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Nández: “Contratto? Penso al campo. A Cagliari un pezzo di cuore”

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Lunga intervista di Nahitan Nández ai microfoni della radio uruguaiana Sport890, all’interno del programma 100% Deporte. Tanti i temi trattati, dal Cagliari all’impatto di Ranieri, passando per la lunga esperienza in Sardegna, le voci di mercato del passato e il futuro tra rinnovo del contratto in scadenza a giugno e la Celeste di Marcelo Bielsa. Di seguito vi riportiamo un estratto delle parole del centrocampista classe ’95 di Punta del Este.

Gli anni in Sardegna e il futuro

Il Cagliari? È un campionato molto duro, molto competitivo, conosciamo com’è la Serie A. Siamo una squadra abbastanza giovane, con giocatori molto bravi, dobbiamo lottare e pensare a una partita alla volta. Sono da tanto in Sardegna? Sì, è passato molto tempo, questo è il mio quinto anno qui, ho attraversato momenti buoni e momenti meno buoni. Ormai ho l’esperienza per conoscere la Serie A, l’anno scorso mi è toccato giocare in B, un campionato molto molto difficile, personalmente non me l’aspettavo così ma comunque è un’altra esperienza che mi è servita e che mi servirà per la mia carriera. Perché sono rimasto a Cagliari nonostante l’interesse di altre squadre? Ci sono sempre state voci, ma alla fine non si è mai riusciti a concretizzare. Uno comunque deve andare avanti e io qui, d’altronde ci sono da cinque anni, ho una relazione con l’Isola e con la sua gente che nel momento in cui dovessi partire lascerei un bel pezzo del mio cuore qui. Ho vissuto cose belle e meno belle, ma è comunque un’esperienza bellissima e meravigliosa, la gente, l’Isola, non ci sono parole. Il contratto e il futuro? Sinceramente sono tranquillo, ora sono felice di essere tornato in Nazionale, per me e per gli uruguaiani in generale si sa cosa rappresenti giocare per il proprio Paese. Ho la testa nell’affrontare un campionato che è difficile e nel quale dobbiamo lottare ogni partita, poi quello che verrà o non verrà lo vedremo. Prima di tornare in Serie A abbiamo avuto una riunione con il presidente del Cagliari e con il mio agente Pablo Bentancur, abbiamo parlato di un possibile rinnovo, poi dopo quella non abbiamo più parlato fino a oggi“.

Pereiro

È una persona molto tranquilla, ora sta recuperando da una piccola lesione che ha avuto, ma comunque sta bene, tranquillo, con molta voglia. La dirigenza a un certo punto ha detto che non fa parte del progetto, però io credo che Gastón quando tornerà e si rimetterà in forma potrà darci una mano perché come sapete se lui sta bene è un calciatore che può aggiungere qualcosa a una squadra. Aspettiamo che si riprenda e che possa aiutarci perché ci servirà“.

Ranieri e ruolo

In questi cinque anni ho giocato un po’ ovunque, esterno sinistro, esterno destro, centrale, attaccante…credo però sia l’idea di poter aiutare la squadra dov’è necessario. Ranieri è un grande, un’altra esperienza bellissima che sto vivendo sia come allenatore che come persona. Da quando è arrivato sono cambiate moltissimo le cose, per il meglio ovviamente, e sono molto contento. Dove mi piacerebbe giocare? Io mi sento bene sulla fascia, più o meno la posizione in cui gioco più spesso, a centrocampo sulla destra sia laterale che più centrale a seconda della formazione. Io provo ad adattarmi a quello che mi chiede l’allenatore per aiutare la squadra“.

La Celeste

Non ero più abituato ai viaggi per andare in Nazionale, è passato un po’ di tempo, mi ero dimenticato il tema del viaggiare e del fuso orario, ma per fortuna mi sono già adattato ed è una bella routine, sono contento. Sono sempre rimasto in contatto con la Celeste anche durante il periodo in cui non potevo tornare in Uruguay, poi con il cambio tecnico e l’arrivo di Bielsa ci sono state tante telefonate e il fatto che pensassero a me anche quando non potevo andare è una cosa che mi ha reso felice. Il Mondiale? Perderlo mi ha colpito moltissimo, personalmente è stato difficile. Ma se c’è una cosa che mi caratterizza è che sono una persona forte, ho passato tante cose non molto buone e tutte assieme. Non si può immaginare la felicità che ho provato quando sono potuto tornare in Uruguay. Sono passati quasi due anni, in quei momenti Pablo Bentancur mi è stato molto vicino, mi ha dato una grossa mano, poi come si dice il tempo è la medicina migliore che può mettere tutto a posto. Ho imparato da questa vicenda diventando più forte, i miei figli sono stati sempre la priorità, ho passato due anni molto duri però sono sempre rimasto tranquillo e calmo. Ora sono contento di poter tornare e che tutto si sia risolto come si doveva risolvere. Ora sono felice, la mia compagna è sarda, tutti stanno bene, i miei figli, i miei genitori, anche con il lavoro sono molto tranquillo e felice. Bielsa? In questi cinque anni che sono in Sardegna una delle possibilità capitate è stata quella di andare a giocare nel club in cui allenava (il Leeds, ndr), parlo di tre-quattro anni fa, ora quando l’ho incontrato con la Nazionale ho visto una persona seria, molto professionale, lo conoscete già. Il mio ruolo di terzino destro? Sapevo che mi voleva utilizzare in questa posizione per queste partite, Marcelo è una persona che ragiona partita dopo partita, io posso dargli una mano in una posizione nella quale già ho giocato in Copa America con il Maestro Tabarez, è un ruolo che conosco e so fare“.

Ritorni

“Tornare dove ho iniziato? Certamente, è qualcosa che penso da quando sono andato via. Ho fatto al Peñarol i miei primi passi, le mie prime esperienze, sono stato capitano molto giovane. Non sono uno che parla tanto, però sì, è qualcosa che ho dentro e vorrei tornare se dovesse arrivare la possibilità. Il Boca? Peñarol è casa mia, l’esperienza al Boca è stato qualcosa di bellissimo, non si sa mai con la nostra carriera quello che può accadere, ma nella testa c’è sempre quello di tornare nei posti dove si è stati bene. Ho parlato con Cavani? Sì, prima che lui andasse al Boca, gli ho spiegato il club, mi ha raccontato le sue sensazioni, abbiamo parlato molto“.

La Redazione

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