La partita persa contro la Spal non è stato solo il saluto dell’Olbia alla Serie C, ma anche l’ultima partita di Daniele Dessena: il centrocampista ha deciso di appendere le scarpe al chiodo, con la società gallurese che ha voluto omaggiare l’ex Cagliari con una targa ricordo.
Dessena ha commentato così la sua decisione in sala stampa: “È difficile parlare in un momento così, dopo una retrocessione. È doloroso. Smetto di giocare perché è arrivato il mio momento, nonostante la retrocessione. Mi sento di aver dato tutto, ho raggiunto un obiettivo che forse per la gente non vuol dire niente, vista la retrocessione, ma il mio obiettivo era smettere in Sardegna dopo i dieci anni di Cagliari e i due anni qui ad Olbia. Mi sento uno di voi. È una decisione che non significa abbandonare la nave o farsi fuori, è solo che credo di aver dato tanto, parlo al singolare perché forse è la prima volta che sono egoista in carriera, ma vivo così questo momento. Capisco la rabbia dei tifosi ma rimarranno sempre nel mio cuore. Non voglio fare il leccaculo, non voglio niente, mi hanno sempre dato tanto fino all’ultimo. Poi le cose possono essere interpretate dall’esterno in tanti, ma ci tengo tantissimo alla maglia. Ci son stati momenti durante l’anno in cui non ho dormito ma sono cose che fanno parte del mondo del calcio. Son dispiaciuto per com’è andata la stagione, molto, ma credo sia arrivato il mio momento. Voglio ringraziare tutti i miei compagni di squadra, mia moglie, mio figlio Tommaso e il figlio che deve nascere, che forse è l’unico rimpianto che non mi vedrà giocare. Ringrazio tutta la mia famiglia. Penso di esser sempre stato uomo, senza interessi personali, decisioni giuste e sbagliate ma sempre con la coscienza a posto e pulito con me stesso”.
La decisione
“Già durante la stagione ci pensavo, era una cosa che mi logorava. Forse anche complici i risultati, visto che sei mesi fa ho firmato il rinnovo per altri due anni. Ma a 37 anni ci sta sentire di aver dato tutto e volersi fare da parte. Forse il sentire di non essere riuscito a dare qualcosa in più, ma se anche ci fossimo salvati credo che non avrei preso una scelta diversa. Così come possibilità di ripensamenti, non mi piacciono queste cose. Da oggi deve iniziare una nuova vita”.
Futuro nel calcio?
“Mi vedo più come allenatore, ho già fatto il corso Uefa B ma adesso vediamo piano piano cosa fare. Bisogna ripartire da zero, con la stessa passione. La vita ti regala sempre qualcosa. Chiaro che ora bisogna smaltire quest’annata di forte delusione. Mi auguro di vedere l’Olbia tornare subito tra i professionisti perché se lo merita tutta la gente, lo meritate voi”
Claudio inconis