All’indomani della sconfitta casalinga con il Gubbio, il presidente dell’Olbia Alessandro Marino ha rotto il silenzio stampa con una conferenza per fare il punto della situazione in casa dei bianchi.
La situazione
“Rompo il silenzio stampa per il club in un momento non positivo. Queste 11 partite hanno avuto un inferiore rendimento rispetto alle attese: ci aspettavamo almeno 7 punti in più. Ho voluto metterci io la faccia dopo queste partite, perché ho firmato io tutti i contratti di staff e giocatori. Tutti per me sono stati sotto rendimento e penso che la responsabilità sia la mia. Non c’è uno in particolare di loro che sia colpevole. In questo momento non c’è preoccupazione, ma passatemi il termine c’è dell’incazzatura. Non mi piace perdere. Mancano otto partite alla fine del girone d’andata, poi c’è il mercato. Valuterò la reazione di tutti, voglio vedere il massimo impegno da parte di tutti in questa macchina: voglio vedere anche di quelli che non ci sono. Sono tutti fattori che valuterò da qui all’inizio del mercato per valutare se ho sopravvalutato qualcuno di questi e ribalteremo il tavolo. Se invece non sarà così, archivieremo questo periodo brutto come abbiamo fatto con altri. Siamo a un terzo del campionato, se fossimo a febbraio/marzo sarebbe più grave. Devo capire se mi sono sbagliato su questo gruppo o se sono loro che devono dimostrare queste partite che mancano da qui a gennaio. Le partite sono tante e il campionato è livellato. Ieri giocando con la prima in classifica ci siamo fatti male da soli, non è stata lei ad annichilirci. Sono tanti gli aspetti che dobbiamo curare al meglio per rimetterci in carreggiata, ognuno nel proprio ruolo: poche chiacchiere e molti fatti, questo è il messaggio che voglio far passare”.
Il mister non si cambia
“Il mister fa parte del gruppo che ho citato prima. Se avessi identificato un responsabile della situazione stare parlando di un esonero. Sono tutti quelli sotto rendimento, come ho già detto mi prendo io le colpe e valuteremo l’apporto di tutti dopo queste giornate che mancano fino a gennaio. Ovviamente valuteremo anche il lavoro dell’allenatore”.
Timori
“Il timore di aver sbagliato qualcosa c’è. Undici partite sono un buon numero di gare per capire un trend. Mi auguro ci possa avere un’inversione di tendenza. Abbiamo confermato 6 undicesimi di quelli che hanno raggiunto il miglior risultato del club. Ci sono una serie di situazioni che non ci hanno fatto rendere. Non posso dare colpe a un singolo, ci sono problemi a vari livelli e l’inversione di tendenza deve esserci da parte di tutti. Abbiamo fatto discrete partite in queste undici, ma per la verità non sono mai stato contento della prova della squadra: sono stato più contento quando prendevamo meno gol, non bastano i buoni risultati nei derby per cambiare la mia opinione sulle altre partite scadenti”.
Scadenze e prestazioni
“Sono deluso perché potevamo fare molto di più. Giornata dopo giornata abbiamo regalato troppo, non è questione di prestazioni o risultati ma rendimento. Troppi regali come contro Entella, Fiorenzuola e Gubbio. Avevamo fatto un grande lavoro raggiungendo la personalità di questo club l’anno scorso e non tollero questi passi indietro su questo aspetto. Troppo tardi aspettare altre nove giornate? Credo che ci sia il tempo per recuperare. Se io pensassi che sia troppo tardi, cambiare l’allenatore sarebbe l’unica cosa da fare. Ma non sarebbe la cosa giusta. Nei momenti di difficoltà avuti anche con Canzi ne siamo usciti assieme. Nel credo di questo club c’è il fatto di fare le cose insieme. In questo momento non ci sono le condizioni per un esonero, ripeto valuterò l’apporto di tutti in queste giornate. Gli allenatori si dividono in due gruppi: ci sono quelli che vanno avanti per la loro strada e sarebbe accanimento terapeutico tenere un mister così per un club, ma il tecnico che abbiamo ha l’attitudine di trovare e cercare soluzioni. Da una parte lo teniamo perché non vogliamo dare alibi a nessuno, non voglio che paghi uno per tutti, uno che sta cercando di trovare soluzioni tra l’altro. Nel calcio basta poco per invertire la tendenza”.
Mentalità
“Tenere in piedi questo gruppo significa che l’atteggiamento non è sbagliato. Ieri contro il Gubbio ci siamo fatti sentire in campo, così come nel derby. Stiamo sbagliando altre cose, dettagli e movimenti in campo. Poi secondo me stiamo perdendo autostima, cosa che potrebbe portare ad altri problemi. Ieri questa cosa si è vista per una decina di minuti dopo il secondo gol del Gubbio. Sono situazioni che stanno girando male perché c’è una situazione deficitaria a monte nel gruppo. Non ci sono alibi, nel calcio la fortuna non è casuale ma questione mentale. La classifica è corta, bisogna crederci e concentrarsi sul prossimo impegno, non dico Imolese in campionato ma già la Coppa Italia che è importante (mercoledì contro la Lucchese ndr). Resteremo in Toscana per risparmiare una trasferta per poi andare a Imola”.
Gli infortuni
“Non c’è una causa comune, altrimenti sarebbe facile. Ogni infortunio ha una sua particolarità. Nanni ha una lombalgia dovuta a un problema alla colonna. Minala non ha fatto preparazione, ora ha un versamento e stiamo cercando di recuperarlo. Zanchetta sta recuperando da una cicatrice per un problema al tendineo. Secci ha disputato un grande campionato Primavera, non ha mai fatto un allenamento in gruppo per via di un problema alla caviglia. Renault deve fare una risonanza per un problema al ginocchio, Palesi che deve recuperare dal lungo infortunio al crociato. Ieri poi c’è stato un problema per Gelmi in uno scontro di gioco. Le cause sono tanti e non le vado a vedere, bisogna analizzare le soluzioni. Bisogna lavorare sul coordinamento tra giocatori e staff per sapere quando poter rientrare al momento giusto. Non me la prendo con la sfortuna, ma tutto il gruppo di lavoro, giocatore compreso, deve lavorare meglio”.
L’attacco
“Ci serviva un centravanti che tenesse palla e facesse salire la squadra per mettersi a disposizione dei giocatori più brevilinei. Nanni era il giocatore un po’unico che potesse fare questo lavoro, purtroppo si è infortunato e la sua valutazione va fatta quando rientrerà. Se il suo rientro non sarà rapido dovremmo valutare diversamente perché ci serve quel tipo di giocatore”.
Futuro
“In questo momento non sono fermo. Ci sono progetti che sto seguendo come lo stadio che sta andando avanti e l’ingresso di nuovi soci nel club. Ci sono due-tre soggetti con cui parlo da tempo. Chiaramente è sempre meglio entrare in un momento favorevole, ma invertire una tendenza faciliterebbe l’ingresso di nuovi soci che ci permetterebbero di crescere. Tutto il gruppo deve dimostrarmi che il campo è stato bugiardo. Se così non fosse sarà obbligatorio un cambio. Ribadisco che è uno scenario che faremo tutto per evitarlo”.
La Redazione