Il patron del club gallurese ha diramato una nota per commentare la stagione del club di via Georgia, aprendo all’ipotesi di passare la mano per quanto riguarda la proprietà.
Alessandro Marino ha rotto il silenzio, che durava ormai da mesi. E lo ha fatto con una nota diffusa alla stampa nel pomeriggio di oggi, venerdì 28 aprile 2023. Parole pesanti quelle del patron gallurese, che sottolineano una frattura nella sua lunga storia da presidente dell’Olbia Calcio. “Durante questa ultima stagione qualcosa si è rotto, per cui in questo momento, per coerenza e rispetto, devo evidenziare che nulla è più dovuto a prescindere e a ogni prezzo”, recita uno dei passaggi salienti della dichiarazione del patron olbiese, che apre ufficialmente le porte a un possibile cambio di rotta a livello della proprietà del club. “Nelle settimane che ci separano dall’iscrizione al prossimo campionato porterò avanti, come sempre fatto in questi anni, le attività di gestione aziendale ma al contempo ascolterò, valutandone attentamente la serietà, le proposte di acquisizione del club”, ipotesi mai paventata da Marino negli anni da presidente. Anni importanti, legati alla sinergia con il Cagliari Calcio, nei quali l’Olbia è tornata a giocare il campionato di Serie C unica dopo 38 anni, centrando il record societario di permanenza consecutiva in categoria (8 stagioni). Poi il traguardo playoff raggiunto nella stagione 2021-22, con Max Canzi in panchina, prima e unica volta nella storia del club.
Un lungo silenzio
L’ultima è stata una stagione impattante, sotto diversi punti di vista, per Marino, specialmente a livello emotivo. La salvezza raggiunta con un girone di ritorno definito “importante” dai suoi – “Voglio fare pubblicamente i complimenti alla squadra, al mister, allo staff e al direttore per come in questa stagione hanno saputo reagire alle difficoltà e alla tanta sfortuna disputando un girone di ritorno importante”, recita un altro brano – non è bastata a ricucire i pezzi di un rapporto di fiducia con la piazza mai davvero sbocciato, nonostante i risultati. “Gli stessi complimenti intendo rivolgerli ai dipendenti della società per il prezioso apporto, ai miei soci e anche a me stesso perché tutti insieme, ancora una volta, abbiamo dimostrato di saper programmare con lungimiranza, prendendo e difendendo decisioni nell’interesse e per la crescita dell’Olbia che, per l’ottavo anno consecutivo, avrà l’opportunità di misurarsi alla pari con piazze e città di grande livello”. Un silenzio lungo sei mesi esatti: 180 giorni sono passati dalle dichiarazioni post sconfitta con il Gubbio, in cui Marino aveva anticipato la volontà di “fare valutazioni”, quando tutto faceva presupporre l’esonero di Roberto Occhiuzzi, confermato quasi testardamente anche nei momenti più bui, ma con la giusta lungimiranza premiata dai risultati.
Futuro non ancora scritto
“Nulla è più dovuto a prescindere e a ogni prezzo”, dice ancora Marino nella nota. Una frase che non chiude la porta a una sua eventuale permanenza sulla poltrona del patron dell’ufficio di via Georgia, ma volta a smuovere le acque: una stagione come l’ultima appena chiusa non può non scuotere una piazza ambiziosa come quella olbiese, che però negli ultimi anni ha spesso “snobbato” il progetto Olbia Calcio, nonostante i risultati. Ora, a bocce ferme, la “bomba mediatica” è esplosa. E adesso, per utilizzare una nota canzone di Vasco Rossi, “Cosa succede in città?”
Francesco Aresu