Al termine della sfida casalinga persa per 4-0 contro la Juventus Next Gen, l’allenatore dell’Olbia Marco Gaburro è intervenuto in conferenza stampa per commentare la prestazione dei bianchi. Di seguito le parole del tecnico dei galluresi.
Sulla sconfitta odierna
“Non giustifico questo risultato (4-0) perché non era assolutamente nell’aria che ci potesse essere questo tipo di approccio alla gara. Se vogliamo parlare di approccio, siamo mancati nei primi munuti. Non c’è partita nell’affrontare la Juventus alla pari e a viso aperto. Il problema è che non si può essere sotto 2-0 dopo 4 minuti, stiamo parlando di una partita di calcio. Se ti alzi, la Juventus è una squadra che in campo aperto è devastante. La partita è stata preparata in un’altra maniera. Quando si gioca qui al Nespoli, come ho detto altre volte, la responsabilità è mia e dello staff e se non passa il messaggio che bisogna avere un certo tipo di atteggiamento in casa non si può competere con questo tipo di squadre. Oggi sono rimasto veramente allibito per come abbiamo affrontato la Juve nei primi minuti, era proprio il contrario di quello che ci eravamo detti di fare”.
Sulla gara
“La situazione è difficile. Bisogna fare risultato e se non lo si fa e passa una gara in più diventa difficile. Io ho sempre parlato di prestazione perché ci ho sempre tenuto e perché ho visto una continuità. Qui oggi non si può parlare di niente perché non esiste una prestazione e non esiste una partita. Vorrei vedere il GPS ma penso che abbiamo corso meno del solito. Non me la sento di dire a caldo cose in più se non che non siamo riusciti a fare delle cose, che però non sono tecniche. Qui non è questione di divario, io non arrivo neanche a quello perché quel discorso viene dopo. Se tu affronti in casa una squadra importante dal punto di vista tecnico come la Juve e vuoi evidenziarne i difetti devi fare un altro tipo di partita. Se fai andare avanti la Juve per 2-0 non c’è partita. Io nella mia testa speravo di riaprirla”.
Sull’atteggiamento
“Abbiamo fatto una settimana praticamente solo sul come difenderci e su che cosa far trovare in campo alla Juve. Se questo è il risultato probabilmente abbiamo sbagliato strada. Io devo stare a quello che vedo. Potevo temere questo tipo di partita ma non me l’aspettavo. Se dicessi che me l’aspettavo direi una cavolata rispetto a quello che ho visto ieri sera da parte della squadra. Non è concepibile una cosa del genere. Non so veramente cosa dire. E non ho neanche rammarico. Io ho rammarico quando perdo con squadre come per esempio il Gubbio ma come le abbiamo giocate le altre volte. Allora, in quel caso, possiamo parlare di tasso tecnico, di mezza cosa fatta male, del fatto di fare meno gol o del fatto che fai fatica. Questa non è una partita. Io non ho altro da dire di più se non che se abbiamo sbagliato vuol dire che abbiamo anche sbagliato nel proporre. Queste cose non sono difficili, sono cose di testa, di saper cosa fare e di farlo. Fino al 4-0 la volontà di cambiare il corso della gara c’era da parte di tutti, ma solo questo”.
Sul momento
“Penso che questa sia una situazione brutta e che cancella quelle piccole briciole che ci eravamo guadagnati. La gente che viene allo stadio non può vedere una roba del genere. Per i ragazzi non è semplice uscire dal campo e azzerare una cosa così. Fare 45′ sperando che l’arbitro fischi la fine non aiuta di certo l’autostima ammesso che in questo momento vada aumentata l’autostima. Mi sembra che la squadra abbia fatto un percorso lungo nel cercare l’autostima. Se oggi mi è venuto il dubbio che ci tenessi di più io che la squadra? Sì, il dubbio mi è venuto. Fino ad oggi, però, no. Sullo 0-2 non ho visto occhi e atteggiamenti giusti contro una squadra forte ma fragile. È evidente che qualcosa di strano scatti dentro la testa quando sei sotto 2-0 dopo 4 minuti ma noi non possiamo nemmeno permetterceli. Nella prossima partita (contro la Lucchese n.d.r.) dovremo fare qualcosa di diverso rispetto a quello che si è visto oggi”.
Sul futuro
“Non ho mai pensato di abbandonare tutto e andarmene. Quando sono venuto qua sapevo che c’era una situazione problematica. Non è che sono venuto qua pensando di avere in mano il Real Madrid. Fino a ieri non dico che ero contento ma pensavo che eravamo in scia per quello che abbiamo portato in campo. Noi oggi abbiamo azzerato tutto, forse i ragazzi non se ne sono resi conto. Come andremo poi in campo tra quattro giorni lo vedremo. Penso che tutti un po’ di umiltà ce l’abbiano al di là dei percorsi individuali”.
La Redazione