“La storia si ripete. È accaduto nel 2019 ed è successo ancora nel 2023”. L’attaccante dell’Inter Romelu Lukaku inizia con queste parole il proprio post su Instagram a seguito della partita di Coppa Italia contro la Juventus di martedì 4 aprile, in una serata in cui si è aperto un nuovo capitolo del razzismo negli stadi.
Casi
Un episodio appunto non nuovo per Lukaku, che nel primo episodio citato si riferisce agli ululati razzisti subisti in occasione di Cagliari-Inter del primo settembre del 2019. Una gara in cui quando chiamato sul dischetto per il rigore che valse l’1-2 per i nerazzurri, in maniera simile a quanto accaduto allo Juventus Stadium, l’attaccante fu preso di mira da alcuni tifosi rossoblù. Anche allora il giocatore decise di esporsi sui propri canali: “Il calcio è un gioco amato da tutti e non dovremmo accettare alcuna forma di discriminazione che possa provocare vergogna nel nostro sport. Noi calciatori dobbiamo essere uniti e prendere una posizione, per far sì che il calcio resti un gioco divertente e pulito per tutti“. Il Cagliari replicò esprimendo piena solidarietà al giocatore, ma non fu un momento semplice per il club che nella stagione precedente dovette affrontare già il caso Matuidi. Una situazione che ha portato la società ad adottare il pugno duro contro alcuni tifosi, arrivando fino a emettere l’interdizione a vita dallo stadio a tre tifosi individuati e ritenuti colpevoli di insulti razzisti contro gli avversari. Una scelta definita storica dal presidente Figc Gravina, ma che non ha evitato altri episodi come quello della stagione 2021-2022 nella gara contro il Milan, quando Tomori e Maignan denunciarono di aver subito lo stesso tipo di attacchi.
La Redazione