Giovane ma con già diverse esperienze in Lega Pro e soprattutto con la maglia della propria nazionale. Nicola Nanni, attaccante classe 2000 di San Marino, è uno dei volti nuovi dell’Olbia di Roberto Occhiuzzi (qui il nostro approfondimento) che prosegue i propri lavori nel ritiro di Buddusò. La punta ex Crotone, nell’ultima stagione alla Lucchese, ha parlato del suo arrivo e delle sue caratteristiche in un’intervista rilasciata a La Nuova Sardegna. Un estratto.
Sulla scelta
“Giocando da qualche anno in Serie C avevo avuto modo di conoscere la società, mi sembrava un club sano che sapesse crescere i giovani. Sapevo del direttore Tatti che l’interesse nei miei confronti era importante, l’ho tenuto in considerazione e ho deciso di venire qui“.
Sull’ultima stagione e su Udoh
“Nell’ultima stagione ho aumentato il numero di presenze e per un attaccante vale molto. A livello di gruppo, abbiamo ottenuto i playoff quindi anche da quel punto di vista è andata bene. Udoh? So bene cosa ha fatto a Olbia. Ma i paragoni lasciano il tempo che trovano. Io devo creare il mio percorso. Non mi pongo alcuna asticella, voglio fare un’annata importante“.
Sul proprio ruolo
“Sono una prima punta. Per quanto riguarda come stare in campo ho giocato in diversi moduli, ma non credo che sia quello a fare la differenza. È più una questione di come interpretare le idee di gioco“.
Sulle differenze tra il calcio di C e quello con la nazionale
“Condiziona tanto il fatto che la Serie C non si ferma per la pausa delle nazionali, più che altro. Sono esperienze diverse, è un modo per confrontarsi su diversi aspetti. Con San Marino, comunque, le partite più difficili non sono quelle con le grandi nazionali, dove sai già di non pretendere molto, che il pubblico è lì per vedere l’altra squadra. Anzi, scendi con la mente libera. Le partite difficili sono quelle dove te la giochi e dove sai di poter ambire a un risultato e fare gol“.
La Redazione