L’Olbia parte alla volta di Chiavari con la speranza di essersi lasciata alle spalle quella mezz’ora contro la Fiorenzuola che ha fatto perdere un po’ la trebisonda ritrovata nel finale di primo tempo e di seconda frazione che ha fatto quasi assaporare il pareggio dopo il gol firmato da Nanni all’esordio in maglia bianca. Prossimo avversario per la squadra di Occhiuzzi sarà la Virtus Entella che lo scorso anno fece uscire i Bianchi nel secondo turno dei playoff grazie alla classifica migliore. Tante cose sono cambiate da quella partita, a partire dall’uomo che guida l’Olbia.
“Sto vedendo a sprazzi la squadra sulla quale abbiamo lavorato e che sto cercando di mettere in campo con equilibrio e idee offensive. In vista della partita abbiamo analizzato ciò che non è andato, iniziamo ad avere certezze, diamo valore a quelle nei momenti no, e dobbiamo saper soffrire. Non può bastare una sconfitta a farci perdere le certezze create. Non cadiamo in allarmismi, abbiamo lavorato tanto su questo aspetto e sull’infondere fiducia nei ragazzi“.
Cosa ci dice dell’avversario?
“La rosa dell’Entella sulla carta ha determinati valori, ma bisogna far parlare il campo. Affrontiamoli con il piglio giusto come abbiamo mostrato di saper fare. Sono una squadra che ha una fisicità nell’attacco dell’area importante. Probabilmente non hanno le pressioni che possono avere a Reggio Emilia, hanno qualche punto in meno di quanto si aspettassero, ma sanno di essere forti. Noi andremo lì per dimostrare che ci siamo“.
L’Olbia che pressioni ha, invece?
“Sentiamo le responsabilità nei confronti dei tifosi che fanno i sacrifici per venire a vedere la partita. Io sono esigente, non mi nascondo dietro un dito se c’è da migliorare qualcosa lo dico. Quindi le tensioni sia interne che esterne ci sono. Cerchiamo di non buttare tutto quello che di buono c’è, non ingrandiamo gli errori e diamo a tutto il giusto peso“.
Capitolo indisponibili con assenze eccellenti. I Bianchi non potranno contare su Ragatzu e Brignani. Restano ancora fuori Secci, Fabbri, Palesi.
Roberta Marongiu
