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Mercato Cagliari | Tentazione e futuro, Palomino dice no al Talleres

José Luis Palomino durante Cagliari-Cremonese di Coppa Italia | Foto Luigi Canu
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Cordoba chiama, Palomino risponde. Non in positivo, bensì con un no che chiude una questione aperta nei giorni successivi alla fine del mercato di gennaio. Il Talleres ci ha provato (le trattative in Argentina chiuderanno il 12 marzo), il Cagliari ha ascoltato lasciando al difensore centrale classe ’90 l’ultima parola e, alla fine, è arrivata la fumata nera. Nonostante la tentazione del ritorno in patria non fosse mancata, tutt’altro, ma senza che si tramutasse in un addio alla Sardegna.

Leader
Arrivato in rossoblù la scorsa estate da svincolato, dopo la scadenza del contratto che lo legava all’Atalanta, Palomino è diventato fin da subito una colonna portante dello spogliatoio del Cagliari. Pur giocando poco, aspetto che ha aperto a pensieri differenti nelle ultime settimane. Ossia di un ritorno in Argentina, da dove prima l’Argentinos Juniors e poi soprattutto il Talleres hanno provato a riportarlo in Sudamerica. Le parole del tecnico piemontese nella conferenza stampa alla vigilia della gara contro la Juventus, assieme a un ruolo da capitano non giocatore, hanno convinto Palomino a rifiutare almeno fino a giugno la proposta del club di Cordoba. Senza che il Cagliari abbia premuto per l’addio, anzi. “Per noi è importante e non abbiamo interesse possa andare via. Lo riteniamo fondamentale, ma quando dico che un giocatore è fondamentale non è perché giochi 30 partite, ma perché ha capito il progetto e sa come farlo crescere”: così Nicola davanti ai giornalisti in merito alla possibile partenza di Palomino verso il Talleres. Una conferma dell’importanza del Tucumano negli equilibri dello spogliatoio, per doti di leadership e per esperienza. E perché, quando chiamato in causa, Palomino ha spesso e volentieri risposto presente con prestazioni non di secondo piano. Nove le gare giocate dal difensore argentino in campionato – alle quali aggiungere le due intere di Coppa Italia – con tre disputate dall’inizio (Bologna in trasferta e le due con il Milan) e sei da subentrato, con tanto di gol decisivo per il 3-2 finale nella vittoria della Unipol Domus contro il Torino lo scorso ottobre. Con il mercato degli svincolati ormai chiuso – seppur il Cagliari non ha mai pensato a una soluzione di questo tipo se non in caso di richiesta netta di Palomino di salutare la Sardegna – e soprattutto con Yerry Mina diffidato, Palomino resterà così in rossoblù almeno fino a fine stagione, in attesa di una nuova occasione nelle ultime dodici giornate di Serie A. Il futuro appare comunque in direzione Argentina, con il contratto annuale che scadrà il 30 giugno e il club rossoblù che ha in mano l’opzione per il rinnovo di un ulteriore anno, ma senza che sembrino esserci i presupposti per l’attivazione della clausola unilaterale. Resta l’importanza della scelta condivisa, soprattutto da parte di Palomino che, pur mordendo il freno per avere più spazio, ha deciso di chiudere la stagione con la maglia rossoblù. Con l’obiettivo salvezza, e poi si vedrà.

Matteo Zizola

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