Il giornalista e scrittore Roberto Montesi è intervenuto ai nostri microfoni a margine della presentazione del suo libro “Corti, Lamagni, Longobucco…La storia del Cagliari di Tiddia”, svoltasi quest’oggi, venerdì 1° dicembre, presso la Fondazione Sardegna. Queste le sue dichiarazioni.
La genesi
“La genesi di “Corti, Lamagni, Longobucco…La storia del Cagliari di Tiddia”? Diciamo che nasce con l’intenzione di rendere omaggio a una squadra un po’ sottovalutata dagli storici del Cagliari e invece è una squadra che è rimasto nel cuore specie di noi over 50 perché è stato il nostro primo Cagliari vincente. Noi non abbiamo avuto la fortuna di vivere pienamente il Cagliari dello scudetto, lo conosciamo per sentito dire, mentre invece questa è stata la prima squadra che ci ha riempito di soddisfazione, una squadra che giocava benissimo e che ha portato giocatori in Nazionale come il classico esempio Selvaggi, che poi è andato a vincere i Mondiali di Spagna ’82. Noi ricordiamo ancora la formazione: Corti, Lamagni, Longobucco e via dicendo. Era un’epoca diversa dove non esisteva il turnover, giocavano sempre gli stessi quindi la formazione se la ricordavano a memoria. Questa è rimasta nel nostro cuore, nei tifosi, insieme alla nostalgia di un altro tipo di calcio, più genuino”.
La figura di Cristiani
“Un aneddoto particolare del libro? Io scelgo la storia di un giocatore meno noto – che in effetti non ha avuto una presenza ufficiale nel Cagliari però è una storia bellissima da raccontare – ovvero Alessandro Cristiani, romano di nascita, proveniente dall’Almas, che dopo la fine della sua carriera da calciatore è entrato nella nazionale dei parlamentari allenata da Cirino Pomicino (ex ministro della Funzione Pubblica e del Bilancio e della programmazione economica nei governi De Mita e Andreotti n.d.r.) e ha girato il mondo, giocando con Gianni Rivera, Massimo Mauro. Una storia bellissima, tutta da raccontare”.
La prefazione di Riva
“La prefazione di Gigi Riva come ciliegina sulla torta di questo libro? Posso dire solo che nei ringraziamenti ho scritto che per un autore avere una prefazione di Gigi Riva equivale ad aver vinto la Coppa del Mondo”.
La Redazione
