Alla vigilia dell’ultima sfida di campionato del Girone B della Serie C, l’allenatore dell’Olbia Massimiliano Canzi ha presentato in conferenza stampa la partita che i bianchi affronteranno domani 23 aprile alle 17.30 al Bruno Nespoli contro il Grosseto.
Sulla sfida contro il Grosseto matematicamente retrocesso
“Non mi aspetto un Grosseto dismesso, ci sono motivazioni individuali che conteranno anche per loro. Chi è in scadenza vorrà mettersi in mostra per cercare una squadra, per esempio, e questa partita è un’ultima vetrina per farsi vedere. Per noi è l’ennesima partita più importante della stagione. La vittoria contro la Fermana ci ha permesso di giocarci ancora i playoff all’ultima giornata. Sarà complicato anche vincere proprio perché non esistono squadre senza motivazioni. Non credo sia impossibile raggiungere l’obiettivo. Se riusciamo a vincere gli incastri possibili ci sono. Però pensiamo alla nostra partita, non abbiamo tempo per dedicare pensieri agli altri. Questo finale di stagione così aperto per tanti verdetti dà l’idea dell’equilibrio e valore del format con le prime 10 posizioni che regalano qualcosa. Non c’è partita che sia scontata e poi le motivazioni sono molto diverse. Abbiamo preparato partita con il Grosseto visto nelle ultime. Parliamo di una squadra che ha avuto partite in bilico fino alla fine e ha meno punti di quelli che meriterebbe. Sicuramente giocherà chi è più motivato. Hanno un attacco di buon livello, penso tra gli altri ad Arras che conosco, un giocatore che attacca la profondità e ha tantissime motivazioni per far bene”.
Qualche rimpianto? Scelta sbagliata, mossa non fatta?
“No. Per carità, con il senno di poi le cose potevano essere fatte diversamente, ma quando le ho fatte ero convinto fossero giuste e ponderate. Rimpianti no, mi sarebbe piaciuto avere punti in più, ma a differenza dell’anno scorso quest’anno arriviamo all’ultima giornata in corsa per giocarci i playoff. L’obiettivo era quello di cercare di fare meglio della scorsa e i punti sono solo un aspetto relativo. Ci sono poi la posizione in classifica, quanti giocatori portiamo a livelli più alti”.
Sarebbe stato meglio restare nel Girone A?
“Meglio il B per tutti a livello di crescita professionale. È un girone con squadre più blasonate, bello ma complicato perché ti trovi in situazioni nuove con piazze importanti, situazioni di calcio vero con tanti tifosi”.
Roberta Marongiu