Non solo il nuovo Sant’Elia. La giornata di oggi 28 novembre, come anticipato ai nostri microfoni domenica scorsa e come confermato questa mattina in una conferenza stampa fiume all’interno di Villa Devoto, sarà ricordata come la data della conferma da parte del presidente della Regione Sardegna Christian Solinas per il via libera ai finanziamenti pubblici da 50 milioni di euro per la realizzazione dello stadio Unipol Domus di Cagliari, che verrà intitolato alla leggenda dello sport rossoblù e italiano Gigi Riva. Un passaggio atteso e necessario, anzi fondamentale, per il prosieguo dell’iter per la realizzazione del nuovo impianto, con il sogno di portare un girone di Euro2032 in Sardegna che potrebbe restare così in piedi vista la vittoria di Italia e Turchia, insieme, per l’assegnazione dell’evento.
Situazione Vanni Sanna
A sperare però non sono solo i tifosi del Cagliari che dopo anni di inseguimenti, passi in avanti e indietro, e soprattutto di infinite battaglie politiche sul tema ora vedono più vicina una possibile data di inizio lavori. All’interno della Regione c’è un più ampio dialogo legato a un progetto di finanziamento per gli impianti sportivi sardi. Come sottolineato dallo stesso Solinas ai nostri microfoni, infatti, la Regione non guarderà solo al nuovo stadio cagliaritano, ma ha intenzione di fare il punto con la Figc sarda per capire quali altri progetti siano finanziabili per l’ammodernamento o la realizzazione di nuove strutture. Il discorso è ampio e non riguarda solo il calcio, ma restando al mondo del pallone isolano non è un segreto che l’Olbia da tempo stia cercando la giusta via per salutare definitivamente il Nespoli e avere una nuova casa. Uno dei temi portati avanti da anni dal presidente Alessandro Marino e ribadito come punto cardine anche dalla nuova società svizzera SwissPro che ha acquisito da poche settimane le quote di maggioranza della realtà sportiva gallurese.
Mentre a Sassari da diverso tempo Comune e Abinsula, proprietaria della Torres, ragionano su un progetto di ammodernamento del Vanni Sanna. La Torres non ha intenzione di traslocare ma vorrebbe, in accordo con l’amministrazione, rendere più moderno e adatto ai nuovi standard lo storico impianto rossoblù. Il progetto già realizzato dal Comune parla di un investimento da circa 13-15 milioni di euro per il rifacimento della main stand, per la copertura del settore distinti e per la realizzazione delle due curve più vicine al campo. Oltre che all’organizzazione di tutti i sistemi di controllo, di sicurezza e di ingresso che permettano eventualmente alla squadra sassarese anche l’omologazione per categorie superiori alla Serie C. Con l’obiettivo che è anche quello di creare non solo uno stadio in concessione alla Torres, ma anche di avere in città un’arena per grandi eventi culturali e musicali. Con la società rossoblù che da tempo ha lavorato con il Comune per la realizzazione di spazi utili intorno alla struttura nell’area stadio, con un campetto in sintetico per il settore giovanile già realizzato alle spalle dei Distinti e un altro in programma dietro la Curva Nord. Con il fine di avere uno stadio moderno che sia vissuto dal club tutta la settimana. Insomma, ancora i tempi non sono certi, e la politica isolana ha insegnato a continui cambi di programma sul tema, anche se avendo già una struttura il discorso rispetto ad altre realtà regionali potrebbe portare a un iter più rapido. Dopo le nuove promesse di mamma Regione per il futuro degli impianti sardi intanto anche Sassari e la Torres sognano un nuovo Vanni Sanna.
Roberto Pinna