Al termine della sfida persa per 1-3 contro la Puteolana l’allenatore dell’Olbia Lucas Gatti è intervenuto in conferenza stampa per commentare la prestazione fornita dai suoi giocatori in occasione della sfida valevole per il turno numero 9 del girone G della Serie D.
Sulla contestazione da parte dei tifosi
“Noi dobbiamo essere umili nel capire la rabbia dei tifosi, sono andato ad ascoltare le loro lamentele senza parlare. Noi dobbiamo partire dall’umiltà, noi giochiamo per la gente, a nessuno piace che parlino male di quello che si fa. Ci sono momenti in cui però serve ascoltare. Ci hanno contestato i risultati, non dico che mi fa piacere però è giusto ascoltarli. Io sono arrivato da poco, sono solo da quindici giorni qua: la situazione è quella che è. Non siamo indifferenti alla loro rabbia”.
Sull’organico
“Se credo nella validità dell’organico a disposizione? Questo è l’organico che abbiamo, che si può fare di diverso da adesso a dicembre? Nella prima mezzora abbiamo fatto bene poi è arrivata la rete dello svantaggio e i calciatori sono sempre gli stessi. Quella prima mezzora non era un’altra squadra, però serve mantenere quella intensità durante tutti i 90 minuti. Noi facciamo tutto per valorizzare i singoli, però sono nervosi perché la situazione è quella che è. Squadra e città devono stare insieme per uscire da questa situazione, sennò non se ne viene a capo. Noi siamo quel che siamo e con questi elementi che abbiamo dobbiamo andare avanti per riuscire a comandare per tutta la gara come stavamo facendo”.
Obiettivo
“Deleterio parlare di Serie C? Sono stato chiaro dall’inizio, l’obiettivo della società è quello di andare in Serie C perché è la categoria che appartiene all’Olbia. Ma questo non vuol dire che noi ora siamo da Serie C. Per arrivare a quel risultato, che è l’aspettativa di tutti, bisogna mettere un mattone per volta”.
Prestazione
“Prima della loro rete chi si sarebbe aspettato di perdere per 3-1, però gli episodi nel calcio possono distruggere ogni certezza. Niente però ci nega di fare quello che sappiamo fare, abbiamo avuto tre occasioni da gol che non siamo riusciti a sfruttare. La Puteolana invece le ha sfruttate a differenza nostra”.
Momento
“Ora siamo in un momento super difficile, in un processo di crescita. Dobbiamo cercare di costruire un legame anche con la città, è difficile giocare in casa quando la gente è arrabbiata con te. Noi dobbiamo riuscire a rendere i tifosi orgogliosi di noi, non voglio sembrare chiacchierone però è questo quello che penso. Tutti lavoriamo per vincere. Ma non può essere legato tutto al risultato. Nel calcio non va bene pensare che tutto vada bene quando si vince e tutto vada male quando si perde. Io non vedo l’ora che squadra e città trovino la sintonia per andare avanti assieme. Difficile andare avanti con la rabbia che ci circonda”.
Condizione
“Non tutto ha una spiegazione fosse stata solo la condizione atletica sarebbe stato semplice. Siamo in un periodo in cui tutti ricercano una spiegazione a tutto. Perché è andata così la gara? Non lo so. Io so che stavamo bene per la prima mezz’ora e poi dopo con uno schiocco di dita non è stato così. Sapevo che la situazione sarebbe stata difficile, quando ho accettato l’Olbia conoscevo la situazione di classifica e che si ripartiva dopo una retrocessione. Però quando arrivi qua scopri maggiori dettagli e tocchi con mano la realtà. Ora cerchiamo di girare dalla nostra questa situazione. Fin quando sarò l’allenatore dell’Olbia lotterò fino alla morte per invertire questo momento”.
La Redazione