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Olbia, Marino: “Illogico non puntare ai playoff. Gagliano? Non è in agenda”

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A campionato fermo causa Covid in casa Olbia è il numero uno della società, Alessandro Marino, a parlare. La lunga conferenza nella sede del club, si è rivelata ricca di temi.

Un bilancio del 2021

L’Olbia è innegabilmente cresciuta – ha esordito Marino –, a parità di budget non siamo una squadra che attraversa più periodi bui prolungati, c’è una consapevolezza maggiore, gli avversari adesso ci temono dal punto di vista tecnico ma sanno anche che siamo tra le squadre esperte della categoria. Mi aspetto che la crescita continui e che in futuro il trend sia quello di squadre che spendono sempre meno per un campionato ancora più sostenibile”. Dopo il girone d’andata la valutazione sulle squadre è un po’ cambiata, con Marino che ha parlato più liberamente degli obiettivi cui puntare. “Tre, forse quattro, squadre sono superiori, per il resto possiamo dire che il divario non c’è e che sarebbe contro la logica non puntare ai playoff. Non ne faccio un discorso di presunzione e come sappiamo adesso inizierà un campionato con ritmi molto diversi ma i ragazzi vogliono puntare al record di punti e centrare i playoff da un buon piazzamento. Da qui in avanti dobbiamo cercare di vincerle tutte, abbiamo giocatori di livello molto elevato per il girone, ben sapendo che con il mercato di riparazione gli equilibri di alcune squadre potrebbero essere alterati.”

Nuovi progetti e questione Covid

Non solo campo, però, dal progetto stadio alla costante interlocuzione con le istituzioni, fino alla possibilità di estendere la compagine sociale. “Ci sono progetti importanti che potrebbero proiettare l’Olbia ancora più in avanti. Per quanto riguarda la solidità del progetto che può crescere ancora le cose non dipendono solo da noi, ma credo che le istituzioni stiano prendendo a cuore la squadra. Olbia dovrebbe essere maggiormente ambiziosa”. Come noto, la Serie C è ferma: la Lega Pro in autonomia ha deciso di rinviare due partite per via del fatto che si sta attraversando il periodo in cui è previsto il picco di contagi. Fermarsi dà la possibilità alle squadre di procedere con le terze dosi e svincolarsi dalle ASL, eliminando di fatto il pericolo cluster. “È stato detto che ci si aspetta un crollo della curva dei contagi verso la fine del mese, quindi i rinvii possono essere una soluzione. Ovviamente se dovessero cambiare le cose sarebbe necessario operare uno slittamento perché con i rinvii si svilirebbe la competizione alterando troppo il calendario e non avendo coppe o altri impegni possiamo permettercelo”. Per quanto riguarda gli stadi, per la Serie C al momento si parla del 50 per cento della capienza. “È la soglia tollerata, la cosa peggiore sarebbero le porte chiuse e mi auguro non si arrivi a tanto. Mercoledì c’è una riunione importante con il presidente di Lega, quello Federale, il CTS e le ASL dalla quale emergerà la linea da adottare”. Per quanto riguarda la situazione contagi nel gruppo squadra, i 4 giocatori positivi si sono negativizzati, quindi la situazione è tornata alla normalità.

Mercato e singoli

Il pensiero di Marino è netto: al momento nessuna intenzione di lavorare in uscita, né tantomeno sono arrivate offerte al club. Le uniche operazioni potrebbero essere quelle in entrata: “Una o due entrate ben studiate potrebbero essere valutate. Gagliano? Con il Cagliari non ne abbiamo mai parlato e non è in agenda, non so cosa farà. La rosa è ampia, ma in queste situazioni tra affollamento date e covid avere tanti giocatori è una scelta intelligente. Prima della sosta avevamo 6-7 infortuni e poi è arrivato il Covid, ecco perché dovremmo aggiungere e non lasciar andare. Necessità in particolare? Il cambio modulo ha portato a variazioni di abbondanza nei reparti, perciò servirà prima capire quali giocatori possono adattarsi in altri ruoli”, come i vari Demarcus, che potrebbe giocare in attacco o come quinto o alla duttilità di Palesi a centrocampo. Proprio Palesi e Giandonato, ad esempio, sono quelli che sono stati penalizzati di più dal passaggio alla difesa a 3, ma per il numero uno olbiese fa parte della normalità. “Giandonato è importante per questa squadra in qualunque modulo. In futuro potrebbe anche cambiare il centrocampo e al mister serviranno più opzioni possibili, l’anno scorso, nel momento di maggiore difficoltà con le tante assenze, la carretta l’hanno tirata i giovani, voglio pensare che avere più opzioni sia un’arma da sfruttare. Stesso discorso si può fare con Palesi. È il jolly per eccellenza, a parte il play può giocare ovunque ed è molto prezioso. Pensiamo solo a Pisano che doveva fare il terzino e si è ritrovato per necessità a fare il quinto sia a destra che a sinistra e poi il centrale, è l’emblema di chi si mette a disposizioneCambiare modulo rimescola gerarchie ma la vera forza è sapersi adattare alle circostanze”.

Marino si è detto molto soddisfatto del cambio di rotta dei suoi, con la convinzione che dopo aver registrato la difesa tornerà la stessa fluidità anche in attacco. “Non ritenevo accettabile subire così tanti gol. Il mister è stato bravo a non far abbassare troppo la squadra tenendo il baricentro alto ma mantenendo la tranquillità in difesa”. Il discorso, finisce, inevitabilmente anche su Biancu, uno tra i giocatori di maggior talento più attesi che dopo un buon avvio e l’infortunio sta tardando a brillare come ci si sarebbe aspettati. “Con il cambio modulo i suoi compiti sono un po’ cambiati e ora spetta a lui andare a prendere il play avversario, la sua maturazione sta passando da una grande crescita proprio in fase di non possesso. Lo scorso anno, poi, è esploso a gennaio, quindi…”. 

Il legame con il Cagliari

La crescita della società gallurese dovrà passare anche dall’indipendenza tecnica nei confronti del club rossoblù, tanto che il flusso di giocatori ha una doppia direzione. Pensiamo ad esempio a Giorgio Altare, lo scorso anno alfiere della difesa bianca e quest’anno agli ordini di Walter Mazzarri, che lo scorso 6 gennaio ha giocato la sua prima da titolare in Serie A. La soddisfazione per Marino è evidente: “Avevo detto che sarebbe potuto arrivare lì e come lui altri possono farlo. L’Olbia e in grado di scoprire e dare giocatori di valore. Altare non mi sorprende, so quanto si è allenato duramente ogni giorno, ora deve confermarsi ma gli faccio pubblicamente i miei complimenti”. In chiusura il presidente non nasconde l’amarezza per il mancato riconoscimento all’Olbia del contributo speciale da parte della Regione Sardegna per gli introiti da botteghino: “C’è poco da dire, siamo esterrefatti e sbigottiti. Non essere stati inseriti tra i beneficiari dell’assegnazione è stata una notizia molto grave”. 

Roberta Marongiu 

TAG:  Olbia Serie C
 
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