Il momento della squadra, la mini rivoluzione in società, il futuro. Il club manager del Cagliari Roberto Muzzi ha rilasciato un’intervista alla Nuova Sardegna, qui di seguito un estratto delle sue parole.
Sulle difficoltà in campionato
“Dobbiamo credere di più nei nostri mezzi, cancellare dalla testa quello che è successo l’anno scorso. Nella prima parte della stagione spesso la fortuna non è stata nostra amica. Il gruppo è unito, abbiamo molti giovani interessanti. Siamo consapevoli che tutti dobbiamo dare di più. Quando sono arrivato qui ho capito che la retrocessione aveva lasciato il segno, l’ambiente era scoraggiato. Va ricostruita la mentalità combattiva da gladiatori, che da sempre distingue il Cagliari. Siamo un’ottima squadra che vuole lottare per tornare in Serie A. Il campionato è difficile, sono almeno otto le squadre che puntano alla promozione. Non ci siamo calati nella nuova realtà? Su questo non sono d’accordo, dobbiamo migliorare in tanti aspetti ma stiamo crescendo. Gli ultimi due secondi tempi, con Sudtirol e Pisa, lo dimostrano e sono incoraggianti. Adesso dobbiamo fare in modo di giocare così dall’inizio“.
I big
“Chi ha più esperienza deve aiutare i giovani. Rog, Nández, ma anche Pavoletti, Deiola e Goldaniga lo fanno. Sono contenti di stare qui, hanno rifiutato proposte interessanti per contribuire a riportare il Cagliari in A. Questo è un segnale di attaccamento alla maglia. La verità è che i risultati non arrivano e questo incide moltissimo sui giudizi. Ci vuole tempo, lo so che sto chiedendo molto ma ai tifosi dico che stiamo costruendo un nuovo Cagliari. Vedrete che il tempo ci darà ragione. Tutti noi lavoriamo con entusiasmo, convinti che i frutti arriveranno. Bilancio attuale? Non possiamo essere contenti, sono stati persi tanti punti perché abbiamo commesso errori evitabili. Ma ripeto, tutti dobbiamo dare di più, io per primo“.
Capozucca e il ruolo di club manager
“Stefano mi ha voluto qui, mi è dispiaciuto che sia andato via ma la società ha fatto questa scelta ritenendo che fosse giusto cambiare. Io non voglio fare il direttore sportivo, voglio invece crescere con il Cagliari. Ringrazio Giulini di avermi riportato qui dopo 23 anni. Il club manager? È la figura di raccordo tra la società e la squadra, una figura di campo inserita all’interno dell’area sportiva a supporto del ds, ma sul campo e non sul mercato per la gestione della squadra e dello staff tecnico. C’è un confronto costante con il mister, lo facciamo sempre dopo gli allenamenti e la partita“.
Tra Pereiro e Serie B
“Gastón è un giocatore di alto livello, dotato di colpi che pochi hanno in cadetteria. Deve trovare più brillantezza, continuità di rendimento. Noi in lui crediamo, è un giocatore che si deve ambientare nella nuova categoria. Sono convinto che per il Cagliari da qui in avanti sarà un valore aggiunto. La B più agonismo che tecnica? Sì, ma quest’anno la qualità è migliorata. È un torneo complicato, livellato. Quando ho giocato io c’erano calciatori importanti che poi hanno fatto una brillante carriera, c’era sicuramente più qualità tecnica“.
La Redazione