Archiviata la vittoria per 1-0 nei sedicesimi di finale di Coppa Italia alla Domus contro la Cremonese, il Cagliari cerca ora il primo successo in campionato. I rossoblù di Davide Nicola, nel sesto turno della Serie A 2024-2025, saranno impegnati nella trasferta dell’Ennio Tardini contro il Parma. Per analizzare la sfida contro gli emiliani di Fabio Pecchia, lo stesso Nicola presenzierà nella classica conferenza stampa di vigilia.
A cura di Francesco Aresu
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12.44 – Termina la conferenza stampa.
Su Lapadula e Luvumbo: “Lapadula in Coppa Italia ha avuto un problemino ai muscoli del torace, per cui ha delle fitte e fa fatica a ruotare il tronco però io sono convinto che non sia una cosa di di grave entità. Zito non sta più giocando in linea con il centravanti: questa era l’idea iniziale ma dovevamo capire e conoscere un giocatore significa capire se può rendere meglio in un’altra posizione. Lui di fatto ha reso nella produzione anche da punta: ovviamente, secondo me ha delle caratteristiche per cui può essere ancora più utile in un’altra. Zito è un giocatore che può giocare un po’ più dentro o sull’esterno, perché quelle sono le sue caratteristiche, che sia a destra sinistra cambia poco”.
Sul cinismo da allenare: “Questa potrebbe essere anche una considerazione giusta, ma la valutazione va verso la praticità e la semplicità di voler prendere la porta con un tiro, perché ovviamente se prendi lo specchio della porta da lì nascono altre situazioni positive. Però non credo che un nostro giocatore tiri per fare il grande goal, così come non credo che la crescita individuale sia indipendente da quella collettiva. Si tratta anche di creare il giusto ambiente, dimostrando a questi giocatori che i numeri ci sono e ciò che c’è da fare lo si sta facendo. C’è da migliorare ovviamente nella qualità, magari nella finalizzazione e nella capacità di alcune letture, nella scelta, ma questo è solo un percorso che tu fai solo creando un ambiente che abbia fiducia nei giocatori a disposizione. Io ne ho moltissima e sono convinto che arriveranno a fare molto più di quello che anche loro si aspettano”.
Sulla difesa: “Non è che rimaniamo in una condizione dove non prevediamo come gioca l’avversario. Noi variamo da tre o a quattro in funzione di quello che fa l’avversario che incontriamo: ciò che cambia è sempre come noi vogliamo essere aggressivi sull’avversario, non è che cambia perché temiamo l’avversario. Stiamo lavorando anche in un’altra direzione, come vi ho detto prima, consolidando ovviamente delle caratteristiche che sono certe ormai all’interno della squadra. È chiaro che questa squadra ha un parco di difensori con determinate caratteristiche: nel momento in cui l’avversario gioca in un certo modo utilizzeremo una difesa a tre, nel momento in cui l’avversario gioca in un altro utilizzeremo una difesa a quattro. È semplice”.
Che partita sarà? “Il Parma, così come noi, ha più strategie di gioco. È in grado di poter fare la fase difensiva abbassando il baricentro e quindi rallentandoti il gioco, e lì dovremo essere bravi a velocizzare con la giusta capacità di intesa immediata e pochi tocchi a disposizione. È una squadra che sa portarti la pressione sulla costruzione del portiere quindi alzando il baricentro ed è una squadra che spesso e volentieri preferisce anche rompersi, senza far rientrare costantemente gli effettivi davanti e fare una fase difensiva con meno giocatori. In tutte queste strategie ci sono dei pro dei contro che noi abbiamo cercato di valutare per esprimere noi stessi: noi continuiamo a fare la nostra strada perché i numeri dicono che la nostra produzione di gioco è davvero qualcosa di importante. Si tratta solo di continuare a lavorare ed essere convinti che questa produzione pian piano sia trasformata in gol. Ma io non mi preoccupo di questo: mi preoccuperei se non ci fosse questa produzione di gioco, perché significherebbe che la squadra non ha un’identità, non ha coraggio nel voler giocare contro chiunque. Dobbiamo solo mettere a posto alcune cosette che fanno parte dell’equilibrio e e su questo ci stiamo lavorando molto”.
Sull’attacco: “Abbiamo giocato con diverse coppie d’attacco, in base alle partite che abbiamo incontrato. Domani mancheranno Pavoletti e Lapadula, ma siamo convinti che le sette partite giocate abbiano generato dei dati certi, da cui non si scappa. Quindi anche sulle caratteristiche e le posizioni dei giocatori a disposizione: io credo che questa squadra abbia la gioventù, l’esperienza e le idee per poter far parlare di sé e su questo noi ci concentriamo. Tutto il resto ci interessa relativamente. Gaetano? Ha fatto una parte del ritiro e non è mai facile arrivare in un altro contesto ed essere subito a disposizione per i tempi di gioco e e le richieste fisiche. Lui si sta veramente mettendo di grande impegno per poter colmare questo gap, ma non ci vorrà ancora tanto. E comunque le partite servono anche a lui per questo motivo”.
Sul Parma: “Credo che il Parma sia una squadra fortissima, come lo sono tutti gli avversari che incontreremo e questo è un lato di fatto. Lo è stato anche per per gli avversari già incontrati, come Como ed Empoli che stanno dimostrando davvero un un passo e una qualità importante. Il Parma è una squadra costruita molto bene e che lavora insieme da tre anni, con esterni di valore ma noi in questo ritiro ci siamo concentrati e siamo concentrati sullo sviluppare noi il nostro gioco. Perché a noi preme concentrarci su noi stessi per far sì che anche gli avversari si preoccupino del Cagliari: questo per noi è fondamentale, vogliamo avere la nostra idea di gioco e far sì che ogni partita per gli altri non sia facile. Io sono convinto che anche dal punto di vista delle valutazioni la produzione di gioco che stiamo avendo sia sotto gli occhi di tutti, con valori riscontrabili in qualsiasi piattaforma. Quindi la strada è giusta, la squadra gioca e la squadra crea: dobbiamo migliorare alcuni dettagli nel nella capacità di non rendere sempre la partita viva fino all’ultimo, perché nel momento in cui trovi anche un doppio vantaggio alle volte indirizzi la partita sotto altre mire diciamo emotive. Così come in alcune letture dobbiamo essere più abili magari a riposizionarci e a cercare di non perdere mai l’equilibrio. Su questo stiamo lavorando, unitamente alla capacità di poter esprimersi in due diversi modi di stare in campo”.
Visto quanto fatto da Thiago Motta prima di Genoa-Juventus: la pretattica è un vantaggio così grande? “Io non credo che questo sia pretattica, credo che sia il rispetto di ciò che ogni allenatore porta avanti come idea. Io solitamente lascio il livello di competizione elevato fino alla fine, poi i giocatori non sono sciocchi: sanno chi può essere magari più in odore di poter scendere in campo o magari subentrare, però a me piace mantenere questo livello di competizione. Così come in altre circostanze ho invece tranquillamente dato la formazione: sarà il caso sicuramente contro la Juve di Thiago Motta in Coppa Italia. Farò la stessa cosa perché ovviamente lo ha fatto lui e quando incontrerò Thiago Motta anch’io dirò la mia formazione (sorride, ndr)”.
Che spunti può aver dato ha dato la partita di martedì in vista della formazione di domani? “Intanto la possibilità che abbiamo di sviluppare in almeno due modi di stare in campo. Questo per noi è importante: le caratteristiche dei giocatori ormai sono chiare anche per la resa che hanno dimostrato in questo. Credo che ciò su cui stavamo lavorando nella prima parte del ritiro sia ormai acquisito, quindi la voglia di essere sempre coraggiosi nell’attaccare e nel difendere. I dati raccolti in queste sette partite, due di Coppa Italia e cinque di campionato , danno risposte abbastanza certe: qualcuno è più un esterno che una seconda punta, o qualcun altro ha un’indole magari a poter giocare in un centrocampo a due piuttosto che a tre”.
Situazione infortunati e quanto pesano le tre sconfitte di fila prima di due trasferte: “Staranno fuori Wieteska, Pavoletti, Lapadula e Jankto ma contiamo di recuperarli per la prossima settimana. Prati è recuperato e viene con noi, anche se ovviamente non ha ancora completato tutto l’iter: ma sta bene, si è allenato con noi parte della settimana e quindi è bene che a livello anche nervoso si si addentri di nuovo nella partita. Noi siamo una squadra che si deve salvare e come tutte le squadre che si devono salvare si è fatto un calcolo delle sconfitte che purtroppo si patiranno, è un dato di fatto. Ma noi non ci concentriamo su questo: l’idea di parte di fare un ritiro più prolungato è stato un investimento su noi stessi, perché abbiamo bisogno di crescere e vogliamo crescere. La Coppa Italia ha dato già delle risposte importanti su situazioni su cui stiamo lavorando e così continuiamo a fare, perché è quello che vogliamo dimostrare”.
12.30 – Inizia la conferenza stampa di Nicola.
12.14 – Buongiorno a tutti da Asseminello. Siamo pronti per raccontarvi in diretta la conferenza stampa di vigilia del tecnico del Cagliari, Davide Nicola, in vista della sfida dell’Ennio Tardini contro il Parma, valida per il sesto turno della Serie A 2024-2025.