Il Cagliari è pronto a ripartire dopo la pausa per le nazionali. I rossoblù, dopo le convincenti prove contro Parma e Juventus, ospiterà il Torino nell’ottava giornata della Serie A 2024-2025. Per analizzare la sfida contro i granata di Paolo Vanoli, interverrà nella classica conferenza stampa di vigilia l’allenatore dei sardi, Davide Nicola, ex di turno della gara.
A cura di Francesco Aresu
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12.48 – Termina la conferenza stampa.
Svolta mentale dopo Parma e Juventus? “No, penso che ci sia un’attitudine all’allenamento. Si passa da esecutori a sperimentatori di automatismi più qualitativi, accorciando il tempo di gioco. Su Vanoli? Non mi sento il giudice di nessuno, io penso ai miei giocatori e al Cagliari. Da collega penso che sia qualitativo, che ha fatto molto bene a Venezia e che a Torino sta dimostrando di avere delle idee”.
Su Mina e Adopo: “Non mi attribuisco particolari meriti sulla condizione di Mina, sta giocando molto perché si sta allenando molto. Vedremo se quando si avvicineranno gli impegni le cose resteranno così a livello di recupero, dipende dalle qualità insite dell’atleta. Yerry sa che sono contento di lui e che non deve mollare la presa, perché non è solo un giocatore di esperienza: a oggi sta facendo quello che gli stiamo chiedendo, ma penso abbia capito che l’allenamento sia fondamentale. Deve continuare così. Adopo ha fatto un processo di crescita importante, in questo l’allenatore non c’entra: è il giocatore che determina le sue fortune. È il campo che determina le scelte, ma comunque queste sono tre partite che arrivano in fila: dipende sempre poi dal giocatore”.
Su Marin: “Razvan ha dimostrato quanto possa essere importante per il Cagliari e per la sua nazionale. Sa bene di dover passare da questo percorso per dimostrare il suo valore, ma così come sta capitando ad altri giocatori che fin qui hanno trovato spazio”.
Con il Torino sarà la decima partita: “Oramai non devo aspettare questa partita per capire la nostra identità, ormai abbiamo dati e numeri per aver capito le caratteristiche. Proprio per questo abbiamo deciso di optare per un sistema di gioco offensivo, geometrico e riconoscibile e che ci permetta di contrapporci a squadre che giocano a 3 o 4 dietro. Abbiamo lavorato molto su questo e i giocatori stanno interpretando bene quello che gli abbiamo chiesto. Da qui in avanti sarà importante capire le varie potenzialità ancora nascoste dei giocatori che fin qui hanno fatto vedere solo in parte”.
Su Zortea e Gaetano: “A oggi la rosa ha praticamente la stessa omogeneità a livello di condizione fisica, tranne forse Wieteska e Lapadula che però ho visto più libero. Gli altri sono sostanzialmente quasi alla pari. Credo che questo gruppo di partite sia un tempo limitato dove questo gruppo potrà dimostrare che la condizione migliora per tutti. Ci saranno giocoforza dei cambi nelle tre partite, questo darà la giusta dimensione della crescita della squadra. I due citati possono giocare dall’inizio o a gara in corso”.
Su Inter-Torino: “Di solito riguardo le ultime cinque partite degli avversari: il Torino è una squadra competitiva, fare due gol a San Siro o in casa contro la Lazio non è semplice. Se hanno fatto 11 punti però vuol dire che alla struttura precedente, squadra fisica e di mentalità, ha aggiunto un cambio a livello tattico con il nuovo allenatore. Usa bene le fasce e con le punte: dovremo essere bravi a contrapporci alle loro strategie, ma ci sono i presupposti per sviluppare i nostri movimenti. Zapata è un giocatore importante, ma ci sono Adams e Sanabria che conosco bene: è un giocatore sublime che sa far giocare bene i compagni, ma c’è anche Vlasic che può determinare. Ma noi abbiamo le caratteristiche per fare bene, su questo abbiamo lavorato”.
Quanto peserà l’assenza di Obert? “Sto conoscendo sempre più la rosa e i miei giocatori. La nostra idea è quella di acquisire uno sviluppo di gioco il più imprevedibile possibile, lavoriamo sui due modi che abbiamo proposto. Il Torino è una squadra altamente competitiva, al di là dei punti raccolti, ma ha delle situazioni su cui si può forzare per creare delle problematiche. Vale per tutte le squadre, non è che noi non abbiamo punti deboli. Ogni squadra riesce a esprimere il proprio gioco, se concedi qualcosa devi essere abile a riposizionarti e trovare la miglior strategia possibile nelle due fasi. Noi su questo lavoriamo regolarmente, vediamo se riusciremo a dimostrarlo”.
Non può essere una partita come le altre per lei, viste le sue esperienze in granata: “Io sono originario di lì, ovviamente giocare nella squadra dove si è nati è importante. Quel che mi interessa è rispettare le tifoserie che ho rappresentato, immergendomi di più nel contesto in cui sto operando. Per noi e per me è una gratificazione giocare contro squadre di questo genere. L’esperienza da giocatore ormai non la ricordo più”.
Sui nazionali, specie Mina: “Sono tornati tutti, Mina non ha fatto minutaggio che necessiti uno sforzo particolare per recuperare, si è messo subito a disposizione. Sono tutti abili e arruolati”.
C’è un’emozione particolare nel giocare contro il Torino? “C’è sempre il piacere di confrontarsi con squadre di questo genere, ma fortunatamente il passato serve a definire il presente. Sfidiamo una squadra strutturata e con delle idee, non vediamo l’ora di confrontarci”.
12.30 – Inizia la conferenza stampa.
12.14 – Buongiorno a tutti da Asseminello. Siamo pronti per raccontarvi in diretta la conferenza stampa di vigilia del tecnico del Cagliari, Davide Nicola, in vista del match dell’Unipol Domus contro il Torino.