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Manis: “Alla Ferrini due anni fantastici. Avuto contatti con club di D”

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Si dividono le strade tra la Ferrini e Marco Manis. Una separazione tra club e giocatore arrivata dopo il 7° turno di Eccellenza che ha visto la formazione cagliaritana uscire sconfitta per 2-1 nel match contro l’Iglesias. Giocatore di esperienza, l’estremo difensore classe 1983 vanta un grande passato tra Serie D e Eccellenza vestendo le maglie di Carbonia, Lanusei e Budoni, oltre a quella maturata nell’Arcipelago con l’Ilvammadalena in quarta serie nella stagione 2020-21, che come riportato dai colleghi di Diario Sportivo sarebbe fortemente interessata all’ingaggio di Manis. Ai nostri microfoni è intervenuto proprio l’estremo difensore ormai ex Ferrini che ci ha parlato non solo della decisione di lasciare il club del capoluogo, ma anche una chiacchierata a tutto tondo sul calcio isolano.

Le strade tra lei e la Ferrini si separano. Da cosa nasce questa decisione? Ha già trovato una nuova destinazione?

“Si, proprio ieri pomeriggio io e la Ferrini abbiamo trovato l’accordo per la risoluzione del contratto. Le motivazioni sono personali. Ho passato due anni fantastici qui, penso sia una società modello composta da persone eccezionali, con la guida di un allenatore molto preparato, che sicuramente di categoria superiore: con lui ho un rapporto personale molto forte e lo ringrazio ancora una volta per questi due anni. In questo momento ho bisogno di più tempo per me, è stata una decisione molto combattuta perché mi e dispiaciuto tantissimo lasciare i compagni in questa situazione ma egoisticamente era la cosa migliore per me. Non è un discorso di categoria, avevo bisogno per pensare a me ritagliando la possibilità di fare anche altro al di fuori del campo”.

Prossima avventura di Manis? Ha già avuto qualche contatto con altre squadre?

“Ho avuto dei contatti, ancora non ho firmato con nessuno sto valutando tutte le ipotesi, io ho già la mia idea ma al momento non c’è stata alcuna firma, non posso dire altro in merito”.

Restiamo un attimo ancora alla Ferrini, che fin qui ha vissuto un inizio altalenante: cosa è mancato secondo lei?

”Si l’inizio altalenante è dovuto alla età media della squadra, vero c’è un ossatura importante ma ci sono molti giovani. Questo è un campionato molto più complicato rispetto agli altri anni e qualcosa si paga in termini di esperienza. Però sono sicuro che il mister e i ragazzi riusciranno a salvarsi tranquillamente. Rispetto agli altri anni non so se si possa puntare a fare un campionato per i primi posti perché ci sono diverse squadre che hanno investito tanto, però ci sono tanti giovani di qualità e sono sicuro che riuscirà a centrare l’obiettivo”.

Quest’anno stiamo assistendo forse al campionato di Eccellenza più competitivo degli ultimi 10 anni: quale squadra l’ha colpita di più fin qui?

Ci sono tante squadre, non le ho viste tutte però le conosco. Ci sono società che hanno investito tanto come Monastir, Budoni, Ossese e Tempio che possono ambire al salto diretto di categoria. Senza dimenticarci di squadre che sono attrezzate per fare un percorso importante come Alghero, Nuorese, Calangianus, ma la stessa Ferrini. È un campionato molto livellato ed equilibrato”.

Chi è la favorita per la vittoria del campionato?

“Tempio, Ossese, Budoni e Monastir a pari merito le metto come favorite, negli anni passati non ci sono state così tante squadre per la vittoria del campionato. Questo è un segnale di quanto alto sia il livello quest’anno. Sia a livello di organico, di investimenti e qualità della rosa. Io ho visto Ossese e Monastir, entrambe giocano un bel calcio, il Budoni ha giocatori fortissimi, in particolare in attacco. Il Tempio ha una rosa importante, in una piazza importante. Sarà un campionato che si deciderà alle ultime giornate”.

Parliamo di Serie D: finora un avvio molto complicato per le squadre sarde. Se lo aspettava?

Il campionato di Serie D è un campionato difficilissimo, praticamente è una competizione professionistica. Il Latte Dolce si è ripreso bene nelle ultime giornate e ha costruito una rosa importante in questa stagione. L’Ilvamaddalena è partita bene salvo poi calare per mancanza di esperienza. L’Atletico Uri fa il suo campionato, un po’ borderline e credo che riuscirà a salvarsi. L’Olbia è arrivata in ritardo, ma chi realmente ha deluso è il Costa Orientale Sarda. A livello di organico non è una squadra da ultimo posto, ma che può fare un percorso di ben altro livello. Tutte le sarde sono attrezzate per fare una stagione di buon livello”.

Lei ha giocato a Olbia e a La Maddalena: come vede le sue ex squadre?

Olbia è una piazza che viene da anni di professionismo ed è una piazza che pretende. Le ambizioni delle società erano altre, questo è evidente, ma quando si parte in ritardo non è semplice costruire una rosa importante. Con il mercato di dicembre sono convinto che miglioreranno la rosa e potranno fare tutto un altro percorso. Non magari di alto livello, quanto più per la salvezza diretta o al meglio i playoff. L’Ilvamaddalena ha un allenatore molto capace e preparato, lo ha dimostrato l’anno scorso stravincendo l’Eccellenza. È normale, avendo tanti ragazzi giovani al loro primo anno in D, pagare di esperienza e gestione del risultato. Penso che comunque tutte le sarde verranno fuori da questo momento difficile”.

Che aspetto crede sia determinante per fare a differenza in un campionato come quello della D di quest’anno?

“È un campionato dall’importante livello agonistico, in particolare il girone G. Vai a giocare in piazze come quella del Savoia, la Sarnese, la Paganese, senza dimenticare le squadre laziali che sono club dalla grande tradizione per la categoria. Oltre alla qualità dei singoli ci deve essere anche la componente del carattere che deve venire fuori quando si gioca a certi livelli”.

Oltre alla tanta esperienza che valore si aggiunge alla squadra che ti prenderà con l’acquisto di Marco Manis?

“Io metto a disposizione la mia esperienza, la mia voglia di dire la mia e dare una mano alla causa. Penso che il portiere sia uno di quei ruoli che dà grande sicurezza al reparto arretrato ma anche a tutta la squadra. Ho sempre visto questo ruolo in questi termini”.

Giuseppe Meloni

 
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