In occasione della canonica conferenza stampa che apre l’anno nuovo è intervenuto il presidente dell’Olbia Alessandro Marino per parlare non solo delle aspettative sul girone di ritorno e sul mercato, ma anche in merito alle ambizioni della società in prospettiva futura per il prossimo triennio. Di seguito le parole del massimo dirigente dei bianchi.
Sul mercato
“Ufficializzo l’arrivo di Andrea Schiavone, è un giocatore di categoria superiore con Serie B e Serie A alle spalle. Il fatto che abbia scelto Olbia, nonostante la posizione in classifica, è un segno tangibile del fatto che ci sia una base progettuale importante. Questo è un bel segnale. Anche il mister ha contribuito nella conclusione di questa operazione, sono molto contento e credo che sia un profilo che possa permetterci di crescere sia fuori che dentro al campo: sia per esperienza, che atteggiamento. Complimenti al diesse Tomaso Tatti. Sul mercato siamo attivi, dobbiamo capire varie cose, in particolare chi non vuole più restare con noi. In questo momento storico è importante che non ci siano giocatori demotivati e che non si sentano contenti, questo è il punto di partenza su cui costruire il gruppo. Faremo una mappatura in questo senso e chi non è contento può andar via. Se dobbiamo fare nuove entrate qualcuno tassativamente dovrà andar via. Però chi arriva dovrà essere motivato nel sposare la nostra causa. Se fossi stato presidente proprietario non so se sarei riuscito a prendere Schiavone. Il suo arrivo è una dimostrazione della bontà di questo progetto. Lo scorso anno è stato Dessena a dare la scintilla alla squadra, quest’anno con Schiavone siamo convinti che sarà lo stesso”.
Sul girone di ritorno
“Mi aspetto migliori risultati dal nuovo anno, finora non sono stati soddisfacenti. Il mio rammarico nasce dal fatto che questa squadra meritasse di più per come è stata costruita. Ciò che mi fa adirare di più è la qualità in rosa confrontata ai punti ottenuti. Quello che abbiamo ottenuto finora non ci ha permesso di superare questa minima soglia di 17 punti. Le mie aspettative erano superiori, però non è il momento di buttarsi giù. Serve capire quali sono i problemi e cercare di superarli assieme. Questa è la chiave che ci ha permesso di fare passi in avanti e uscire da situazioni complicate. Il campionato non è nato sotto una buona stella alla voce infortuni, basti vedere i vari Dessena e Mordini, poi si sono aggiunti anche i problemi alla caviglia di Ragatzu. Ora però non dobbiamo piangerci addosso, dobbiamo guardare al futuro con entusiasmo”.
Su Greco
“Per me conta molto ciò che passa nella testa delle persone, gli esoneri in passato sono dovuti al fatto che non vedevo predisposizioni nel voler uscire dalle difficoltà. Bisogna guardare ciò che si è sbagliato, se qualcuno rimane focalizzato sui propri errori o no. Serve valutare se uno ha la predisposizione nel correggere gli errori. Il mister ha queste caratteristiche, con il direttore crediamo in lui. Non dimentichiamo che è alla sua prima esperienza, è una persona molto capace e competente. È successo ad altri allenatori, anche a Canzi. Bisogna dare tempo. Devo essere io il primo a portare entusiasmo nello spogliatoio, il nostro progetto merita entusiasmo. La proprietà nuova ha intenzione di investire nel tempo, non in maniera drastica ma incrementale. L’obiettivo è di portare l’Olbia a competere per traguardi più importanti in 3 o 4 anni. Questo si farà con oculatezza e non a valanga. Abbiamo trovato un partner che ha le possibilità di fare questo, in passato il budget è stato un mio limite. Ora possiamo guardare al futuro con ottimismo. Ora bisogna superare questo momento di difficoltà, dopo risultati negativi è difficile essere ottimisti ma sono convinto che i risultati seguiranno in futuro. Per me il fondo lo abbiamo toccato con il Pontedera, le difficoltà maggiori le abbiamo avute in quella partita. Quello è stato uno scollinamento, da quella sfida si è visto un percorso di crescita. Contro la Spal abbiamo perso per degli episodi, potevamo tranquillamente vincere. Contro il Pontedera, invece, sono stati commessi errori inammissibili. Ora il percorso deve essere di crescita, dobbiamo stare attenti ai miglioramenti partita dopo partita. Io già da Cesena voglio vedere dei passi in avanti, ma non perché Greco abbia la spada di Damocle sulla testa, ma perché non c’è più tempo. Di fronte abbiamo 19 partite e non possiamo sprecarne mai una.”.
Sul mercato estivo
“Forse qualcosa abbiamo sottovalutato. Però nei miei anni ho visto tanti di giocatori che sono esplosi verso il finale. Dipende molto dal percorso di apprendimento da parte di tutti, dall’allenatore, al direttore e ai calciatori stessi. Non posso fare una valutazione ora, anche perché credo che le reali potenzialità non sono state espresse. Ora serve una iniezione di fiducia. Abbiamo avuto anche il problema del Daspo ai tifosi che ci ha creato molte difficoltà, le tante esclusioni ci hanno creato tanti problemi. Quando si gioca in casa è importante avere il supporto dei propri sostenitori, mi auguro che si possano risolvere i problemi e riaverli come ci hanno abituato.
Sulla Swiss Pro Promotion e Nicola Bignotti
“Il loro modello non è incentrato su una persona, ma attorno a un gruppo. Il loro modo di operare è quello di mettere sul piatto ciò che hanno a disposizione per aumentare il valore del club. Nessuno assumerà delle cariche nella società ma è molto probabile che daranno il contributo per mettere a disposizione i propri contatti, network e competenze. Chiunque entra in Swiss Pro sarà a nostro beneficio, la loro idea è quello di sviluppare progetti multi club, acquistando altre società in Europa per creare dei collegamenti. Sono partiti da Olbia e questo fa piacere. Bignotti è entrato in Swiss Pro e non nell’Olbia, ma ciascuno di loro lavora con l’Olbia per dare il proprio contributo. La governance rimane invariata, io mi interfaccio con loro, ma la struttura societaria non cambia con l’ingresso di Bignotti”.
Sull’assenza di gol
“Questa squadra ha fatto troppi pochi gol, non è un dato legato al fatto che non sappiamo segnare, anche perché possiamo contare su Ragatzu: il giocatore più prolifico della Serie C. Non riusciamo a essere prolifici a causa di un aspetto generale e non individuale. Un allenatore nuovo deve trovare la quadra, ci deve essere un equilibrio tra non prendere gol e farli. Noi finora abbiamo avuto questo equilibrio solo a sprazzi. Questo a causa degli infortuni, abbiamo dovuto riadattarci subito e questo ci ha fatto perdere delle certezze. Non è pensabile che giocatori del genere realizzino così poco, non è un fattore individuale. Questo è l’aspetto principale. L’anno scorso non abbiamo preso attaccanti, abbiamo acquistato Arboleda e Dessena, poi Ragatzu ha iniziato a segnare. Nanni non lo abbiamo avuto nella prima parte di stagione dello scorso anno, mentre finora lo abbiamo avuto a sprazzi a causa dell’infortunio in nazionale. Noi vogliamo prendere un attaccante non perché non ci fidiamo dei nostri, anzi io mi fido tanto di loro e sono convinto che abbiamo delle potenzialità per fare un ottimo girone di ritorno. Però dobbiamo rimanere vigili per cogliere delle opportunità che ci possano permettere di migliorare. Dobbiamo far crescere questa squadra a prescindere, il lavoro in fase di mercato non è per correggere la rosa ma per farla migliorare. Contini è uno che in passato è quasi arrivato in doppia cifra, Nanni fa un lavoro incredibile per la squadra e ha gol in pancia. Altri giocatori hanno potenziale ma devono crescere. Biancu è uno che nelle sue caratteristiche ha il gol, così come Dessena. Se tutti sono sotto rendimento il problema è di sistema non di individui, questa è un’ottima notizia perché come si trova la quadra tutti quanti ne gioveranno. Poi se possiamo migliorarci con profili di livello noi saremo pronti a intervenire”.
Sulla mentalità
“Secondo me la testa fa tutto in queste situazioni, altrimenti non si spiegherebbe la differenza tra il finale della passata stagione e quello attuale. Noi dobbiamo portare entusiasmo e fiducia, io devo farlo per primo. Non possiamo pensare che prendiamo un gol e abbassiamo la testa. Non fa parte del nostro modo di lavorare. Siamo una delle squadre più longeve in Serie C di tutte le 60 iscritte. Questa esperienza va portata in campo. La tattica può servire a creare l’autostima attraverso le prestazioni, Però è importante che i giocatori abbiano questo tipo di approccio. Schiavone è arrivato proprio per questo motivo”.
Futuro
“Se tra tre anni i risultati sperati non arriveranno qualcosa succederà, andrà capito quali saranno i responsabili. Se sarò stato io mi assumerò le mie responsabilità, se sarà qualcun altro verranno prese decisioni. Sicuramente ora serve crescere, con i nostri mezzi, le nostre possibilità. Quello che ho fatto finora è importante, siamo riusciti a mantenere per tanto tempo la Serie C. Questo però sarà l’anno in cui faremo più passi per lo stadio, lavoriamo quotidianamente con l’amministrazione per portare avanti il progetto. Non mi sorprenderei se tra 3 o 4 anni avessimo già iniziato i lavori per il nuovo impianto. Le volontà di tutti convergono nella stessa direzione, questo non è un progetto campato in aria ma sta prendendo vita la parte operativa. Dobbiamo immaginarci tra 5 anni l’Olbia che compete su palcoscenici diversi, questo è quello che vedo lavorando dietro le quinte”.
Sull’umore dei tifosi
“I tifosi devono essere contenti di dove siamo non in classifica ma a livello societario. Chiaro che dobbiamo migliorare la situazione in campionato, come obiettivo a breve termine, ma il futuro è migliore rispetto a quello della passata stagione nello stesso periodo. Ancora non si è percepito realmente a causa dei risultati, però sono sicuro che questo si noterà con il tempo”.
Andrea Olmeo