In occasione dell’evento Sport Summit Sardegna, tenutosi nella giornata di oggi 13 dicembre a Palazzo Doglio e dedicato alla condivisione di idee tra esperti del settore sportivo rappresentanti istituzioni e non solo, l’assessore allo sport del Comune di Cagliari Giuseppe Macciotta ha parlato del tema legato alla realizzazione del nuovo stadio. Di seguito il suo intervento.
Le parole di Macciotta
“La promulgazione del decreto da parte del Presidente della Regione che renderà esecutivo l’accordo di programma del dicembre 2023, cioè l’accordo di programma che stanziava da parte della Regione Sardegna di 50 milioni di euro per la realizzazione del nuovo stadio. Contributo pubblico che si abbinava all’importo di 10 milioni di euro concessi da parte del Comune di Cagliari per la demolizione del Sant’Elia fin dal 2015. Quando ero consigliere comunale, le due giunte Floris parlavano di stadio, c’era ancora Cellino. Chimera? Ti do ragione. Questo è un tema molto atteso dai cagliaritani che non si concretizza mai. Ora, senza cantare vittoria, almeno la base burocratica potrebbe concretizzarsi. Se l’amministrazione, lavorando intensamente in questi giorni pre-natalizi, approverà questa variante urbanistica che modifica una certa visione che era collegata allo stadio. Cioè quella di immaginare la sparizione della Unipol Domus e la costruzione di nuovi volumi, tra cui un centro commerciale, sulla destra dello stadio. Amministrazione Comunale di Cagliari e Regione Sardegna si sono trovate in perfetta sintonia, cosa che dovrebbe essere normale rappresentando la medesima parte politica, ma che per esempio poco è avvenuto nel quinquennio precedente in cui Sindaco e Presidente della Regione hanno litigato abbastanza su questi temi. Questa nuova variante comprenderà il Palazzetto, che non era previsto originariamente e consentirà la promulgazione del decreto. Questo era l’ultimo tassello che mancava. Incolpevolmente il presidente della Regione ha cessato la propria funzione e non aveva dato vita a questo tassello burocratico che consente questo trasferimento dei 50 milioni dalle casse della Regione a quelle del Comune. Questo passaggio consentirà di completare i profili ambientali concludendo il procedimento in corso e al quel punto l’imprenditore avrà sicuramente la capacità di trovare le risorse mancanti. Con il concorso e la collaborazione tra parte pubblica e parte privata, non disperiamo che già dal secondo semestre dell’anno prossimo inizi la demolizione del Sant’Elia che potrebbe rappresentare l’emblema di qualche cosa che finalmente si muove. Una cosa intelligente inserita in questa variante è quella di tenere in vita la Unipol Domus, quanto al campo da calcio e la tribuna centrale. Perché è illogico demolire un campo esistente, anche di eccellente fattura, per poi realizzarne di nuovi. Nella delibera che sarà sottoposta all’attenzione del Consiglio Comunale c’è la conservazione di un impianto importante per i campionati minori o giovanili. Se entro la fine dell’anno portiamo a compimento la conclusione dell’iter burocratico sull’accordo di programma ci sono tutte le condizioni per camminare velocemente. Tenendo presente che l’Amministrazione ha partecipato un incontro con la UEFA che ha ritenuto il progetto dell’impianto di Cagliari un esempio e un progetto validissimo. Quel progetto piace, ma piace anche per la valorizzazione non facile che si concretizzerà relativamente al quartiere. Anche questo tema di cui si parla almeno da trenta anni. Lo stadio non è una panacea assoluta, però tutte le attività collaterali potrebbero favorire. Poi la dinamica urbanistica è molto bella, pensiamo a una metro che possa arrivare lì, grandissime aree verdi, il collegamento con San Bartolomeo. Questa è una prerogativa imprescindibile”.
La Redazione