Conferenza stampa per il direttore sportivo del Cagliari Stefano Capozucca, insieme al direttore generale del club rossoblù Mario Passetti (qui l’altro live): i due dirigenti parlano a due settimane di distanza dalla retrocessione in Serie B.
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a cura di Roberto Pinna dalla Unipol Domus
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Ha parlato di Deiola capitano, quale sarà allora il futuro di Joao Pedro? Quanto pescherete dall’Olbia sul mercato estivo? “Joao ha un anno solo di contratto, tutti dicono che sia un mio figliolo perché sette anni fa gli feci disfare le valige perché io lo volli tenere da subito. Oggi è normale che abbia mercato ma ha anche dei costi, quindi è giusto che vada avanti. Non vedo come possa restare in Serie B, sarebbe un lusso. Giusto che vada per la sua strada. Non ci sarà un ridimensionamento, io sono per non fare proclami. Nella prossima Serie B ci saranno almeno 9 squadre che puntano al primo posto. Noi non possiamo metterci a prendere in giro i tifosi dicendo ora “torniamo subito in Serie A”. Purtroppo è più facile salvarsi in A che vincere la B. Facciamo la squadra con calma, io ho le idee chiare. Non faremo cose folli, Giulini deve ripianare mettendo 22 milioni per iscrivere la squadra. Non sono noccioline, altrimenti non ci iscriviamo al campionato. Poi il tifoso lo contesta. Per questo non ci saranno proclami. Olbia? Cagliari è il Cagliari e Olbia e Olbia, per noi è una risorsa ma io ho le mie idee. Hanno qualche nostro giocatore che magari porteremo in ritiro ma non posso fare il Cagliari-Olbia. Se no facciamo il doppio salto e non siamo un trampolino. Magari non avremo la squadra forte del 2016 ma siamo sempre il Cagliari. E non voglio denigrare Olbia o Canzi che hanno fatto un grande campionato”
Quali giocatori della Primavera potrebbero essere aggregati in Serie B? “Devo fare i complimenti al percorso della Primavera, hanno sfiorato la finale guardando alla gara con l’Inter. Hanno buttato via la finale ma un plauso va a Conti e ad Agostini. Sicuramente è una rosa con valori, alcuni ragazzi della Primavera staranno sicuramente con la prima squadra nella prossima stagione”
Che tipo di calciomercato bisognerà aspettarsi? “Non manderemo via 25 calciatori, a livello di rosa 5-6 giocatori li vorrei tenere, specie chi ha dei valori. Però vorrei cambiare molto, questa è la mia intenzione e il presidente è d’accordo con me”
Chi dopo la retrocessione le ha espresso di voler restare a Cagliari e di ripartire come giocatore? “Io mi sento più un padre che un direttore sportivo, io ho cercato di scaricare tutte le colpe da loro durante la stagione. Ma dopo la retrocessione ho ricevuto solo due messaggi da due calciatori. Ma non farò i nomi, dico solo che uno è inaspettato. E questo la dice lunga. Per questo dobbiamo completamente rifondare, poi chiaro che non tutti possono andar via, magari ci sono anche giocatori che non vengono presi perché nella nostra demenziale retrocessione abbiamo calciatori con un ingaggio importante”
C’è stata poca convinzione nel ripartire con Semplici l’anno scorso? “L’esonero di Semplici arriva perché in tre gare abbiamo fatto un punto contro due dirette concorrenti, con lo Spezia che si presenta in 14 con 3 portieri. E loro avevano un rigore clamoroso a favore non dato. Non è che fossimo partiti benissimo con Semplici. I presupposti, anche sul finire della precedente stagione, non erano dei migliori. Noi avevamo cercato in estate un allenatore che è andato in un’altra squadra”
Senza fare nomi quale sarebbe l’identikit del nuovo allenatore? E un parere su Agostini… “Ago, onestamente colpe non ne ha, anzi io lo ringrazio perché ha avuto il coraggio di fare tre partite non facili. A Salerno meritavamo anche di vincere, ma io lo devo solo ringraziare per la passione e la fede cagliaritana mostrata. Ha provato a dare una mano. In settimana, mercoledì o giovedì daremo il nome. Vogliamo un tecnico che sposi un progetto che non è come quello di 7 anni fa ma è sempre il Cagliari. Vogliamo la persona giusta. Deve capire che arriva in un ambiente depresso e deve capire di sentirsi anche lui retrocesso per ricostruire. Le sorprese ci saranno ma non voglio sbandierare niente”
Campagna acquisti: per voi le scelte blasonate sono i vari Godin, Strootman, Mazzarri? “Il mercato che ha fatto il Cagliari negli anni in cui io non c’ero: Rog e Simeone e Nandez. Solo per citarne alcuni. Per questo parlavo di alzare l’asticella, poi dopo il club ne ha pagato le conseguenze”
Si è parlato di rifondazione e di valori nuovi per i giocatori, tra quelli in rosa da chi deve ripartire il Cagliari? “Normale che non possiamo vendere tutti, qualche giocatore lo vogliamo tenere. Faccio un nome solo: Deiola. Ho visto la sua disperazione a fine partita, lui ha il cuore sardo. Magari non ha le qualità di altri ma ha lo spirito e i valori di appartenenza che il Cagliari deve avere l’anno prossimo e lui potrebbe essere il nuovo capitano”.
Abbiamo letto spesso delle scuse per questa retrocessione, l’obiettivo sarà subito allestita per risalire in Serie A e con quale allenatore? “Questa non è una conferenza sul futuro. Tutti abbiamo subito una forte delusione, chi ci tiene sta vivendo un momento complicato. Sappiamo che questa retrocessione è stato un suicidio perfetto. A livello umorale credo che il presidente abbia 10 anni in più, sembra irriconoscibile. Non dimentichiamo che il presidente è quello che ripiana non è solo il colpevole. Oltre a un discorso sportivo c’è anche quello finanziario. Noi siamo una società sana che ha preso lo stipendio di aprile, altre non lo so. Magari alcuni giocatori sono al mare e non hanno subito questa retrocessione. Per il futuro io non voglio fare previsioni. Non direi al presidente di salire subito, dobbiamo rifondare, mandiamo via più gente possibile. Questo è ora l’obiettivo. Questa è una retrocessione assurda che ci porterà a cambiare il più possibile, poi per vendere servirà avere anche qualche richiesta”.
Pensa sia l’errore più grave aver difeso fino all’ultimo Walter Mazzarri e da cosa riparte questo Cagliari? Anche Nainggolan si è proposto per tornare, sarebbe l’uomo giusto per ricominciare? “Per quanto riguarda Mazzarri uso poche parole perché per me è stato un motivo di sofferenza. Io ho difeso una scelta non mia ma lo farei di nuovo. Purtroppo se le cose dopo Verona non fossero precipitate lui sarebbe rimasto fino alla fine. Io pensavo che potesse essere l’uomo d’esperienza giusto per la salvezza. Probabilmente, visto l’epilogo, forse ho sbagliato. Anzi ho sbagliato. Radja? Io personalmente sono affezionato a lui. Fu fondamentale per la salvezza con Semplici. Però sul suo argomento ci sono delle inesattezze. Giulini viene più volte accusato di non aver mantenuto la parola, siccome Nainggolan aveva ricevuto una proposta fatta da me e Cossu che lui stesso non accettò perché trovò una squadra che gli offri molto di più, non è vero quello che avete letto. Sia io che Cossu portammo una proposta, ma non è vero che ci furono accordi non rispettati”
Quali sono state le cause di questa retrocessione e quante secondo lei sono da attribuire alla società? “Quando si retrocede è normale che ci sono degli errori, questo è fuori discussione. Ma non è colpa solo di uno, ci sono più componenti. Normale che la società abbia delle responsabilità, anche io ho fatto delle scelte, o meglio, ho cercato di difendere delle scelte di cui mi pento. Ma ora è facile contestare il presidente che è il capro espiatorio. Io provo a fare un’analisi concreta, quando sono arrivato eravamo in B e abbiamo vinto la B e l’anno dopo siamo arrivati undicesimi in Serie A con 4-5 acquisti di spessore. E poi andai via. Il presidente, in mia assenza, ha provato ad alzare l’asticella del Cagliari, spendendo soldi che a volte il tifoso dimentica, e i tifosi stessi allora lo osannavano. Purtroppo però le ciambelle non sempre escono con il buco e alcuni acquisti non sono riusciti, ma il presidente ci ha provato in buona fede ad elevare il livello del Cagliari. Il presidente è meno colpevole di tanti altri, siamo più colpevoli altri. Per me Giulini è il meno colpevole di tutti e io non sono un ruffiano, anzi sono stato allontanato in passato perché dico le cose in faccia. Siamo colpevoli io, i calciatori e gli allenatori. Può succedere, nello sport si vince e si perde. Non doveva succedere qui a Cagliari”.
Il commento del direttore sportivo: “Era giusto fare una conferenza di chiusura di stagione, anche se è un finale non bello sotto tutti gli aspetti. Tutti ci immaginavamo un epilogo diverso, dopo il primo tempo di Venezia tutti pensavamo alla salvezza, era normale. Invece c’è stato un suicidio ed è successo l’immaginabile. Ci sentiamo tutti un po’ colpevoli di questa situazione. Sono doverose le scuse a tutti, dalla stampa ai tifosi, alla gente che vuole bene al Cagliari. Parlo anche delle persone che lavorano in questo club, dovrei fare tanti nomi ma ci sono tantissime figure che lavorano per dare il massimo per i rossoblù. Io davanti a tutti mi sento un po’ colpevole, specie a questi ultimi perché loro si sono aggrappati a me. Dopo un buon inizio nel girone di ritorno però abbiamo iniziato a barcollare. Io non sono uno che crea illusioni ma ero convinto della salvezza, non avevamo una rosa per andare in Serie B per potenzialità. Per questo mi sento di aver tradito, ed è per questo che quando il presidente mi ha chiesto di continuare non potevo fuggire. Andare in un altro club sarebbe stato troppo facile, e non potevo farlo. Il mondo Cagliari è ferito e noi dobbiamo chiedere scusa perché il Cagliari non merita questa categoria”
Inizia la conferenza stampa
Qualche minuto di ritardo rispetto alle 15 inizialmente previste
14.45 – Qui il riepilogo dei rossoblù al momento impegnati con le rispettive nazionali: vai alla news
14.36 – Defilata la pista Inzaghi al momento per il futuro in panchina dei rossoblù (qui la news), salgono invece le quotazioni di Liverani, seguito da De Rossi. Con l’ex Lecce in vantaggio.
14:15- Buon pomeriggio dalla sala stampa della Unipol Domus amici di Centotrentuno da dove vi riporteremo le parole del direttore sportivo del Cagliari Stefano Capozucca in vista della prossima stagione.