La partnership tra Lega Pro e WeArena (un network di parchi divertimento digitali che ha curato l’organizzazione e ospitato l’evento) ha dato vita al campionato eSport eSerieC.
Come più volte sottolineato dal presidente della terza Lega italiana, Francesco Ghirelli, anche in occasione dell’intervista gentilmente concessa durante l’evento, l’intento è chiaro: trovare un linguaggio nuovo per comunicare con i giovani e farli avvicinare alla Serie C e l’obiettivo sembra perfettamente raggiunto.
La quattro giorni ferrarese rappresenta solo l’inizio del percorso ma il campionato che ha visto la partecipazione di 19 squadre di Serie C – alcuni team, tra i quali Olbia, Albinoleffe, Padova, Virtus Entella e Pro Vercelli sono nati grazie alla collaborazione di WeArena che ha logisticamente supportato i club nella creazione della cantera e nella selezione dei due pro player che hanno partecipato al campionato, il resto delle squadre ha creato la propria cantera in maniera autonoma – è stato un successo. Fondamentale il momento di incontro tra i giocatori che dopo essersi sfidati online hanno potuto conoscersi anche dal vivo, così come lo è stato quello tra le varie delegazioni dei club presenti. La nota di colore? Il caleidoscopio rappresentato dalle maglie usate dai player che rappresentavano la propria squadra.
Tante le idee che continuano a frullare nella testa dei vertici di Lega Pro e WeArena, emerse durante la conferenza stampa di sabato. Tanta innovazione, tanta voglia di cambiare linguaggi e di legare sempre di più il calcio reale con quello digitale (e da questo punto di vista non è certo casuale la scelta della settimana che si è conclusa con il primo atto della finale playoff tra Padova e Palermo, entrambe le squadre presenti a Ferrara con i propri team). Il percorso non sarà semplice perché è necessario creare le strutture adatte per consentire questo connubio: da questo punto di vista la maggior parte degli stadi italiani, non sono di C, non aiuta e per questo il percorso deve necessariamente andare di pari passo.
Arrivando al calcio giocato con i gamepad, il campionato è iniziato a maggio con una sfida secca online che ha decretato la partecipazione alle finali come facenti parte del winner o del loser bracket, a seconda dell’esito. In entrambi i casi, però, c’era la possibilità di arrivare a giocarsi la finale. E così è stato perché l’Albinoleffe WeArena partendo dal tabellone dei loser è arrivato a vincere il campionato avendo avuto la meglio nelle due sfide contro la Vibonese con un punteggio aggregato di 3-2.
L’Olbia, rappresentata dai player Marcello Scano e Giorgio Zeni ha perso la doppia sfida contro la Pro Vercelli al primo turno con un punteggio aggregato di 7-3. Nel corso della quattro giorni, però, hanno avuto modo di partecipare a tutte le attività previste, tra le quali workshop sul tema eSport, la creazione di contenuti social (che sono poi stati valutati da una giuria) e le numerose interviste curate da GotGame, il network dedicato al mondo dei giochi digitali oltre, ovviamente, ad aver provato tutti i giochi virtuali che l’arena di Ferrara ospita.
Sabato sera c’è stata la premiazione dei vincitori e la consegna dei premi comunicazione (Padova) e fair play (Pontedera), oltre all’assegnazione di una borsa di studio del valore di 100.000 dollari all’Albinoleffe WeArena vincitrice del campionato e all’Aquila Montevarchi per il miglior progetto eSport che non ha avuto il supporto di WeArena nella selezione dei player. I due ragazzi che verranno selezionati avranno la possibilità di studiare 5 anni in una prestigiosa università negli Stati Uniti e diventare un pro player professionista, un sogno che diventa realtà.
La vittoria è stata di tutti, insomma, per l’ottima riuscita di un evento non semplice da organizzare a livello logistico e per tutte le nuove possibilità che si aprono da questo momento grazie alla voglia della Lega Pro di andare in questa direzione e all’entusiasmo dimostrato dai club nel partecipare a questo evento. Il prossimo step sarà quello di allargare il campionato a più squadre e continuare a creare eventi durante la stagione, magari assieme al calcio giocato.
Roberta Marongiu