Così Radja Nainggolan ai microfoni del Messaggero sulla sfida tra Belgio e Italia, valida per i Quarti di finale di Euro 2020.
“Sarò davanti alla tv con la sciarpa del Belgio, così da prendere in giro i miei amici italiani… Scherzo, è difficile: come faccio a schierarmi? Sono simpatizzante di entrambe le squadre, faccio il tifo per loro in parallelo. Ma stavolta sono una contro l’altra. Non è la mia partita, troppi sentimenti in ballo. Di solito non le gioco mai bene come vorrei, come quando affronto il Cagliari o la Roma. Difficile per uno che si affeziona a certe squadre. Queste gare preferisco guardarle: finora ho tifato per l’Italia, per un Paese che mi ha dato tanto, ma il Belgio resta il Belgio. Sono cresciuto lì, ero un bambino. In Italia sono diventato uomo, da Piacenza a Cagliari passando per Roma e Milano. Mi auguro che l’Europeo sia vinto da una di queste due squadre”.
“Mi piace l’Italia di Mancini, gioca bene e sa anche soffrire: chi entra fa la differenza, è un aspetto importante. I Diavoli Rossi hanno più individualità, da Lukaku ai fratelli Hazard. De Bruyne sarebbe una grave perdita per il Belgio, l’Italia è una squadra affidabile e forse ha un gruppo migliore”.
“Differenze rispetto alla sfida del 2016? A Lione quella sera l’Italia ci fu superiore. Per il Belgio sta arrivando la resa dei conti: o vince ora per chiudere il cerchio, o diventa difficile. Mi affascina il duello Chiellini-Lukaku, se Giorgio sta bene è difficile per Romelu, ma vale pure il contrario. Immagino un duello fisico, spettacolare”.
La Redazione