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Natzionale Sarda, Pani: “Questo è un gruppo con tanto orgoglio”

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Da giocatore e capitano a direttore sportivo, l’impegno di Claudio Pani per la Natzionale Sarda non cambia. Il centrocampista e ds della selezione guidata da Vittorio Pusceddu ha parlato dei prossimi impegni della Natzionale e del momento del calcio sardo ai nostri microfoni.

Sulla scelta di passare a direttore sportivo
Ci sto un po’ ripensando (ride, ndr) perché mi è venuta un po’ di nostalgia vedendoli durante l’allenamento. Tuttavia, mi sono accorto, anche oggi, che abbiamo dei bravissimi ragazzi e dei bravissimi calciatori. Oggi ho fatto loro una battuta dicendo che mi sembravano una squadra di calcio, però in queste parole c’era tutta l’ammirazione per dei ragazzi che hanno appena terminato una stagione e sono venuti qua e si sono allenati a duemila all’ora nonostante i 35 gradi“.

Sulla stagione del calcio sardo e sul livello
Il livello del calcio in Sardegna ora è abbastanza alto, nonostante non sia andata benissimo per la squadre sarde in Serie D tranne che per Torres e Arzachena che hanno fatto un campionato eccellente. C’è una crescita, ma c’è anche da lavorare tanto: sotto il punto di vista della mentalità, sia i giocatori che gli allenatori, che dovrebbero puntare di più alla formazione dei ragazzi. Tanti l’hanno capito e i risultati si sono visti. Avere tutte queste squadre in Serie D è stato un orgoglio: ora purtroppo tre squadre sono retrocesse, c’è l’Atletico Uri che si gioca la finale playout e facciamo il tifo per loro“.

Su mister Pusceddu e sul gruppo
Il mister lo conosco di fama da sempre, è un punto di riferimento per tanti sardi. È un allenatore che lascia spazio all’estro dei giocatori, ed è molto importante avere una figura del genere. Il gruppo è fatto da ragazzi che hanno tanta voglia, che hanno aderito alla Natzionale con molto orgoglio. Qualcuno come Alessio Allegria ha mandato un messaggio dal Belgio, chiedendo di far parte di un gruppo perché sarebbe stato motivo di grande orgoglio. In campo sono tutti ragazzi forti e brave persone, che magari durante la stagione si danno battaglia e oggi sono qui a ridere e scherzare, com’è giusto che sia“.

Su un futuro da allenatore
Fino a due anni fa avrei risposto di no. Poi è cominciata a piacermi l’idea di poter trasmettere la mia esperienza ai ragazzi, sia più giovani che delle prime squadre. È un progetto che ho in testa, ci sarà tanto da studiare, però è un qualcosa a cui sto pensando“.

La Redazione

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