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Olbia, Gatti: “Qui per invertire la rotta, vogliamo la Serie C”

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Conferenza stampa di presentazione per il nuovo allenatore dell’Olbia Lucas Gatti, con il tecnico argentino che ha sostituito sulla panchina dei galluresi l’ex campione del Mondo Marco Amelia. Di seguito le sue parole.

Perché Olbia

“Io ho vissuto in Italia dieci anni, quindi è impossibile non conoscere l’Olbia. La società mi ha contattato per ricoprire il ruolo di allenatore in questo progetto in un momento difficile, delicato. Ho accettato perché credo in questa società nelle persone che la compongono e nel gruppo di calciatori. Ho visto alcune partite dei ragazzi e penso che ci sia una componente umana importante, con un livello tecnico dei singoli molto interessante, perciò bisognerà cercare di ribaltare la situazione perché fin qui i risultati ottenuti non sono al passo con le aspettative di una società come questa. Sono molto felice di essere qui”.

Sensazioni

“Io credo che nessuno scenda in campo per non vincere, non penso che in Italia si voglia vincere meno rispetto all’Argentina piuttosto che al Portogallo, tutte le squadre scendono in campo per vincere. L’idea che il calcio italiano sia difensivista non mi trova d’accordo. Il gioco in Italia è diverso ma non lo reputo difensivo, è vero, si parla spesso di difesa ma bisogna prima capire che cosa vuol dire difendere. Io amo l’Italia perché il calcio italiano mi ha dato l’occasione di diventare allenatore, sono sposato con una donna italiana, mia figlia è italiana, sono innamorato di questo paese. Sul calcio io vengo da una visione diversa, essendo argentino credo in un gioco più propositivo ma questo non c’entra con il risultato, non si tratta di voler vincere di più rispetto ad un allenatore italiano. Cambia l’approccio, solo questo, la voglia di vincere l’abbiamo tutti”.

Situazione

“Come si esce da questa situazione? Vincendo, semplice. Se vinci vai via dalle zone basse. Dobbiamo giocare per vincere, su questo non ci sono dubbi, la squadra che affronteremo domenica farà di tutto per rimanere prima, quindi non sarà semplice, ma il tema è come, premendo che tasti. Il nostro lavoro come staff e il mio come allenatore sarà quello di aiutare i ragazzi partendo dal lavoro che ha fatto mister Amelia perché lui ha dato inizio a questo processo con delle cose buone della quale sicuramente approfitteremo. Da qui in poi dovremmo riscattarci, i ragazzi hanno bisogno di essere stimolati per sentirsi nuovamente protagonisti, in questo momento è la cosa più importante. Ho già parlato con alcuni di loro, dicendogli che sarà fondamentale quella voglia e quell’atteggiamento tipico di un giocatore amatoriale. Ritrovata questa condizione mentale si potrà incominciare a lavorare e costruire, è questo l’unico modo per uscirne”.

Il suo ruolo 

“Io penso che il ruolo dell’allenatore non si fermi solo all’aspetto tecnico-tattico, bensì un coach vero deve essere in grado di motivare i propri ragazzi avendo credibilità da parte loro. La vera forza di un tecnico è la credibilità all’interno dello spogliatoio. Il calciatore ha bisogno di certezze, deve contare sul nostro aiuto, lavorando in serenità, così da trovare la migliore versione di sé stesso prima a livello individuale e dopo collettivo. Questo però ha che fare con la condizione emotiva e psicologica oltre che con la conoscenza del gioco. Il nostro lavoro ripeto, sarà principalmente quello di aiutarli e per riuscirci loro devono essere i primi disposti a volersi far aiutare, capendo che sono loro il fulcro di questo progetto e non l’allenatore. Se ritrovano il piacere di giocare per l’Olbia, noi siamo le persone giuste per aiutarli a farli tornare protagonisti”. 

Obiettivo

“Serie C, la società è stata chiara, il nostro obiettivo deve essere quello. Adesso pensiamo a domenica, dovremmo vincere partita per partita costruendo con piccoli successi il nostro obiettivo. Oggi è inutile pensare al traguardo finale, dovremo essere bravi a costruire il nostro percorso passo dopo passo poi vedremo”.

Tattica

“Non ho uno schema tattico predefinito, io mi adatto in base ai giocatori che ho a disposizione. Giorno dopo giorno valuterò le qualità e dopo capirò il modello di gioco più opportuno”.

Esperienza

“In Italia ho allenato poco, solo qualche esperienza a Roma all’inizio della mia carriera con i giovani, ma subito dopo sono andato ad allenare in prima divisione slovacca. Non ho potuto allenare in Italia per una serie di motivi legati al conseguimento di patentini che mi ha frenato un pò. Qui l’esperienza del corso di allenatore è stata importante per me, sono stato tanto a contatto con il calcio italiano, mi piace molto ma purtroppo non ho mai avuto la possibilità di lavorare ad alti livelli qui. Questa è per me la prima grande esperienza, io ho dedicato la mia vita al calcio, quindi sono certo di avere l’esperienza per fare bene”. 

La Redazione

TAG:  Olbia Serie D
 
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