La scrittrice di Cabras, ospite al programma di La7 DiMartedì, interviene sulla situazione politica italiana e su temi di attualità e cronaca come l’antifascismo e lo stupro.
Relativamente all’asse di governo Lega-M5S: “Se fossi al posto di Salvini – ha detto la Murgia, ospite a DiMartedì con Marco Damilano, direttore de L’Espresso e Maurizio Belpietro, direttore de La Verità e Panorama – preferirei non rompere l’alleanza con i Cinque Stelle, perché il sogno di ogni filibustiere è quello di avere un cugino non intelligentissimo cui dare la colpa delle proprie defaillances. Non vedo perché rinunciare a un partner così passivo e bonaccione, per certi versi. Chi sta male, all’interno di questa coppia, è certamente il Movimento 5Stelle, che sta finendo divorato e cannibalizzato. Ma è la natura di un movimento che sta alla politica come il tofu sta all’alimentazione: erano un movimento, una compagine senza connotazione ideologica precisa che avrebbe preso quella di chi ci si sarebbe seduto accanto. Salvini sta facendo l’insaporitore del tofu, a lui va benissimo, al tofu non si sa bene per quanto ancora”.
Sul ruolo che il ministro dell’Interno sta giocando per il paese: “Quale colorazione politica sta dando Salvini a questo governo? Il nero, che sta benissimo su tutto, ma non sulla democrazia. Gli umori di questo paese li può vedere chiunque: la narrazione di Salvini è molto più forte e definita. In un paese come questo, senza trama, chi ha una linea precisa ed è in grado di difenderla, al di là di tutte le contraddizioni, alla fine annichilisce gli altri e li rende storie minori. Certamente Salvini ha interesse a mantenere questa situazione, ma sarebbe molto intelligente che il Movimento 5Stelle provasse a ritrovare la sua identità lontano da un compagno così pernicioso”.
Sul tema dell’antifascismo: “Stanno trovando coraggio delle spinte che finora coraggio non ne avevano. È facile trovarlo, per fare cose da vili, quando ci sono riferimenti nelle istituzioni che ti lisciano la schiena”. La scrittrice isolana ha poi detto la sua sul tema dello stupro, in questi giorni al centro delle cronache per il caso di violenza sessuale che vede accusati due membri di Casapound di Viterbo. “Lo stupro non è un atto di libidine. Lo stupro è un atto di disprezzo della donna e purtroppo non esiste una pastiglia contro il disprezzo. Contro il disprezzo esiste la formazione, la cultura e la scuola: vorremmo vedere investimenti in questi campi, anziché in un’improbabile farmacologia dello stupratore”.