agenzia-garau-centotrentuno

Mercato Cagliari, Semih Kılıçsoy raccontato da chi lo conosce

Semih Kılıçsoy
sardares
sardares

Prima il volo da İstanbul a Roma, poi la notte nella Capitale e oggi sabato 2 agosto le visite a Villa Stuart che procederanno la firma sul contratto che lo legherà al Cagliari. Semih Kılıçsoy potrebbe quindi arrivare in serata pronto per osservare da spettatore i rossoblù di Fabio Pisacane nell’amichevole contro il Saint-Etienne per il primo Trofeo Gigi Riva, dopo la conclusione positiva dell’affare tra Cagliari e Beşiktaş, con il classe 2005 che è stato prelevato in prestito oneroso per un milione di euro con il diritto di riscatto fissato a 12 milioni più 2 di bonus. Per scoprire Semih Kılıçsoy abbiamo raggiunto il giornalista turco Doğan Gündoğdu del quotidiano Sözcü, profondo conoscitore del nuovo attaccante del Cagliari.

Qual è stato il percorso di Semih Kılıçsoy?
“Semih non è solo un giocatore speciale, è anche una persona speciale. Ha iniziato a indossare la maglia bianconera del Beşiktaş da bambino. Ha attirato l’attenzione con i suoi gol anche nelle giovanili e, soprattutto, il suo fisico possente è sempre stato un punto di forza. Quando giocava nelle giovanili le difficoltà economiche gli rendevano difficile raggiungere gli allenamenti. Ha scelto di rimanere nelle strutture del Beşiktaş e di vedere la sua famiglia una o due volte a settimana. Questa si è rivelata una decisione corretta. Si è concentrato esclusivamente sul calcio, sugli allenamenti e sul Beşiktaş. Fuori dal campo trascorreva il tempo con la sua famiglia e nel quartiere del Beşiktaş. Ha avuto un’infanzia felice e la sua famiglia lo ha sempre sostenuto. Due anni fa Şenol Güneş è stato il primo a portare Semih in prima squadra. Semih e Güneş condividono un legame profondo nelle loro carriere, tuttavia dopo che Şenol Güneş ha lasciato la squadra il suo balzo in avanti più significativo è arrivato durante l’era di Fernando Santos. Ha potuto giocare a tempo pieno partendo titolare, acquisendo esperienza e facendosi un nome”

Kılıçsoy è da tempo considerato uno dei prospetti più importanti del calcio turco, ma nell’ultimo periodo non è riuscito a confermarsi. Quali sono le ragioni e quali sono i suoi punti forti?
“Ha iniziato la seconda metà della stagione 2023-24 di Süper Lig in modo tale che tutti in Turchia parlavano solo di lui. I suoi gol erano eleganti, con movimenti da attaccante, creandosi lo spazio con dribbling. Semih anche in questo periodo aveva deciso di vivere nelle strutture della nazionale maggiore e vedeva la sua famiglia una volta a settimana. Tutto ciò che faceva era prepararsi per la settimana successiva e per segnare gol. “C’è un nuovo attaccante nella nazionale turca”, dicevano. Vincenzo Montella ha sempre tenuto d’occhio Semih, chiamandolo dopo ogni partita che segnava. Mentre continuava a segnare, divenne noto come l’Aguero turco. Lo stesso Semih disse di ammirare il Kun Aguero e lo ha preso come un esempio. Ha terminato la stagione 2023-24 con 12 gol e 4 assist partecipando agli Europei. Pur non avendo giocato abbastanza, ha acquisito esperienza. Tuttavia, Montella è stato duramente criticato per non aver schierato Semih con la Turchia in quella competizione. Sono stato il primo giornalista a intervistare Semih e una volta ha detto: “La mia mentalità è molto forte, non mi arrendo mai. I miei campionati preferiti sono la Premier League e la Serie A”. Ora è al Cagliari. È in Italia, uno dei suoi campionati preferiti. Una nota importante: l’anno scorso l’Aston Villa ha offerto 18 milioni di euro e Alex Moreno al Beşiktaş per lui, ma il club ha rifiutato. Semih era frustrato dalla mancanza di minutaggio e opportunità della scorsa stagione e voleva andarsene quest’anno. Giovanni Van Bronckhorst e Ole Gunnar Solskjaer non gli hanno dato abbastanza possibilità, lo hanno sempre tenuto in disparte, il che è stato in realtà uno dei motivi della loro partenza. Semih ha un ottimo agente, Murat Teber, che è come una famiglia per lui e anche Federico Pastorello ha avuto un ruolo significativo in questo trasferimento. Può giocare sia come ala sinistra che come numero dieci, ma è un nove e mezzo che se schierato assieme a un buon centravanti raggiungerà vette incredibili e arriverà al top”.

Un attaccante moderno, insomma, ma il quali aspetti deve ancora migliorare per arrivare al top?
“Lo sviluppo più importante per Semih è che comprenda il gioco nella zona in cui verrà schierato e che impari a giocare in modo semplice. Deve imparare a giocare in modo collaborativo. Deve superare l’individualismo e abbracciare il concetto di lavoro di squadra. Semih e il suo allenatore dovrebbero avere conversazioni regolari per assicurarsi che capisca cosa viene richiesto. È eccellente nel tenere palla, ma non è particolarmente abile nei passaggi. Inizialmente, Semih dovrebbe essere messo in una posizione da finalizzatore. Man mano che segna e acquisisce maggiore sicurezza, deve attraversare un periodo in cui deve imparare a giocare spalle alla porta, a proporsi tra le linee, a essere più collaborativo in area di rigore e a dove e come creare spazi per i compagni. La mia opinione è questa: Semih dovrebbe inizialmente giocare accanto a un centravanti di peso che possa servirlo negli spazi. Se è isolato nella linea d’attacco le cose possono andare male”.

Quale potrà essere il suo legame con un allenatore come Pisacane?
“Semih in realtà la pensa esattamente come Pisacane. Anche prima del suo trasferimento voleva un allenatore che lo desiderasse tanto quanto lo desiderava la squadra. Credo che questa unione porterà ottime cose, Semih ha avuto un colpo di sfortuna. La sua esperienza è coincisa con il periodo peggiore della rosa e della gestione del Beşiktaş. Semih non ha mai fatto parte di una buona squadra al Beşiktaş. Per due anni ha fatto parte di una squadra con numerose carenze e, sebbene mancassero così tanti pezzi, non è riuscito a colmare le lacune”.

Matteo Zizola

Condividere su

Commenti

guest
34 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

CENTOTRENTUNO TV

Continua a leggere...

34
0
...e tu che ne pensi? Lascia un commentox