Conferenza stampa di inizio anno in casa Olbia, all’indomani dell’annuncio del ritorno in panchina di Michele Filippi.
Il presidente Alessandro Marino ha subito spiegato il motivo del cambio della guida tecnica con l’esonero di Guido Carboni: “Il motivo principale sono i risultati, la causa sempre di un cambio, raramente ne ho visto uno in presenza di risultati positivi. Fare 9 partite senza una vittoria non è un modo per valutare un allenatore, ma un modo per capire che aria tira. Questa striscia ha lasciato molte amarezza, abbiamo 20 partite davanti vogliamo fare in modo che non ci siano particolari strascichi, si tratta di resettare quanto fatto in agosto. La scelta di nuovo su Filippi non è una bocciatura di Carboni che stimo, come uomo e come allenatore, che ha ottenuto anche al di sotto di quanto la squadra abbia fatto vedere: eccetto Novara le altre partite non sono state sbagliate. Dobbiamo scrollarci di dosso negatività, provare far girone all’altezza delle aspettative iniziali. C’è da dire che non è stato girone fortunato, abbiamo avuto infortuni gravissimi (Caligara non ha mai giocato): è innegabile che rispetto le aspettative iniziali il campo ha parlato, ha detto che qualcosa non è andato nel verso giusto, cosa esattamente non so, ma questi giocatori valgono di più di quanto dimostrato, di questo ne sono certo, il fatto è che si sono accesi ad intermittenza. Finita la partita con l’Albissola (pareggiata 1-1 ndr) c’è stato un momento di sconforto, ci siamo rintanati con le famiglie per sbollire e poi capito che la cosa migliore da fare per il club, era quella di resettare e ripartire come eravamo ad agosto. Dobbiamo tirarci fuori al più presto da questo zona classifica, adesso non voglio più creare aspettative e dobbiamo essere uniti per portare nave in porto, poi se riusciamo a ritornare sui giusti binari possiamo sognare. La classifica è corta, certo, dobbiamo però fare le vittorie che la squadra può fare. Dobbiamo essere un’altra squadra per farlo, non abbiamo dimostrato di poter arrivare ai playoff e abbiamo dimostrato di essere troppo altalenante. Questa squadra non può però essere bacchettata continuamente, ha bisogno di sostegno. Voglio vedere l’Olbia dei venti minuti di Gozzano ma per l’intera partita. È vero che Filippi era sulla carta la persona giusta e col senno di poi la decisione sull’esonero è stata affrettata, ma in quel momento mi sembrava la soluzione migliore: il motivo del cambio era prettamente psicologico, bisognava ritrovare fiducia”.
“In questo campionato competitività è molto elevata- ha proseguito il patron dei Bianchi-. Ho chiesto a tutti di far emergere d’ora in poi le potenzialità del gruppo, che finora non ho visto. Quello che è mancato nel complesso è lo stato di forma della squadra. Alcuni giocatori hanno fatto bene prima e male dopo, altri il contrario, altri male sempre, o hanno reso molto meno rispetto anno scorso, o molto più rispetto aspettative. Per come siamo costruiti non possiamo permetterci questo, abbiamo bisogno per esprimerci bene e di valorizzare tutta la rosa. Qualcuno dei giocatori uscirà, l’idea è sostituire adeguatamente chi esce: ci stiamo già muovendo su mercato per capire chi va via, nei prossimi giorni i giochi saranno fatti. Più o meno si parla di 3-4 giocatori, sui quali abbiamo capito che non possiamo incidere. Sono sicuro al 100 per 100 che le potenzialità ci siano, ma non sono state espresse. Ragatzu? Smentisco ogni voce, rimane qui. Potrebbe partire Calamai, ma non perché andato via Carboni. Potrebbero esserci altre partenze. Per me bisognerebbe spendere non più del 60% del proprio fatturato in monte ingaggi. Noi spendiamo di più, ma l’obiettivo è spendere quella cifra, molti lo fanno, altre società stanno sparendo per questo”.
Il presidente Marino torna poi su Michele FIlippi: “Lui è un patrimonio della Sardegna, tecnici così giovani e preparati non ce ne sono. In questo bis voglio che il legame con la città diventi più stretto; penso che Filippi farà tesoro di quello che è successo nella prima parte e sarà un po’ diverso. Ho visto un Filippi che vuole provare più soluzioni tattiche, mentre prima vedeva solo un modo di giocare: altro aspetto sul quale mi ha detto di voler lavorare è sui calci piazzati”.
Sulla situazione del campionato aggiunge: “È vergognoso che ancora adesso non sappiamo chi finirà campionato, chi andrà ai playoff. Sono pronto anche ad andarmene da questo schifo, non può andare avanti così: l’ unica cosa posso fare è garantire sostenibilità. Noi siamo bravi lavorare con giovani, abbiamo idee e siamo coerenti: sono nel consiglio di lega e cerco di lottare per cambiare, ma se continua così anno prossimo sono pronto ad abbandonare, non mi va di non poter combattere ad armi pari con i miei colleghi”.