Serata dedicata ai due storici Scudetti di calcio e basket della Sardegna a Sa Mandra di Alghero: nel corso della serata “Scudetti di Sardegna” si sono rivissute le emozioni dei titoli italiani conquistati dal Cagliari 1969/1970 e dalla Dinamo Sassari 2014/2015, con le atmosfere dello Scudetto rossoblù ripercorse da Beppe Tomasini e da Nicola Riva, uno dei figli di Rombo di Tuono. Abbiamo fatto una chiacchierata con il figlio della leggenda di Leggiuno a margine dell’evento.
La serata
“Quando sono stato invitato mi sono sentito coinvolto. Non ho conosciuto il Cagliari dello Scudetto, quindi l’ho vissuto con i ricordi della gente, ma per lo Scudetto della Dinamo ho visto tutte le partite di semifinali e finali. Sono due eventi per la Sardegna davvero importanti e spero vengano ricordati a lungo, non è facile per noi sardi ripetere emozioni del genere. Mi auguro vengano ricordati a lungo”.
Lo Scudetto rossoblù
“Quello che ha fatto il Cagliari è stato difficile non solo per il periodo, ma irripetibile anche nel futuro. Era una squadra che arrivava dalla Serie B e dopo soli sei anni vinse lo Scudetto in una Terra non considerata italiana, un’impresa non solo per i sardi ma riconosciuta anche in Italia”
Sul Cagliari attuale
“Con il Milan è stata una partita bellissima, forse meritavamo anche qualcosa in più. Arrivavamo da due sconfitte pertanto rimane un buon punto. Penso sia una squadra alla ricerca ancora di una piena identità, ci vuole ancora tempo come dice mister Nicola. La continuità è da trovare perché in questo campionato così difficile si può vincere e perdere contro chiunque. Bisogna esserci sempre anche dal punto di vista nervoso. Ci sono sempre stati dei segnali importanti, non a caso stiamo facendo meglio dell’anno scorso come punti, non posso che essere fiducioso. Sul mio ritorno? Sono contento di essere tornato”.
Sul Genoa prossimo avversario
“Contro il Genoa sarà sicuramente difficile infatti sarà fondamentale entrare in campo dal primo minuto concentrati e decisi dando tutto. Bisogna essere coraggiosi sapendo osare senza trascurare la fase difensiva”.
Si aspettava il ritorno in panchina di Ranieri?
“Conoscendo il mister quando ha smesso ho pensato: “non so se ce la farà”. Lui è legato al calcio, è sempre un allenatore quindi sapevo che gli sarebbe mancato allenare però sono anche certo che lui abbia accettato la Roma per amore della città. In questo momento Roma aveva bisogno di lui e lui non si è potuto tirare indietro”.
Giuseppe Meloni