Cosa farà la differenza nelle uscite? La motivazione. “Voglio giocatori che dimostrino di aver voglia di giocare. Se qualcuno è scontento non va bene, abbiamo voglia di fare un campionato importante, vedere musi lunghi potrebbe risultare un problema in seguito”. Chiaro messaggio ai giocatori che non rientrano nel progetto tecnico e devono affrettarsi ad accasarsi altrove. In città si percepisce un clima diverso, c’è grande entusiasmo legato a questa nuova stagione. “Per fare bene le cose bisogna attraversare degli step intermedi. Forse noi ci siamo arrivati con un po’ di ritardo, ma avevamo dei contratti che non ci permettevano di fare un mercato come quello fatto quest’anno. Come ho detto in una precedente conferenza, i nostri obiettivi di mercato sono stati centrati ora, dai primi passi che farà la squadra, potremmo capire gli obiettivi stagionali. Ritengo preponderante l’aspetto mentale, la determinazione che vedrò nei ragazzi. Confido nel mister e nello staff: hanno tutte le carte in regola per fare bene. Solo loro possono capire dove si può arrivare e devono essere i primi convinti di fare bene. I presupposti ci sono, alla fine la parola passerà al campo. La mia speranza – conclude Marino – è che si crei un bel gruppo affiatato anche fuori dal campo, ma quando si va a giocare vorrei vedere dei leoni”.
Rosa al completo, in attesa delle uscite, staff di prim’ordine – pensiamo al collaboratore tecnico Ivan Moretto, ultimi sei anni in A tra Chievo e Cagliari, professionista di grande livello -, l’Olbia attende stasera per i gironi e domani per il calendario della prossima Serie C che nasce con tante incognite, dai protocolli agli spettatori, ma con grandi certezze e un rinnovato entusiasmo.
Roberta Marongiu