Si è concluso l’interrogatorio di Radja Nainggolan, ancora in stato di fermo a Bruxelles dopo la decisione della Procura della capitale belga sul suo presunto coinvolgimento all’interno di un’indagine su un traffico internazionale di stupefacenti tra il Sud America e il Belgio, attraverso il porto di Anversa.
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L’ex centrocampista del Cagliari – che al momento in cui si scrive, le 16.20 di lunedì 27 gennaio 2025, non è ancora stato rimandato a casa dalla polizia federale di Bruxelles – si sarebbe detto “scioccato” per la vicenda, come ha dichiarato il suo avvocato Omar Souidi ai cronisti presenti all’uscita della sede della polizia federale di Bruxelles: “Spera ardentemente di poter andare a casa, ma sarà il giudice a decidere – riportano i colleghi di HLN.be – È davvero colpito da quello che è successo. Era già stato collegato mediaticamente in passato a situazioni legate a questioni di guida, ma questa è una cosa diversa. La trova scioccante”. Sulla pesantissima accusa che pende sul capo del Ninja, Souidi ha aggiunto: “Traffico internazionale di stupefacenti? C’è il segreto istruttorio, non posso dire nulla a riguardo. È una vergogna che la sua reputazione sia già stata macchiata ovunque con questa vicenda di traffico internazionale. Il principio di innocenza si applica anche per Nainggolan. È stato interrogato, per essere chiari non è ancora un sospettato”. Infine, secondo quanto filtrato dai media belgi, la Smart Brabus di Nainggolan sarebbe stata messa sotto sequestro dagli inquirenti per ulteriori indagini. “Auto sequestrata? La polizia chiamerà a breve il giudice e poi ci faranno sapere. Spero accada il prima possibile. Stiamo aspettando qui per capire se potrà avere la sua auto di nuovo o se dovrà nuovamente andare dal giudice”, ha detto ancora Souidi ai giornalisti.
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La Redazione