Dopo il netto 5-1 ottenuto domenica 27 ottobre contro il Ghilarza, nella 7^ giornata di Eccellenza, il Li Punti di mister Cosimo Salis vince la sua prima gara stagionale dopo un avvio complicato in questo campionato. Abbiamo intervistato il difensore classe ’85 della formazione sassarese Giuseppe Silvetti, esperto conoscitore della categoria e giocatore di alto livello, distintosi lungo la sua carriera per aver vestito maglie importanti come quella della Torres, con cui esordì in C1 nel 2004-05, ancora: Alghero, Nuorese, Atletico Uri e Tempio, ottenendo proprio con i catalani, successivamente alla vittoria dei playoff di Serie D nella stagione 2007-08 l’approdo tra i professionisti per la seconda volta. Oggi in forza al Li Punti, vanta una sola presenza da titolare nella 6^ giornata contro l’Iglesias. Si è espresso così ai nostri microfoni sull’avvio di stagione e sul prosieguo del campionato dei sassaresi.
Giuseppe Silvetti, vanta una lunga storia calcistica: ha vestito maglie importanti in carriera: Torres, Alghero, Nuorese, Tempio solo per citarne alcune. In agosto poi ha deciso di fare ritorno al Li Punti in Eccellenza. Come vive questa esperienza un giocatore del suo calibro?
“Partendo dalla mia carriera ricordo l’esperienza con l’Alghero, ho giocato prima in Serie D poi la promozione in Serie C con Mauro Giorico, era una squadra fortissima: Calistri ad esempio l’anno successivo era andato in Serie B. Io ho fatto una decina di presenze da subentrato dietro a grandissimi difensori come Tarantino e Calistri appunto. È stata una bellissima esperienza, qualcosa di davvero importante per me. In Serie C con la Torres oltre all’esordio in Coppa Italia con Leonardi in panchina, ho disputato 2-3 match per poi fare due anni in Primavera. Dopo anni tra Promozione e Eccellenza ho ricevuto la chiamata di Goveani della Nuorese, che allora militava in Serie C, ma in quell’anno purtroppo la società fallì e mi ritrovai in Promozione. Nella mia carriera ho avuto il privilegio di giocare con grandi giocatori: Udassi, Di Piedi, Balzano, Rassu, Pierangeli, solo per citarne alcuni, davvero calciatori di altissimo livello da cui ho potuto attingere per diventare il professionista che sono oggi. Oggi sento di essere un esempio per i più giovani, alla mia età continuo a prendermi assiduamente cura del mio corpo, mi alleno spesso da solo. Prima di scendere in campo sono stimolato come il primo giorno, metto tutto sul campo, lo faccio nella speranza di ispirare qualcuno, anche a livello mentale con la mia determinazione e la voglia di vincere. Nella mia carriera sono sempre stato un giocatore carismatico, un capitano silenzioso, un leader senza fascia, oggi più che mai in una squadra come il Li Punti ,costituita da ragazzi molto più giovani di me, sento di dover mettere la mia esperienza al servizio di questi ragazzi per aiutarli nel loro percorso di crescita. Sono arrivato in questa società al termine della mia stagione con il Bultei, dove con i miei compagni abbiamo sfiorato una salvezza grazie a un girone di ritorno importante chiuso con 29 punti ottenuti. Prima di firmare per il Li Punti ho avuto modo di valutar altre offerte dell’Eccellenza, ma nessun progetto mi ha stuzzicato tanto quanto quello dei sassaresi. Per me questa stagione rappresenta un’ennesima sfida, sento tanta responsabilità perché faccio una stagione da veterano in una squadra importante. Sapevo di arrivare in una società di grandi persone, conosco il Presidente, il mister Salis e oltre loro conosco bene anche Giacomo Di Maggio, un professore eccellente e vero valore aggiunto di questa società. Tutti aspetti che hanno contribuito al ritorno in Eccellenza”.
Silvetti, finora è stato un inizio difficile per voi in campionato, dopo sei gare vi ritrovate a soli sei punti in fondo alla classifica. Qual è l’umore nello spogliatoio dopo questo avvio?
“L’umore al momento è sereno, noi in quanto giocatori sappiamo ciò che dobbiamo fare, la società sta portando a termine degli obiettivi extra campo importanti con diversi sponsor, per il bene di questa squadra. Domenica abbiamo raggiunto la prima vittoria in campionato contro il Ghilarza partita che ci ha restituito tanto morale seppur affrontando una rosa con qualche defezione. Vincere aiuta a vincere, adesso dobbiamo continuare così, cercando di ottenere un risultato positivo anche a Gavoi. Sono stato acquistato proprio per questo, per cercare di dare esperienza alla squadra, mi impegno ogni giorno per stimolare questi ragazzi. Il mio obiettivo personale è riuscire a togliere anche dal più giovane il massimo delle potenzialità. A volte mi è capitato di vedere ragazzi che non credono in loro stessi, ecco, io sono sempre stato pronto a mostrare loro attraverso dei piccoli gesti di essere all’altezza. Mi capita di parlare molto con loro, cerco di far notare gli errori per riuscire migliorare. In allenamento i ragazzi mi ascoltano tantissimo e questo mi fa tanto piacere perché vedo che loro ripongono fiducia nei miei consigli”.
Sempre a proposito di questo inizio: che cosa è mancato alla squadra: è stato più un problema mentale o qualitativo secondo lei?
“Al momento il problema è più di natura mentale. Siamo una squadra giovane quindi è normale che ci sia dell’inesperienza. Gli ultimi innesti come Ortiz, Vulcano e Libonatti ci garantiscono più esperienza davanti, mentre dietro a parte me e il portiere Salvatore Pittalis, sono tutti ragazzi molto giovani che non possono vantare esperienza di livello in categorie importanti. Credo che fin qui sia mancato questo, la squadra qualitativamente è molto buona, i giovani sono tutti molto promettenti quindi piano piano, incrementando la consapevolezza e crescendo sotto l’aspetto mentale possiamo gestire meglio determinate situazioni di partite portando a casa risultati positivi”.
Al momento le statistiche dicono che in casa riuscite a fare meglio (cinque punti in quattro gare), di cui due ottenuti contro squadre importanti come Alghero e Nuorese. Come si spiega questa fatica in trasferta e in che modo potrete migliorare questa aspetto?
“Io ho sempre detto ai ragazzi che per noi le partite in casa sono fondamentali, una squadra che mira a un obiettivo come il nostro deve puntare a far bene in casa. Alghero e Nuorese sono due squadra molto organizzate dal punto di vista tecnico-qualitativo con società solide alle spalle, costruite per vincere il campionato, ma noi abbiamo interpretato queste due gare nel modo giusto, correndo tanto e chiudendo loro le possibilità di farci male. In questo momento il nostro score in casa è buono, la partita contro il Calangianus sarebbe dovuta finire in pareggio, poi il loro giocatore ha trovato la giocata spettacolare facendo un gol da 40 metri ed esci sconfitto ma l’atteggiamento davanti ai nostri tifosi è sempre quello giusto. La nostra condizione atletica è molto buona, con il professor Di Maggio facciamo diverse sedute di allenamento sull’intensità e la resistenza e in campo la nostra tenuta è migliorata tanto. Partite come quella contro il Ghilarza ieri o l’Iglesias hanno dimostrato come noi alla lunga riusciamo a prevalere sui nostri avversari atleticamente, dobbiamo essere bravi a combinare questi miglioramenti fisici con quelli qualitativi, il resto verrà da sé. Fuori casa abbiamo perso contro il Barisardo alla prima giornata e contro l’Iglesias causa di un errore di lettura su palla scoperta, dettato dall’inesperienza, per il resto però il nostro cammino è buono, la classifica dice che siamo lì a sgomitare nelle ultime posizioni ma dopo la bella vittoria di ieri dobbiamo essere soddisfatti, perché ci dà morale in vista delle prossime gare contro Taloro Gavoi e Carbonia, altri match importantissimi per noi prima di andare a sfidare le prime del campionato”.
Ieri 27 ottobre, avete vinto la vostra prima gara in questo campionato con un risultato netto contro il Ghilarza per 5-1. Che partita è stata? Questa può essere la scossa giusta per dare una svolta alla stagione?
“La vittoria doveva arrivare, l’abbiamo inseguita a lungo e ieri finalmente l’abbiamo ottenuta. Se ieri avessimo mancato la vittoria a mio avviso avremmo perso qualche convinzione. Abbiamo meritato la vittoria ieri come la meritavamo nella partita di Iglesias: loro sono davvero un’ottima squadra, a fine partita mi sono complimentato con tutti, ma quella gara avremmo meritato di vincerla per tutto quello che siamo riusciti a proporre in campo. Quando non vinci meritando è sempre difficile da digerire e allo stesso modo se ieri avessimo mancato i tre punti a livello mentale avremmo fatto difficoltà. Per noi era un bivio, come lo saranno anche le prossime due gare e arrivarci con una vittoria, ripeto, aiuta molto. In questo momento ogni gara è delicata, dobbiamo affrontare tutti con la voglia di vincere, solo con questa mentalità possiamo pensare di dare una svolta”.
Un campionato di Eccellenza dall’alto tasso tecnico e ricco di squadre dal grande blasone. Chi secondo lei è la favorita per la vittoria finale?
“Se osserviamo i risultati sarebbe facile dire Monastir o Budoni, sono le due squadre con gli organici più completi senza dubbio. Ossese e Tempio finora sono state troppo altalenanti, non sono riuscite ad avere continuità mantenendo il ritmo delle prime due, però ancora è presto. Il Tempio fuori casa ha ottenuto quattro vittorie su quattro, il Budoni ha fatto altrettanto in casa vincendone tre su tre. Monastir, Budoni e Tempio secondo me saranno le tre che alla fine si contenderanno la vittoria. Al momento i ragazzi di Giorico sono fortemente condizionati dagli infortuni hanno delle assenze pesanti senza alternative valide, non appena verranno recuperati però, credo fortemente abbiano le carte in regola per competere fino alla fine contro le altre due big. Un outsider? La Nuorese. La loro rosa è molto importante, hanno tanti giocatori di livello, è una squadra che ha tutto per fare un campionato di vertice”.
Tornando invece al Li Punti quali sono le ambizioni e gli obiettivi di quest’anno?
“No, il nostro obiettivo è la salvezza, il presidente e il gruppo societario l’anno annunciato fin dall’inizio. Faremo di tutto per ottenere questo obiettivo il prima possibile ma ci sarà da lottare duramente contro squadre come Barisardo, San Teodoro, Ghilarza, Villasimius, Carbonia. Ferrini e Gavoi al momento sono un incognita perché entrambe stanno facendo un buon campionato ma vedremo più avanti se anche loro verranno coinvolte in questa sfida. Ripeto, noi faremo di tutto per centrare l’obiettivo il prima possibile perché lo merita la società, lo merita la piazza e la rosa a disposizione del mister è all’altezza dell’impegno”.
Domenica 3 novembre affrontate il Taloro Gavoi, loro sono reduci da una vittoria pesante sul campo dell’Alghero. Che partita si aspetta contro di loro?
“Il Taloro Gavoi è una squadra molto forte, in casa finora ha perso soltanto con la Ferrini, loro hanno fatto del loro stadio un fortino. Ci aspetterà una gara difficilissima, loro avranno il coltello fra i denti, conosco la società e la squadra, dopo quattro anni di permanenza lì: quando vengono battuti in casa, la gara dopo è sempre molto difficile affrontarli. Contro l’Alghero lo hanno dimostrato. Conosco i giocatori, conosco l’ambiente mi aspettavo questa reazione da parte loro. In casa hanno sempre fatto bene, lo dice la loro storia, loro cercheranno di dare continuità domenica davanti ai propri tifosi. È una squadra ostica, non molla mai fino alla fine quindi sarà davvero difficile. Noi proveremo a fare il risultato, perché come ci dice il nostro mister in ogni trasferta “siamo qui al massimo per vincere ma non a perdere”.
Infine, da ex Torres, come vede i rossoblù nella corsa alla Serie B, può essere l’anno della promozione?
“La Torres quest’anno ha tutte le potenzialità per riuscirci, lo scorso campionato ha dimostrato di essere una società solida meritevole dei playoff e quest’anno è nuovamente tra le favorite. Le ambizioni sono quelle di fare meglio dell’anno scorso, ma per la promozione non necessariamente bisogna vincere il campionato. La Serie B è una categoria di altissimo livello, ci vuole quel qualcosa in più che io ad oggi vedo già nella Torres. Alcuni infortuni hanno condizionato l’assetto della squadra soprattutto in difesa con l’infortunio di Antonelli. Fin qui forse ha subito qualche gol di troppo, in particolare da calcio piazzato ma sotto l’aspetto individuale è un ottima formazione”.
Giuseppe Meloni