agenzia-garau-centotrentuno

Mattiello: “Cagliari tra i migliori anni di sempre. L’esperienza di Ranieri pagherà”

Scopri il nostro canale su Telegramle-notizie-di-centotrentuno-su-telegram
sardares
sardares

In vista del match dell’Unipol Domus tra Cagliari e Bologna, valido per la ventesima giornata della Serie A 2023-2024, la prima del girone di ritorno, ritorna la nostra rubrica “Quel giorno io c’ero”, che racconta storie, momenti, aneddoti e curiosità dei giocatori rossoblù che si sono distinti nel corso del tempo o che comunque hanno trovato nell’esperienza in Sardegna una tappa per potersi rilanciare o mettersi in mostra. Ai nostri microfoni questa settimana Federico Mattiello, terzino destro classe 1995 che ha vestito, nella sua carriera, sia la maglia dei sardi (dal luglio 2019 al settembre 2020) che quella dei felsinei (dal luglio 2018 al giugno 2019). L’ex numero 3 rossoblù ha raccontato non solo la sua esperienza in terra sarda ma ha anche analizzato il momento attuale del Cagliari in A con Claudio Ranieri al timone.

Federico Mattiello, cominciamo questa intervista con un momento amarcord. Era il 6 ottobre 2018, ottava giornata di campionato. All’Unipol Domus il Cagliari vinse per 2-0 sul Bologna con i gol di Joao Pedro e Pavoletti. Lei giocò titolare nel 3-5-2 dell’allora allenatore felsineo Filippo Inzaghi. Che cosa si ricorda di quella gara giocata in Sardegna?

“Mi ricordo che lo stadio di Cagliari, come poi ho potuto constatare in prima persona, era molto carico. Era un ambiente molto caldo e ricordo, insomma, che non è mai stato facile affrontare il Cagliari da avversario e ne ebbi la conferma in quella partita con la maglia del Bologna”.

Dopo l’annata 2018-2019 con il Bologna è arrivato il trasferimento al Cagliari, che solo un anno prima lei aveva affrontato da avversario. Com’è nata la possibilità di vestire la maglia dei sardi?

È arrivata la possibilità dal momento in cui era arrivato Maran in panchina. Maran era un allenatore che avevo già avuto quando ero al Chievo Verona a 19 anni. Grazie a lui, c’era la possibilità di vestire la maglia del Cagliari. Io, tra l’altro, ho sempre amato la Sardegna, ci sono sempre andato in vacanza e quindi non ho esitato a spingere in quella direzione lì per accettare la proposta del Cagliari. L’anno di Cagliari, anche se all’inizio ho avuto delle difficoltà proprio con Maran perché giocavo poco, penso sia stato per me uno dei migliori anni di sempre. A Cagliari mi sono trovato benissimo, è un ambiente fantastico sia a livello calcistico che come vita in generale”.

Il suo percorso in maglia Cagliari è durato poco più di un anno, dal 10 luglio 2019 al 15 settembre 2020, prima del suo passaggio in prestito allo Spezia. Quali sono i suoi ricordi della sua esperienza in rossoblù? Ha ancora contatti tutt’oggi con i compagni di squadra dell’epoca in maglia Cagliari?

“Li ho sentiti per un periodo e adesso li sto sentendo un po’ meno però ho bellissimi ricordi di tutti. Se dovessi scegliere un ricordo particolare di campo, direi la vittoria per 2-0 contro la Juventus verso fine campionato. Mi ricordo che eravamo partiti alla grande, a dicembre a un certo punto eravamo addirittura quarti con Maran poi le cose cambiarono nel giro di tre mesi, faticavamo a trovare anche solo una vittoria. Poi ci fu il Covid. Da quando è arrivato Zenga, poi, siamo riusciti ad ingranare e il culmine di quell’esperienza con Zenga fu la vittoria con la Juventus che ricordo con piacere. Per il resto c’è stato il Covid di mezzo, fu una stagione stranissima però, anche lì, ho avuto l’occasione di vivere Cagliari appieno. Ricordo di aver preso una casa vicino al mare e di essermi goduto le meraviglie del posto. È stata una stagione particolare e ho questi ricordi qui, dell’esperienza ai tempi del Covid. Ero in casa con la mia ragazza e ho goduto delle spiagge, della natura della Sardegna e poi in campo – ripeto – la vittoria contro la Juventus dopo che avevo ripreso a giocare. Quando è arrivato Zenga ho cominciato a giocare e ho fatto anche bene, poi mi è dispiaciuto non aver avuto la possibilità di rimanere a Cagliari perché poi c’è stato di nuovo un cambio di allenatore. Arrivò Di Francesco e non c’è stato modo di rimanere, cosa che avrei voluto”.

A proposito di Cagliari. Ha avuto modo di recente di seguire la squadra ora allenata da Claudio Ranieri? Se sì, cosa pensa della situazione che sta attraversando la formazione isolana dopo un girone d’andata difficile andato agli archivi?

“Quando passi dalla B alla A non è semplice, è un’altra categoria. Credo, però, che l’esperienza di un allenatore bravo come Ranieri alla lunga paghi. Penso che quest’anno ci siano tre squadre peggiori del Cagliari quindi faccio il tifo e credo anche che quest’anno per il Cagliari arriverà la salvezza”.

Nel corso della sua carriera, lei ha vestito le maglie di tante squadre: dalla Juventus fino al Go Ahead Eagles. Tuttavia diverse tappe del suo trascorso calcistico sono state purtroppo caratterizzate da alcuni gravi infortuni. Com’è riuscito ad affrontare questi ostacoli durante il corso del tempo?

“Non è stato facile anche perché, quando hai infortuni gravi, non è tanto l’infortunio grave che ti condiziona ma tutti gli infortuni minori, muscolari che si susseguono. Ci sono state delle stagioni, come appunto quella di La Spezia, dove sono stato fuori solo per problemi muscolari. Sono botte difficili da superare e da digerire tantoché ancora adesso sto aspettando un’occasione per rimettermi in pista, ovunque sarà. È chiaro che gli infortuni hanno condizionato la mia carriera però poteva andare anche peggio. Dopo quel grave infortunio che ho avuto a 19 anni potevo smettere lì di giocare e invece ho avuto la fortuna e l’opportunità di vestire tante maglie e comunque passare delle belle esperienze”.

L’ultima sua esperienza è stata in Eredivisie con il Go Ahead Eagles. Il suo esordio con le Aquile giallorosse guidate all’epoca da René Hake è stato il 9 settembre 2022, alla sesta giornata contro il Volendam, dove giocava Gaetano Oristanio, attuale attaccante del Cagliari. Che differenze ha notato tra la A e l’Eredivisie in quei pochi mesi in Olanda?

“Sicuramente nel campionato olandese c’è un gioco meno attento alla fase difensiva e più votato all’attacco. In Olanda ci si preoccupa poco di difendere ma tanto di creare occasioni, di segnare, tant’è che ci sono partite che finiscono con tanti gol oppure si vedono delle cose a livello difensivo che in Italia fatichi a vedere anche se penso che pure in Italia – sarà che iniziano ad esserci tanti stranieri – ci sia un gioco un po’ più internazionale e meno difensivo rispetto agli ultimi anni. Rispetto all’Olanda di turno ci sono ancora tante differenze. Nei campionati esteri si gioca di più per lo spettacolo anziché badare ai tatticismi o ai difensivismi”.

Il 5 maggio 2023 ha concluso consensualmente la sua avventura con il Go Ahead Eagles. Quant’è la voglia di tornare a essere protagonista dopo tanto tempo lontano dai campi da gioco? In questi ultimi mesi ha ricevuto delle proposte?

“Ho ricevuto delle proposte in estate dalla C però, in questo momento, sto anche cercando di trovare la soluzione tattica migliore. Io sono sempre stato bollato e catalogato come terzino destro, ruolo che magari quand’ero giovane, a diciannove anni, per forza, bravura e giovinezza potevo ricoprire in maniera importante. Adesso, con il passare degli anni, mi sono reso conto che il terzino destro è un ruolo che faccio fatica a fare quindi mi piacerebbe trovare un progetto per poter magari fare il braccetto in una difesa a tre o fare l’esterno di centrocampo in un 3-5-2 o in un 3-4-3. Cerco, quindi, un progetto tattico che si sposi con le mie condizioni. La mia volontà attuale è di rimettermi in gioco e la voglia sicuramente è tanta perché, a maggior ragione quando stai fermo e aspetti un’occasione, ti rendi conto quanto ti manchi il campo e il pallone in sè per sè. Ho tanta voglia però voglio fare le cose nella giusta maniera. Negli ultimi anni ho giocato appunto da terzino destro che in questo momento è un ruolo che a me non piace fare tant’è che le cose non sono andate benissimo, ho avuto di nuovo tanti acciacchi e infortuni. Adesso, invece, sto bene. Voglio un progetto tattico che si sposi con le mie idee e vediamo cosa salterà fuori”.

Fabio Loi

Notifiche
Avvisami se ci sono
guest
1 Commento
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti