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Marco Gaburro, allenatore dell'Olbia | Foto Facebook Olbia

Lucchese-Olbia, Gaburro: “Dobbiamo provare a fare risultato in tutti i modi”

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Vigilia di un nuovo scontro fondamentale per l’Olbia, che dopo la sconfitta pesante con la Juventus Next Gen, domani domenica 10 marzo, alle 14. Queste le parole del tecnico dei bianchi Marco Gaburro nella conferenza stampa della vigilia.

Sul momento

“Dopo la partita, anche quella di giovedì è stata una giornata difficile perché ci siamo rivisti la mattina presto, praticamente subito dopo la gara. Un giorno di cuscinetto diciamo c’è voluto, non dico per metabolizzare una sconfitta del genere perché ci vuole più tempo, ma almeno per avere quell’obiettività e lucidità che serve per ripartire. Perché è un dato di fatto che dobbiamo provare a ripartire. Sono quelle settimane in cui giochi ogni tre giorni e non sai mai se è meglio o peggio, dal punto di vista mentale c’è stato poco tempo per provare ad azzerare. Ma tolta la giornata da giovedì, ho visto la squadra provare a svoltare, pur con le nostre difficoltà, ma con facce e spirito diverso”.

Sulla gara con la Juventus

“Quella con la Juventus è una partita talmente al limite che è difficile trovare spiegazioni. La realtà è che ci son passati sopra in maniera forte. Poi se andiamo a prendere le singole situazioni è evidente che ci sono dentro anche degli errori nostri, soprattutto in occasione della prima rete, perché nella seconda c’è stata anche la gran botta dell’avversario. È sempre molto difficile in una situazione del genere scindere quello che è una tua mancanza da delle oggettive difficoltà a stare in campo sullo 0-2. In una partita che poi pensavi di poter mandare verso un’altra direzione, perché pensavamo di poter rendere la giornata più difficile né prima, né dopo il doppio svantaggio. Il problema è che la partita che ti chiamava il campo, quella giocata più nella metà campo avversaria, ti ha portato a mostrare altri limiti che l’assetto compatto della squadra avevano mascherato. Quando sei sotto 0-2 devi provare a prendere più campo, c’è stato un momento centrale della gara in cui siamo riusciti almeno a far mandare loro delle palle lunghe che potevamo gestire, ma non mi allontano dalla prima definizione data. L’unico vero obiettivo è far sì che questa gara non lasci strascichi, ma lo vedremo sul campo contro la Lucchese”

Su come si riparte dopo una sconfitta del genere

“Si riparte da quello che eravamo la sera prima della sfida contro la Juventus, perché comunque una nostra identità, al di là delle nostre difficoltà e della classifica, eravamo qualcosa. Cosa ci siamo detti in questi giorni? Ho semplicemente cercato di far capire loro che, ancor di più rispetto a prima, dovremo avere la volontà di provare a giocare una partita con più coraggio e correndo qualche rischio in più. Se noi vogliamo che la classifica possa essere accettabile e ci permetta di giocare uno spareggio dobbiamo fare dei punti che non passano solo dagli scontri diretti. Sappiamo che non è semplice andare a vincere con certe squadre che hanno una diversa classifica, ma noi dobbiamo provarci perché una vittoria con questi avversari ti permette di raggiungere l’obiettivo. Sono punti che poi sommati agli scontri diretti permettono di avere altre possibilità, anche perché poi diventa pericoloso giocare solo gli scontri diretti che viste le distanze con gli avversari rischiano di non esserlo più perché affronti squadre che hanno dieci, dodici punti in più. Non dico che dobbiamo avere sfrontatezza, ma quella consapevolezza che queste partite devi provare in tutti i modi a fare risultato pieno. Anche se fai due errori e una cosa giusta, perché se a livello mentale non hai questo atteggiamento raccogli solo briciole che ti servono a poco. E questo nella nostra situazione non ce lo possiamo permettere”.

Sul lavoro dopo la gara con la Juventus

“Sia ieri che oggi siamo riusciti a voltare pagina, dovremo però dimostrarlo sul campo. Quella con la Juventus è una partita che ha mostrato delle cose estreme che penso sia difficile si possa ripetere. Purtroppo però è una partita che ti ha tolto una gara, tra quelle che potevi giocarti, che in questo momento qua pesa. Sono quelle partite che se ti succedono quando sei a metà classifica non dici nulla e riparti, ma questo non è il nostro caso. Il fatto di avere una partita dopo tre giorni ha inciso nella gestione della sfida, penso si sia visto, soprattutto sotto di tre gol pensare alla singola gara che stai giocando è molto difficile. Quindi poi siamo forse sembrati più arrendevoli di quello che in realtà eravamo”.

Sullo stato d’animo

“Lo stato d’animo è quello di una squadra che si deve togliere tutto ciò che gli è stato lanciato addosso in pochi giorni. Non c’è un clima abbattuto. Pescare un jolly domani significherebbe anche cancellare in parte la partita con la Juve. So che non è semplice, ma nella testa dobbiamo avere solo questo, perché domani abbiamo un’opportunità reale che è data da una sfida che dovremo provare a prenderci”.

Sulla Lucchese

“La Lucchese è un avversario da prendere con le pinze dal punto di vista tecnico. Forse loro dal punto di vista tecnico ha una classifica che non rispecchia un organico importante e gli investimenti fatti. È in un momento di transizione, non euforico, ha un grosso potenziale offensivo ma anche qualche problema di equilibrio e di tenuta di campo negli altri due reparti che però dobbiamo riuscire ad evidenziare. Perché anche la Juventus aveva dei problemi, ma contro di noi non sono venuti fuori. Le difficoltà della Juventus erano altre rispetto a quelle della Lucchese che speriamo a riuscire a tirare fuori. Dovremo fare una partita diversa, vedremo domani se ci riusciremo”.

Sulla gara dal punto di vista tattico

“Loro dal punto di vista propositivo sono una delle squadre che giocano di più, ha un’idea forte di costruzione, non verticalizza subito. Ha una buona ricerca della pressione anche se non a livelli di altre squadre, ma non penso che sarà impossibile provare a giocare. Però dobbiamo essere bravi anche noi a non far giocare loro. La chiave sarà anche il nostro atteggiamento, dobbiamo essere più aggressivi e farci qualche problema in meno in queste partite che sono da portare a casa anche se non sono scontri diretti puri. Che gara mi aspetto tatticamente? Loro sono partiti a quattro, poi sono passati a tre per due mesi e mezzo, dopo gennaio sono tornati a quattro e hanno giocato 4-2-3-1 diverse partite con tutti i giocatori importanti in campo come Rizzo Pinna, Russo, Di Santo. L’ultima hanno giocato 4-3-3 e vedremo, cambierà poco per noi”.

Sull’infermeria e su cosa cambiare

“Infermeria vuota? Magari. Di Schiavone e Cavuoti lo sappiamo, ma abbiamo perso anche Mordini che probabilmente perderemo un bel po’ per un problema muscolare. Cambierà qualcosa? Sì, qualcosa cambieremo. Da questo punto di vista alla squadra ho ricordato il mio pensiero, cioè che il calcio nelle situazioni difficili viaggia un po’ border line tra il non cambiare mai e cambiare tutte le volte che le cose non vanno bene. Purtroppo tante volte si è un po’ sull’altalena da questo punto di vista. Sul fatto che convenga cambiar qualcosa domani non ci sono dubbi, ma dobbiamo dare un filo logico anche a tutto. Soprattutto in qualche singolo un po’ più fresco dovremo cambiare”.

Su quanto serve per la salvezza

“È pericoloso fare una tabella di marcia, ma meno di dieci-undici punti è difficile possano bastare. Non è impossibile, ma non è detto che siano sufficienti. Il blocco delle squadre che comunque ha dieci punti in più rispetto a noi si stanno portando via di punti tra di loro ma ne stanno facendo. Dobbiamo almeno arrivare a 30-32 punti, altrimenti è difficile che gli altri non arrivano a 38-39. Non è però detto che bastino”.

La Redazione

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