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Mercato | Cagliari, rebus attacco: da Nordås a Sanabria, il nemico è il tempo

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Quarantott’ore al tramonto del calciomercato di gennaio in Serie A e per il Cagliari resta ancora irrisolto il teorema attaccante. Uno a uno gli obiettivi cadono sull’altare di offerte che non incontrano la domanda o di concorrenti che riescono a vincere la partita senza nemmeno troppo sforzo. E così il rischio di restare con il cerino in mano fa capolino, seppur man mano che passano le ore potrebbero aprirsi possibilità alla voce altrui esuberi.

No-rdås?
La Lazio alle porte, un altro giocatore in meno nella rosa di Davide Nicola. Colui che sarebbe dovuto essere l’ago della bilancia, un’uscita che avrebbe favorito nel gioco degli incastri l’arrivo di un nuovo innesto nel reparto offensivo. Mentre Gianluca Lapadula oggi 1 febbraio esordiva con la maglia dello Spezia a meno di 24 ore dal suo arrivo ufficiale in Liguria – entrato al 64′ nello 0-2 con cui i bianchi hanno vinto contro il Cittadella – il Cagliari veniva travolto dal vortice dell’affare Nordås. Nei radar rossoblù da ancora prima che il mercato aprisse i battenti, ma tenuto in stand-by al punto che, una volta sciolte le riserve, il tempo è venuto a mancare. È bastato un club di bassa classifica della Championship inglese per far saltare il banco. Il Luton Town, infatti, è piombato sull’attaccante classe 2002, lo ha fatto volare dal ritiro spagnolo del Tromsø fino in Inghilterra e ha quasi chiuso – salvo colpi di scena alla Matteo Prati – la partita. Ore di stallo, un accordo pronto ma non chiuso, l’attesa del Cagliari che è rimasta tale e quindi l’operazione portata avanti e la fumata bianca molto vicina. Con buona pace dei rossoblù, non di certo esempio di reattività sul tema attaccante in questo gennaio. Sempre che non arrivi quel colpo di scena citato, uno spiraglio è ancora aperto ma resta completamente nelle mani del Cagliari.

Portafoglio
Il filo rosso che lega i papabili per prendere il posto di Lapadula, sia un esterno d’attacco o un centravanti o una seconda punta o ancora un elemento “duttile”, è quello economico. C’è chi risponderebbe ai limiti del monte ingaggi, ma con il club di appartenenza che non apre al prestito secco o con diritto di riscatto. C’è poi chi, al contrario, potrebbe arrivare in Sardegna con formula gradita o a zero come costo del cartellino, ma con uno stipendio troppo corposo per le casse rossoblù. Del primo gruppo fanno parte Dennis Johnsen e Cyriel Dessers, con il norvegese della Cremonese già d’accordo con il Cagliari su ogni punto, ma con i grigiorossi che non si spostano dall’obbligo di riscatto come condizione per portare a termine l’affare. E con l’attaccante degli scozzesi che non sarebbe un investimento oltre i parametri come ingaggio, ma che come l’esterno ex Venezia ha nei Rangers e nella loro richiesta di garanzie per la cessione futura un muro praticamente impossibile da sormontare. Del secondo gruppo, quello dei papabili dallo stipendio fuori misura, fanno parte Joaquin Correa e Antonio Sanabria. Per il Tucu, in scadenza il prossimo giugno, l’Inter sarebbe disposta a una cessione a zero con la ragione di potersi liberare dell’ingaggio da 2 milioni di euro fino a giugno, la metà di quello annuale da 4 milioni. Troppo alto per le casse del Cagliari anche con un contributo dei nerazzurri a coprirne una parte. Discorso pressoché simile per il paraguaiano del Torino, con i granata che non chiudono la porta a un prestito secco o con diritto di riscatto intorno ai 5/6 milioni di euro, ma con il calciatore che porta con sé un ingaggio da 1,6 netti a stagione. Pallino di Davide Nicola, soltanto con un contributo dei granata potrebbe esserci un’apertura che, al momento, appare complicata. Un Cagliari dunque al palo, a meno di profili sottotraccia o mani tese da altri club per portare in Sardegna esuberi in cerca di nuove possibilità. Non impossibile, anzi, a maggior ragione con il mercato vicino alla chiusura, ma di certo un rischio che sarebbe stato meglio non correre.

Matteo Zizola

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