agenzia-garau-centotrentuno

Olbia, Occhiuzzi: “Buon punto, ma deve ancora scattare la giusta mentalità”

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram

Le parole di Roberto Occhiuzzi, tecnico dei galluresi, dopo il pareggio interno contro il Siena.

“Punto meritato? Sì, come dicevo in settimana, ai ragazzi deve scattare in testa la mentalità giusta: questo avviene attraverso le gare e le difficoltà, quando capiranno il meccanismo, specie con il 3-4-1-2, l’accorciare in avanti e l’attaccare gli spazi deve diventare il nostro marchio di fabbrica. Questi ragazzi hanno la forza giusta: non è semplice perché a volte arrivi in ritardo e devi riconquistare palla più in alto, ma per i primi 15 minuti non sono riusciti a farselo entrare in testa. Poi alla prima situazione utile hanno capito, prendendo la giusta consapevolezza: quando questo è successo i ragazzi sono stati bravi, anche se gli rimprovero una cosa. Come ho già detto in settimana, non voglio che prendiamo tutti questi cross dagli esterni: quando capita a noi è difficile riuscire a crossare, perché ci accorciano. Così, dall’altra parte, quando l’esterno avversario arriva al duello contro di noi non deve mettere palla in area, perché a quel punto è normale che creino situazioni pericolose, specie se hanno struttura fisica. Per il resto, non posso rimproverare nulla ai ragazzi”. 

“Ma inizialmente c’è stato secondo me. Ripeto: alcuni meccanismi devono entrare in testa bene e questa gara ti ha dato quel qualcosa in più perché l’hai fatto con una squadra che ha tanto ritmo, e ad un certo punto il ritmo, dopo il 18’ del primo tempo, l’abbiamo dettato noi quindi è stato fondamentale, è stato importante questo. Peccato perché nel secondo tempo si è riusciti ad arrivare in verticale quando riuscivi ad andare avanti con il palleggio e ad andare in verticale, siamo riusciti a creare delle occasioni pericolose però ci sta. Complimenti a tutti i ragazzi, a chi è entrato. Ho tanti giovani, stanno lavorando benissimo, stanno conquistando la mia fiducia e la fiducia dei compagni. Tanti giovani, alcuni al primo anno, entrare con questo piglio e dare una mano ai compagni, essere giocatori che hanno anche personalità è un buon segnale per l’Olbia. Uscire tra gli applausi vuol dire che hai sudato la maglia, hai lottato, hai fatto divertire il pubblico. Se questo è lo spirito, sono ben contento di fare i complimenti a questi ragazzi”.

“Quando giochi con un 4-3-1-2 è più facile giocare 4-3-1-2 e stai sulle posizioni. Io ho fatto capire che anche 3-4 comunque, se ho bisogno di alcuni giocatori perché comunque loro ti venivano a pressare con due giocatori quindi avevo il piede di Emerson che mi serviva. Mi serviva per riuscire, come è successo nella seconda parte del primo tempo, a mettere questa palla incrociata per far capire che non vuol dire un modulo altrimenti gli abbrevi la strada, gliela accorci, però non capiranno mai. Noi abbiamo due moduli che possono essere un valore aggiunto, possiamo farlo per caratteristiche e noi dobbiamo tenercelo stretto, quindi finché c’è stata la possibilità. Poi è normale, ti metti a 4 perché vuoi anche provare a vincerla e quindi là cambi qualcosa, ti metti più sulle figure, metti roba fresca, metti un attaccante veloce che lavorato bene e gli faccio i complimenti quindi è stato un po’ questo il discorso però sono due moduli che ci dobbiamo tenere stretti. Coppa Italia contro la Torres? Sicuramente pensiamo a gara dopo gara, sarà il ritorno del derby. Il derby in Coppa Italia, in campionato o in amichevole, va rispettato e lottato. Bisogna onorare la storia di due città, bisogna rispettare questo derby. Io ci entro in punta di piedi perché le dinamiche storiche di una terra sono bellissime e secondo me sono le intimità di una città. Io vivo in centro e certo di entrare in quello che è l’obiesità e voglio che i ragazzi la portino fuori con rispetto di quelle che sono le dinamiche. Oggi abbiamo la fiducia di 1000 persone ma ce le dobbiamo tenere strette. Queste 1000 porteranno a 1500, 1700 ma dobbiamo essere bravi, dobbiamo lottare. Questo io voglio dai ragazzi”.

“Sono sicuro che dopo 15 minuti non ricevere fischi… volevo fischiare anche io. Il pubblico ha la consapevolezza di cosa c’ha dietro questa squadra, è una squadra di giovani con un mix di giovani e grandi, di molti giovani che la vogliono aspettare e vogliono che fanno vedere questa gioventù. Non voglio che l’umiltà che parlo tanto si confonda. L’umiltà vuol dire essere umili, cattivi, non dare le cose per scontate. L’umiltà non vuol dire essere remissivo, aspettare… noi abbiamo la forza, l’esuberanza di fare determinate cose per gioventù. Questa squadra lo deve fare. Pian piano i meccanismi saranno migliori. In settimana arriverò ancora più avvelenato per lavorare. Lo spirito è stato giusto, mi è piaciuto la gara, sotto il profilo del palleggio siamo stati più riflessivi. I nostri attaccanti, non è facile poverini, sono stati tallonati per 94 minuti, hanno fatto una gara sporca eccezionale, hanno vinto molti duelli e questo la dice lunga sulla partita”.

 

La Redazione

TAG:  Olbia Serie C
 
Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti