Estate 2024, pochi giorni prima delle fine della stagione con il 30 giugno come data di chiusura del bilancio economico. Così come un anno prima, 2023, anche dodici mesi fa la priorità per il Cagliari era chiara: liquidità . Indicatori, più e meno, la necessità di cedere una pedina (almeno) per poter respirare e affrontare il mercato da luglio in poi con relativa serenità . Oggi, 27 giugno 2025, a poco più di ventiquattr’ore di distanza dalla conferenza stampa del presidente rossoblù Tommaso Giulini la situazione è cambiata. In meglio. Lo dicono, soprattutto, i tre riscatti dal valore di 24 milioni, euro più euro meno. Caprile, Adopo e Piccoli per ripartire, senza il cappio della liquidità da sistemare e cessioni obbligatorie per rientrare dell’investimento.
Programmi
È tutto nella premessa ciò che accadrà sul mercato per il Cagliari nelle prossime settimane. Partendo, va da sé, dal presupposto che nessuno è incedibile, tutti hanno un prezzo, ma con una differenza sostanziale rispetto al più o meno recente passato. Ossia quel manico del coltello che è impugnato saldamente dalla società rossoblù. “Abbiamo lavorato per mesi per non dover più parlare di indicatore di liquidità , sono temi che abbiamo superato grazie a un lavoro enorme. Noi ci siamo presentati a giugno con la forza per tre grandi riscatti e c’è un lavorone dietro. Qualche operazione in uscita la faremo, come quella di Hatdiziakos (passato al Copenaghen per 1,5 milioni o su di lì, ndr), ma vogliamo anche costruire una squadra importante per fare una bella stagione“. Insomma, traducendo le parole di Giulini, il Cagliari con gli investimenti dei tre riscatti ha messo il primo mattone della casa da affidare al nuovo allenatore Fabio Pisacane. Ora, però, è il tempo degli addii. Non di pezzi pregiati, o meglio non per forza, ma di tutti quei giocatori che non fanno parte del progetto tecnico. Con l’obiettivo puntato al ritiro che inizierà tra due settimane circa, passaggio fondamentale per valutare una rosa ampia e con tanti elementi di rientro dai prestiti o, ancora, da valorizzare maggiormente dopo il minutaggio non elevato della passata stagione. Ancora Giulini: “Da Pisacane mi aspetto solo che dia spazio alla fame di tanti giovani che vogliono dimostrare, ragazzi come Obert e Luvumbo, così come Prati e Veroli che torna. Devono dimostrare il loro valore. Liteta, Vinciguerra e qualcun altro verranno aggregati e i vari Felici e Gaetano avranno più minuti. Ha voluto tenere in rosa Idrissi perché vede in lui un grandissimo potenziale e vuole testare Cavuoti in ritiro“.
Radar
Caprile, Adopo e Piccoli partiranno? E Zortea? In principio no, o almeno non è questa l’intenzione a monte. Fermo restando che se dal mercato arrivassero le classiche offerte irrinunciabili (per il Cagliari e per i protagonisti) allora il discorso cambierebbe fisiologicamente. Per questo, tra rosa ampia e un ritiro che dovrà dare tante risposte su diversi profili, aspettarsi movimenti in entrata sostanziali sarebbe guardare troppo in là . Al netto della possibilità di scambi che possano far prendere ai rossoblù i classici due piccioni con una fava, liberare uno degli esuberi e colmare uno dei vuoti in alcune posizioni. Discorso valido per l’operazione imbastita con la Sampdoria che può portare in Sardegna il difensore classe 2002 Riccio, scuola Juventus e protagonista di una buona stagione a Genova nonostante le difficoltà dei blucerchiati. Trattativa utile perché vedrebbe uno dei numerosi portieri in rosa, Scuffet, fare il percorso inverso, dando così a Pisacane un nuovo centrale di piede destro come alternativa. E proprio in difesa, seppur dietro Riccio nella corsa alla maglia rossoblù, resta comunque vivo il nome di Monterisi del Frosinone, ventitreenne che può giocare sia da centrale che da terzo di difesa e che, rispetto al doriano, vanta già esperienza in massima serie. Come conseguenza dell’intenzione di puntare su Obert e Idrissi sulla sinistra, oltre a valutare la crescita di Veroli, sono al momento da escludere accelerate per Cacace dell’Empoli, così come in mezzo al campo si attende di capire la posizione di Makoumbou e Marin – entrambi in scadenza nel 2026 – prima di guardare a nuovi innesti, con il parigino che è sempre nei radar della Ligue 1 (Monaco e Rennes, ma non solo). La vera priorità che prescinde dalle premesse è in attacco, con l’addio di Kingstone (ceduto agli austriaci del Ried) e Coman (fine prestito) e l’arrivo di una punta a gennaio rimandato. C’è, in sostanza, da aggiungere un tassello mancante che possa affiancare Piccoli e Pavoletti e questa potrà essere l’operazione in arrivo prima ancora del ritiro. Nelle scorse settimane sembrava vicino Ambrosino del Napoli, la passata stagione in prestito al Frosinone, ma non si è trovata la quadratura con i partenopei e, soprattutto, si è aperta una possibilità differente. Quella che porta a Borrelli, anche lui ex Frosinone, ma ora di proprietà del Brescia e prossimo allo svincolo con le rondinelle dopo il fallimento (ancora da certificare) della società dell’ex presidente rossoblù Massimo Cellino. Centravanti classe 2000, rappresenta un’occasione a zero e un profilo più simile ai due già in rosa.
Matteo Zizola














