E allora dai Kujabi torna a casa. Dopo un lungo corteggiamento estivo la Torres è pronta a riportare a Sassari Kalifa, ex centrocampista della stagione del successo dei playoff di Serie D nel girone G di due anni fa. Il solido e duttile calciatore classe 2000 del Gambia tornerà al Vanni Sanna in prestito dal Frosinone. Con i ciociari che proprio dopo la stagione in quarta serie con i rossoblù lo avevano acquistato nell’attesa della cittadinanza italiana arrivata solo qualche mese fa. Con il giocatore che proprio a Frosinone ha vinto la scorsa Serie B.
La situazione
Torres e Kujabi sono rimasti in contatto in tutte queste settimane di trattative estive, con il centrocampista che aveva fatto una promessa ad Alfonso Greco, con il quale ha un ottimo rapporto, e al club, con il quale è rimasto molto legato: “Se non dovessi ricevere la chiamata che voglio dalla B per andare in Serie C tornerò solo a Sassari”. Nelle ultime ore, come vi abbiamo raccontato, c’è stato il forte pressing del Rimini, e anche del Cesena nelle scorse settimane, che hanno provato a convincere l’ex Muravera, arrivato in Italia con un barcone in una storia di forte riscatto personale come tante di quelle dei suoi connazionali e di altri immigrati in arrivo dall’Africa, ma la volontà di tornare a Sassari per fare una stagione tra i professionisti e da protagonista ha prevalso. Nelle prossime ore Torres ed entourage del calciatore lavoreranno per limare gli ultimi dettagli, ma Greco dopo la forte accelerata della società sassarese dovrebbe avere il rinforzo di struttura, fisicità e duttilità che aveva richiesto fin da inizio della nuova stagione. L’arrivo di Kujabi aprirà in casa Torres ad almeno una cessione in mezzo al campo tra gli over. Probabile che possa essere Urso a fare spazio, dato che è uno dei profili con più mercato. Ma la situazione resta in divenire. Quello che è sicuro è che con Kalifa la Torres rinsalderà ulteriormente la sua forza in vista della prossima stagione di Serie C e lo sforzo del club di alzare l’asticella nel mercato estivo pare evidente. Anche se poi come sempre sarà il campo a parlare.
Roberto Pinna