Una vittoria pesante contro la capolista Giugliano. Il Muravera continua nella sua striscia positiva e porta a casa tre punti che potrebbero essere decisivi per la stagione. A commentare l’1-0, il tecnico sarrabese Francesco Loi, queste le sue parole:
“Parlavo con i ragazzi prima dell’inizio della partita dicendogli che non c’era niente di impossibile nel calcio. Domenica scorsa a Genzano ne avevamo avuto la prova. L’unica via per provare a vincere la partita era giocare a calcio, almeno al loro livello o più alto: penso che abbiamo giocato a un livello più alto rispetto a loro, a partire dal sacrificio e dall’intensità. In settimana avevamo battuto tanto sulla qualità perché i nostri ragazzi ne hanno tanta e oggi si è visto. Sono tre punti pesantissimi per il nostro percorso“.
Sui possibili rimpianti
“Il Muravera di quest’anno sta facendo il massimo di quello che può fare. Noi sappiamo come lavoriamo in settimana, quali difficoltà affrontiamo. Sappiamo che questa settimana abbiamo lavorato al buio, abbiamo approfittato del giovedì per guardarci in faccia perché qui non funziona più niente a livello di impianto. Abbiamo tanto orgoglio: parliamo di un Muravera che faticava in Serie D e che negli ultimi due anni invece ha guadagnato il rispetto di tutti, anche da una squadra come il Giugliano. Una squadra che in Serie D ci fa poco o niente per gli investimenti, per la qualità dei giocatori, per la struttura societaria. Quindi devo dare grandi meriti a questi ragazzi: c’erano tante difficoltà, otto assenti tutti pesanti, hanno giocato alcuni che erano fuori per mesi o fuori ruolo come Demontis a sinistra, Cadau prima largo a sinistra e poi a destra, tre 2003. A questi ragazzi c’è da fare un plauso perché dopo la vittoria sofferta contro il Formia si guardava il calendario e tutti dicevano che se avessimo fatti un punto in tre partite avremmo fatto qualcosa di importante: ne abbiamo fatto sei nelle prime due e dice quanto vale“.
Su dove può arrivare la squadra
“Il percorso del Muravera è andare domenica a fare altri tre punti che ci servono per arrivare a quota 42 e stiamo vedendo quanto è difficile arrivarci per tutti. Una volta arrivati a quarantadue vediamo quante giornate mancheranno. Abbiamo intrapreso il percorso che ci porta a divertirci, perché tutti sono cresciuti in modo esponenziale, compreso Mancosu e in campo si vede perché è diventato un punto di riferimento. Arvia, che sembrava fuori dal progetto, oggi è un giocatore determinante. Moi è rientrato oggi con una gamba e mezzo e ha fatto una gran partita. Penso che siano tutti da applaudire, compresi i più giovani: basta guardare Mereu, che fa un quarto d’ora con il sangue negli occhi, Piroddi che entra dieci minuti e prende la traversa. Siamo diventati squadra, era normale non lo fossimo a inizio anno perché abbiamo iniziato un percorso diverso, abbiamo avuto bisogno dei nostri tempi“.
La Redazione