È un classico degli ultimi anni di Serie C, ha superato anche il cambio di girone: il nono appuntamento al “Nespoli” tra Olbia e Carrarese è la sfida tra due squadre molto simili per numeri e classifica.
Così Max Canzi, allenatore dell’Olbia, nella conferenza pre partita. “La Carrarese è partita male e si è rimessa in carreggiata. Hanno grande scelta davanti, giocatori che conoscono bene la categoria. Abbiamo preparato la partita per cercare di andare a lavorare sui loro punti deboli. Fermo restando che, come sempre, è più importante il lavoro sui noi stessi, esprimere le nostre potenzialità, cosa che è mancata in queste prime 12 giornate. Abbiamo potenzialità che non sempre abbiamo sfruttato al massimo”.
Quali sono, allora, i vostri punti deboli?
“Prendiamo tanti gol. Nell’ultima partita, invece, paradossalmente la fase difensiva mi ha soddisfatto, quella offensiva un po’ meno ma in una gara così contro il Pescara in cui dovevamo rimanere compatti e ripartire ci stava. Non avere un giocatore come Udoh ti limita un po’ per l’attacco alla profondità”.
Perché il potenziale non è stato espresso?
“È difficile rispondere a questa domanda perché i campionati sono fatti di momenti e ora abbiamo la percezione di aver raccolto meno, siamo convitanti sia solo una fase, dobbiamo lavorare sulle cose che funzionano meno, rinforzando quelle che funzionano tenendo la barra dritta, senza disunirci. Abbiamo un impianto di gioco che ci caratterizza e la squadra lavora sempre bene in allenamento, siamo allineati e convinti”.
“La storia di molte partite è stata decisa dai risultati che abbiamo ottenuto nei turni precedenti. Se arrivi da due sconfitte, è normale stare lontano dalla porta. Non sempre te la puoi giocare a viso aperto con tutti.
La Carrarese è una squadra nella quale possiamo rivederci. Domani possiamo fare una partita sulla quale costruire una svolta”.
Roberta Marongiu