Sembra essere sempre più vicina la conclusione dell’iter burocratico per il nuovo stadio del Cagliari. Ai nostri microfoni, in occasione della seduta del Consiglio Comunale di Cagliari che ha visto la messa a bilancio dei fondi regionali per il nuovo impianto che sorgerà a Sant’Elia, è intervenuto anche il consigliere dei Progressisti Matteo Massa, queste le sue parole.
Sullo stadio
“Non è mai troppo tardi, si potrebbe dire (ride, ndr). Era anzi quasi troppo tardi, per fortuna il Consiglio comunale di Cagliari che ha accolto in questi mesi battaglie portate avanti dall’opposizione, anche dai Progressisti come accaduto in Consiglio regionale, non si fa trovare impreparato e oggi vota una variazione di bilancio che prevede l’incameramento delle risorse previste. Ma faccio notare una cosa, oggi è il 28 di novembre: se il Consiglio comunale non si fosse preparato avremmo avuto esattamente due giorni per inserire queste cifre nel bilancio. Sembra quasi un tentativo di non farci fare in tempo, ma per fortuna in tempo si farà. Ben venga la delibera del presidente Solinas, ma è comunque tardiva“.
Sulle frecciatine della Regione verso il Consiglio Comunale
“Ho visto che il presidente Solinas ci ha tenuto a dire che non è mai stato contrario al finanziamento di quest’opera. Io ricordo che inizialmente l’ha vincolata ad altre quattro opere di interesse dubbio per la città. Quattro opere che poi sono state stralciate per emendamenti dell’opposizione fino ad arrivare all’oggi. Poi evidentemente la stampa, la politica, in questi mesi hanno inventato delle frizioni da parte del presidente. Io credo che non fossero invenzioni, credo che alla fine abbia dovuto cedere e dare i soldi alla città, perché la squadra e Cagliari vogliono lo stadio“.
Sui prossimi lavori del Comune e sulle tempistiche
“Noi oggi incameriamo le risorse nel bilancio del Comune. Le risorse vengono messe a partire dal 2024, saranno risorse destinate al 2024 e 2025, quelle per il 2026 dovranno attendere il prossimo triennio di bilancio, quindi l’anno prossimo. Ora tutto l’iter burocratico sembra definito, per cui poi a un certo punto la palla passerà al privato che avrà i suoi tempi che credo saranno celeri, perché la società vuole lo stadio. Giornata storica come definita da Biancareddu? Perché no, al di là della pazienza che abbiamo dovuto avere e delle battaglie che abbiamo dovuto fare siamo contenti. Lo siamo perché la Sardegna e la città hanno bisogno dello stadio nuovo, che è una risorsa e crea economia. Oltre ad avere ovviamente una questione affettiva e di tifo che tutta la città vive. Ora possiamo avere la prospettiva di uno stadio nuovo prossimamente: tre, quattro anni, sicuramente in tempo per gli Europei, sperando che le tempistiche siano quelle previste“.
La Redazione
