Dopo il rotondo 5-0 dell’Olbia sulla Pro Sesto, a presentarsi davanti ai cronisti è stato il numero uno Alessandro Marino.
“È stata una bella partita in cui abbiamo raccolto quello che non siamo riusciti altre volte. Molto importante è stato non aver preso gol, come a Vercelli, un elemento importante che ci deve caratterizzare da qui alla fine, contano che non potremmo fare sempre 5 gol. In realtà già rispetto al girone d’andata c’è un andamento diverso, ora arriviamo più facilmente alla conclusione (30 gol segnati, nda) ma dobbiamo stare più concentrati in fase difensiva per raggiungere i nostri obiettivi”.
“Ai ragazzi ho fatto i complimenti – continua il numero uno dei bianchi – è stata una prestazione giusta sotto tutti i punti di vista. Ho chiesto di non staccare la spina, devono dimenticarsi subito di questo 5-0 e pensare di essere ad un campionato del mondo, pensare che la prossima sia un’altra sfida decisiva”.
Non staccare la spina perché non ci sono squadre materasso, la classifica è corta. Ma la prestazione mi ha convinto sotto tutti i punti di vista.
Parlando di singoli: “Cocco da quando non ha giocato titolare ha avuto un atteggiamento positivo, dimostrando grande umiltà e professionalità. Oggi ha dimostrato di essere con noi e di non essere una figurina, di essere determinante anche non giocando sempre, gli faccio i complimenti”.
Biancu? “Merito del mister aver avanzato il suo raggio d’azione, lo ha messo sulla trequarti e lui ha avuto più libertà sfiorando più volte il gol e oggi riuscendo a segnare. Lo trovo molto cresciuto, atleticamente e di testa”.
Per il presidente Marino ora un nuovo ruolo come consigliere di Lega: “Mi fa piacere per Olbia, è la prima volta che siede nel Consiglio Federale, credo sia un bel vanto per la città”.
Come invertire la rotta? “Ora la partita si giocherà sulle regole, che vanno riscritte, non si può andare avanti così, accumulando perdite. Bisogna prendere a modello il calcio inglese, bisogna far aumentare il valore della C, per fare in modo che la A ci veda diversamente e questo si può fare dialogando e non arroccandoci su posizioni diverse e distanti”.
Roberta Marongiu