Due certezze e altrettanti dubbi. Le prime che rispondono ai nomi di Boris Radunovic e Simone Aresti, realtà della repubblica dei portieri del Cagliari di Claudio Ranieri. I secondi nell’immagine di due vie alternative, quella della caccia a un estremo difensore di esperienza e l’altra che parla di un profilo più giovane, ma comunque con la possibilità di lottare per la titolarità.
Tata e Totò
Il diesse Nereo Bonato, dopo aver messo nero su bianco il rinnovo per un’altra stagione di Simone Aresti – che vestirà i panni del terzo portiere e soprattutto di uomo spogliatoio – va a caccia del secondo da affiancare a Radunovic. Il serbo si è sì guadagnato il posto a difesa dei pali rossoblù dopo il campionato in crescendo in cadetteria, ma con Ciocci destinato a un nuovo prestito (Olbia o Pescara le soluzioni attuali) ecco che diventa necessario trovare un nuovo estremo difensore. Inizialmente il Cagliari ha valutato quale strada prendere, se quella del giocatore esperto che potesse fare da supporto al titolare e senza troppe pretese di raccogliere minutaggio oppure, al contrario, l’altra dell’elemento sì di garanzia, ma non solo. Alla prima categoria appartengono Ciprian Tatarusanu e Salvatore Sirigu, entrambi con lunga militanza in Serie A e possibili guardaspalle di Radunovic. Il romeno, scaduto il contratto con il Milan, è svincolato e libero di accasarsi a zero. Così il sardo di La Caletta, con la Fiorentina che ha deciso di non esercitare l’opzione per il rinnovo per un’ulteriore stagione. Tatarusanu è stata un’idea allo stato embrionale, mai arrivata alla fase successiva e depennata dal taccuino del Cagliari ben prima dell’ultima settimana. Nonostante il passato al Nantes di Ranieri, che lo conosce bene ma che cerca un prospetto più giovane. Sirigu, dal canto suo, ha nel ritorno in Sardegna il desiderio numero uno e non da quest’estate. Vestire la maglia rossoblù un sogno, la chiusura del cerchio di una carriera proficua con il picco dell’Europeo vinto con la Nazionale di Roberto Mancini. Ma se da una parte l’estremo difensore di La Caletta spingerebbe per l’opzione Cagliari, dall’altra Tommaso Giulini e il duo Bonato-Ranieri non avrebbero per ora fatto da sponda al desiderio del portiere.
C’era una volta
La soluzione scelta per colmare il vuoto dietro – o di fianco – a Radunovic sarebbe quella di un profilo sotto i trent’anni, che possa dare affidabilità e giocarsi per certi versi il posto da titolare. Diversi i nomi sul taccuino di Bonato, con uno di questi che spicca e sul quale il Cagliari potrebbe presto tastare il terreno e provare il colpo. Simone Scuffet, classe 1997, ventisette anni compiuti lo scorso maggio, sarebbe il nome sul quale si starebbe concentrando la società rossoblù. D’altronde l’ultima stagione in Romania con la maglia del CFR Cluj ha riportato alla ribalta quello che un tempo sembrava essere l’enfant prodige della scuola di portieri italiana. Tanto che il suo valore è nuovamente salito dopo che il Cluj lo aveva ingaggiato a zero in seguito alla risoluzione contrattuale della scorsa estate con i ciprioti dell’Apoel Nicosia. Una carriera al di sotto delle aspettative quella dell’estremo difensore friulano, con l’esordio appena diciassettenne in Serie A con la maglia dell’Udinese – e i natali condivisi con Dino Zoff – a segnare il passo verso un futuro luminoso. Sono 16 le presenze alla sua prima stagione tra i professionisti da nemmeno maggiorenne nel 2013-14, poi il rifiuto all’Atletico Madrid con l’affare praticamente chiuso diventa la sliding doors del suo destino. Da lì in poi retrocede da secondo tra i bianconeri, il prestito al Como – con Nicolò Barella come compagno nella seconda parte di stagione – positivo nonostante la retrocessione in Lega Pro. Resta a Udine altre due stagioni e mezzo con pochissimi alti e tanti bassi, poi un nuovo giro di prestiti prima in Turchia al Kasimpasa – solo 11 presenze da gennaio a giugno 2019 – e poi quello dal sapore di rilancio allo Spezia. In Liguria diventa protagonista del cammino che porta alla promozione in Serie A, ma il ritorno a Udine e la stagione seguente lo riportano ai problemi precedenti. Arriva l’occasione cipriota e nell’isola mediterranea ritrova sicurezze che diventano nuove certezze in Romania. Con il Cluj anche la vetrina europea in Conference League – eliminato dalla Lazio dopo aver superato il girone eliminatorio – e il secondo posto in campionato che permetterà ai romeni di riprovare la corsa nella terza competizione continentale.
Su Scuffet non solo il Cagliari, con i rossoblù anche l’Empoli – a caccia di un erede di Guglielmo Vicario – e lo Spezia sembrano aver messo gli occhi sul classe ’97 friulano. Che non disdegnerebbe il ritorno in Italia dopo due anni all’estero, come dichiarato lo scorso novembre ai microfoni di Sky Sport: “Seguo e guardo il campionato, ma so che ogni cosa che verrà in futuro passerà dalle mie prestazioni qui in Romania dove sto benissimo” le sue parole. Che lasciano spazio a un rientro in patria, una nuova sfida per poter dimostrare di meritare un’occasione in Serie A e rilanciarsi dopo le promesse mantenute solo parzialmente.
Matteo Zizola