Rolando Maran ha parlato nella serata del primo giorno di ritiro di Aritzo.
L’allenatore rossoblu ha esordito con le sue sensazioni: “Partiamo con il presupposto di fare una grande annata. Abbiamo davanti un campionato che sarà duro. Ci sono tecnici come Conte, Sarri, nuovo Milan e nuova Roma e penso sarà uno dei campionati più belli degli ultimi anni. Conosco già il gruppo e dobbiamo iniziare con orgoglio, proprio per l’importanza dell’annata del centenario e dei 50 anni dello Scudetto. Abbiamo bisogno dei tifosi e per primi dovremo far vedere di che pasta siamo fatti. Su cosa bisogna migliorare? L’anno scorso abbiamo giocato contro tutti a viso aperto, e dobbiamo confermarlo, dobbiamo togliere le pause viste l’anno scorso. Il primo discorso che ho fatto loro è stato questo: lavoriamo sulla continuità per fare meglio. L’obiettivo resta sempre la salvezza, ma senza rinunciare a nulla. Dobbiamo regalare emozioni. Barella? Nicolò è in una situazione particolare, è giusto ci pensi il presidente. Il ragazzo è un valore assoluto comunque per questa squadra ma io penso al campo. Se resta comunque conosco il ragazzo e so che darà il 200%”.
“Mercato? La fretta è cattiva consigliera. Spero di avere al più presto la squadra finita ma facendo i passi giusti. Io ho allenato Mattiello due anni, ma è stato a lungo infortunato. Se sarà a disposizione ho grande fiducia in lui. Castro è pienamente recuperato, ha grande entusiasmo. C’è un piglio molto attento comunque da parte di tutti. I giovani in ritiro? Se sono qua è perché pensiamo possano dare qualcosa e hanno le qualità. Mi aspetto facciano vedere l’entusiasmo che i giovani sanno dare. Farias ha un permesso in più, ci raggiungerà a Pejo ma ci sono discorsi diversi con la società”.
“Le pause della scorsa stagione sono dovute a un fattore mentale da migliorare non si tratta di un livello atletico da cambiare in ritiro- ha concluso l’allenatore trentino-. L’anno scorso abbiamo migliorato sotto l’aspetto mentale perché abbiamo giocato bene contro le grandi squadre ma a volte al primo segnale negativo ci siamo abbattuti. Dobbiamo evitarlo”.
dall’inviato Francesco Aresu