Il presidente dell’Olbia, nonché consigliere di Lega Pro, Alessandro Marino ha rilasciato alcune dichiarazioni a commento dell’attuale momento del campionato e delle soluzioni sul tavolo per pianificare la conclusione della stagione sportiva.
“Il discorso è semplice- commenta il numero uno della squadra gallurese-. Se il Consiglio Federale deciderà per la ripresa della competizione è chiaro che dovremmo essere forniti di tutte le garanzie sanitarie che consentano di ripartire in sicurezza. La Serie C, però, per mezzi e risorse da mettere in campo non può paragonarsi alla Serie A, per cui mi chiedo: come faranno e come faremo a garantire alle 60 squadre di Lega Pro gli standard medici necessari, a maggior ragione in un momento in cui i responsabili sanitari dei club sono impegnati in prima linea nel contenimento del contagio? Diversa, ovviamente, sarebbe la situazione se si decidesse per una sospensione definitiva del campionato. In quel caso, dobbiamo partire da un dato inequivocabile: sinora si sono giocate due terzi delle partite in calendario per cui il primo obiettivo deve essere quello di garantire a tutte le società la tutela degli investimenti fatti. Detto questo, chi si prenderà la responsabilità di far ripartire un campionato cosi capillare che coinvolge moltissime zone focolaio del contagio?”.
Per Marino vi è un’unica certezza: “In entrambi i casi, ciò che non si può trascurare è l’esigenza di un intervento non più procrastinabile e che riguarda la sostenibilità del nostro sistema. Dobbiamo essere noi club, come Lega, a fare il primo passo e a operare per un significativo taglio delle perdite strutturali del nostro universo. Aprire, finalmente, la stagione delle riforme per una nuova regolamentazione che assicuri piena sostenibilità alla Serie C, una realtà il cui impatto sociale ed economico sui territori di tutta Italia genera un valore di gran lunga superiore a quello percepito”.
Nella serata di ieri (7 aprile) si è giunti a un accordo tra Lega Pro, AIC e AIA per la situazione dei tesserati che percepiscono un reddito inferiore ai 50.000 euro annui ed hanno assunto il comune impegno, valutata la specificità della serie C, di tutelare in particolar modo tali fasce di tesserati che la crisi ha colpito maggiormente, consci della sensibilità che per tale situazione hanno anche la Federazione e le altre componenti del sistema. Per tali ragioni hanno convenuto di lanciare un accorato appello al Governo ed al Parlamento affinchè si riesca in tempi rapidi ad intervenire in due direzioni: da un lato attraverso la concessione dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali anche per i tesserati sotto i 50.000 euro di reddito annuo, strumento assolutamente necessario ed indifferibile in questo momento, e dall’altro attraverso l’introduzione di strumenti ad hoc che consentano ai club di sopperire alla carenza di liquidità ed ai danni cagionati dal maledetto virus. “La tragedia che il maledetto virus ci sta provocando doveva e deve essere affrontata insieme, per questo l’unita‘ con l’Aic e l’Aiac è un fatto di straordinario valore- ha commentato il presidente della Lega Pro Ghirelli-. Interrompe una deriva che rischiava di far apparire il calcio incapace di trovarsi unito anche quando la casa crolla inesorabilmente. La consapevolezza di una crisi inedita e della specificità della Serie C ci ha consentito un comune sentire: salvare il sistema e rappresentare insieme alla Autorità di governo, ad iniziare dal ministro Vincenzo Spadafora, l’urgenza degli interventi che ci consentano di rimediare i danni. Non abbiamo molto tempo, dobbiamo nell’immediato avere “un po’ di benzina”, acquisire subito e poter utilizzare gli ammortizzatori sociali. Con Aic ed Aiac c’è l’impegno di tutelare le fasce deboli e più esposte degli atleti e dei tecnici. Si lavora sul territorio, è la scelta migliore. Questo ci impone la profondità della crisi. In ogni club la conoscenza dei problemi è più profonda e più diretta, si conoscono . Il tavolo di coordinamento resta in piedi, è come se avessimo dato vita ad un Comitato di crisi. Grazie Renzo, Grazie Damiano, ringraziando voi ringrazio tutti i partecipanti al comitato di crisi. Oggi, siamo, tutti, un po’ più credibili e i grandi sacrifici possiamo soffrirli, ma con la consapevolezza che ci proviamo INSIEME”