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Cagliari, Passetti: “Quest’anno niente slogan. Cessione? Non è una necessità”

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A due settimane dalla retrocessione in Serie B, il direttore generale del Cagliari Mario Passetti, insieme al ds Capozucca (qui la sua conferenza), parla del momento del club dalla sala stampa della Unipol Domus.

dalla Unipol Domus Francesco Aresu


16.09 – Sulla paura che la fretta di dover cedere possa diventare un problema: “Non son preoccupato, sono problematiche che anche le altre squadre hanno. Abbiamo le nostre armi, siamo il Cagliari e siamo orgogliosi di esserlo. Sulle ambizioni, questa è una conferenza stampa schietta: dentro abbiamo una voglia matta di ricominciare, non c’è la mancanza di ambizione. Ecco, quest’anno non ci saranno slogan. Dobbiamo fare le cose con i fatti, giorno dopo giorno. Il campo sarà l’espressione della nostra fatica”. 

16.04 – Sul paracadute: “In linea generale il valore del paracadute non è equiparabile a quello dei diritti tv che viene ricevuto mediamente dal Cagliari. In generale l’anno di retrocessione incide sulla ridistribuzione dei diritti futuri. Vengono poi ridotti i ricavi da sponsorizzazioni, da ticketing e dopo due anni non certamente felici per tutto il mondo del calcio, la retrocessione diventa un ulteriore problema dal punto di vista economico. Siamo qui per lavorare, affinché questa tragedia sportiva si concluda il prima possibile. La nostra testa è rivolta al domani con tuta

16.00 – Sull’eventuale nuovo ingresso di nuovi sponsor e soci: “Il Cagliari è una società sana e solida: se si parla di nuovi soci per prospettare un futuro ancora più solido perché no, se mai ci sarà la si valuterà. Non c’è necessità impellente, se arriverà ben volentieri. Parlando di sponsor, invece, è importante che i nostri partner ci stiano ancora più vicini e fare ognuno la propria parte. Proprio da tanti di loro ho ricevuto tanti messaggi di solidarietà. Queste sono le cose che fanno piacere e che rimangono”. 

15.58 – “Sarà una Serie B complicatissima, ma non serve essere esperti di calcio per capirlo. Sarà una Serie B molto diversa rispetto a quella che abbiamo fatto 7 anni fa. Ci saranno molti outsider, come il Modena: c’è grandissimo rispetto di tutti, ma in questi casi serve avere le idee chiare e ricordarci che siamo il Cagliari”. 

15.55 – “I tre valori da cui ripartire? Possono essere tanti, ma serve unità di intenti e se siamo qui assieme c’è un motivo. L’uomo solo al comando non funziona più. Serve perseveranza, specie nei momenti più difficili. Servirà poi mettere un punto su ciò che siamo e ciò che vogliamo essere: una squadra combattiva, che non molla e che deve essere dura da battere, che sia propositiva. Questa deve essere la nostra anima. Con questo in testa è più facile scegliere l’allenatore: noi dovremo essere questi. Da qui ripartiamo”. 

15.50 – “In merito all’indice di liquidità, al di là del poco senso che ha questo indice per l’iscrizione che è una battaglia della Lega, in Serie B è di 0,7 e questo prevede che già nel mese di giugno noi dobbiamo fare delle cessioni tali da ripianare la capienza necessaria. È qualcosa che dobbiamo fare, c’è una discreta urgenza nel chiudere le operazioni di mercato”. 

15.46 – “Le scelte blasonate sono in relativo rispetto a quello che è stato fatto nella storia del calciomercato del Cagliari negli ultimi 25 anni. I nomi degli ultimi 8 sono sicuramente di livello superiore, questo è stato controproducente a livello di messaggio che è stato dato. Sullo stadio nessun aggiornamento: dobbiamo chiudere e depositare il progetto definitivo entro il 30 giugno, siamo in linea a livello di tempistiche su questo”. 

15.40 – “Fastidio per le contestazioni? Rispondo che sono tante le manifestazioni di solidarietà che abbiamo ricevuto: questo ci dà molta più fiducia, ci dà più coraggio rispetto alla frustrazione per questo tipo di contestazione. Però è giusto dare merito alle tante voci, più silenziose, di persone che vogliono bene al Cagliari, da cui ripartiamo”. 

15.35 – Sulla campagna di manifesti anti-Giulini: “Sulle motivazioni non so rispondere, onestamente. Questa protesta è sicuramente anomala, è qualcosa che qui non si era mai visto. In generale, qualcosa di non meglio specificato mi dice che soffiare sulla rabbia post retrocessione a qualcuno può fare comodo. Le forze dell’ordine faranno il loro lavoro, vedremo. Effettivamente c’è qualcosa di molto anomalo, credo che la cosa più importante è che la forza di chi vuole bene al Cagliari è sicuramente superiore. Alla fine l’importanza di remare tutti dalla stessa parte e che il Cagliari faccia il suo lavoro sia per tutti”. 

15.26 – Sulle varie voci che sono circolate nell’ambiente: “Le parole del direttore mi fanno venire in mente quante volte abbiamo concesso troppo spazio alle critiche aperte di troppe persone sul nostro lavoro. Io poi sono particolarmente sensibile alle critiche alle persone che lavorano con me. Ho letto le dichiarazioni del procuratore di Nandez che criticava il nostro staff medico per il recupero dall’infortunio ritenuto sbagliato. Ecco, non esiste questo. Ognuno deve tornare a fare il proprio mestiere. Sulle notizie dico: quello che ha dato particolarmente fastidio è la presunta offerta della holding Citic, con la nostra smentita ufficiale dopo poche ore. Quel che ha detto il presidente è che in questo momento si valutano eventuali inserimenti in società di investitori stile Atalanta, per capirci. Per il resto, in qualche modo si è voluto insistere su questa fantomatica holding: ci si chiede come mai, anche in questo caso. Così come vorrei tornare sul famoso “tesoretto” in caso di retrocessione: c’è sì il paracadute, ma la cifra reale è inferiore a quanto scritto. Tutt’altro discorso si potrà fare in caso di cessioni, ma questo è da dimostrare. L’obiettivo di chi gestisce la società è quello di autosostenersi: c’è Carlo Catte che da 20 anni fa questo lavoro in maniera egregia, di questo operato dobbiamo andare orgogliosi”. 

15.16 – Sulla contestazione nei confronti del patron rossoblù, Tommaso Giulini: “Per dare una risposta bisogna scavare un po’ nel passato, al di là delle manifestazioni di dissenso che sono più che legittime, visto che siamo retrocessi. Però ci sono due elementi che abbiamo ravvisato: il primo è che in questi anni questa presidenza ha voluto, giustamente, provare ad alzare l’asticella e per farlo ci si è affidati a una serie di calciatori e addetti ai lavori con blasone e con esperienza. Poi io ho 45 anni, tifo Cagliari da sempre e non ricordo campagne acquisti come quelle degli ultimi anni. Forse ci siamo abituati a un certo tipo di mercato e di aspettative. Intendiamoci: alzare l’asticella è giusto ed è sano, ma abbiamo sbagliato il modo. E chi stava a fianco al presidente, come il sottoscritto, ha sbagliato i modi. Evidentemente non abbiamo usato la giusta strada, ma alzarla è giusto. Sul resto, onestamente, non credo che sia un fattore determinante. Credo che un altro aspetto sia stato quello di essersi sempre presi le responsabilità, così che questo ci ha fatto passare per poco competenti in modo troppo facile. Il mio auspicio è questo: tutti vogliamo bene al Cagliari, è giusto criticare anche ferocemente, però bisogna arrivare a un punto in cui ci si ferma e si torna a voler bene al Cagliari. Perché continuare a soffiare sul fuoco diventa pericoloso, però a un certo punto bisogna anche dire basta alle critiche che arrivano a spron battuto da un po’ tutte le parti”. 

15.10 – Le prime parole di Mario Passetti: “Mi associo a quel che diceva il direttore, la prima cosa da dire oggi è chiedere scusa. In particolare, dico a titolo personale, essere di Cagliari è un peso in più: senti non solo di aver tradito, ma proprio di non aver ripagato le aspettative di un tutto un popolo. Sappiamo il valore del Cagliari per quest’Isola, il senso di rivalsa che noi tutti custodiamo. L’abbiamo tradito e questo ci fa soffrire, non è facile poi riprendere fin dal quotidiano e trovare le giustificazioni. È giusto prendersi le proprie responsabilità e mi pare che in questi anni si è sempre fatto. In questa conferenza proviamo a chiudere la scorsa stagione per poi pensare al futuro e alla ripartenza: lo sport, purtroppo presenta anche questi lati crudeli e presenta la possibilità di rifarsi e ricostruire”. 

15.05 – Inizia la conferenza stampa.

14:15 – Buon pomeriggio amici di Centotrentuno, siamo in diretta dalla sala stampa della Unipol Domus per la conferenza stampa indetta dal Cagliari in cui saranno presenti il DG Mario Passetti e il DS Stefano Capozucca (clicca qui per il live).

 
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