Le parole di Renato Soru, europarlamentare uscente Pd, alla Nuova Sardegna dopo l’ennesima assoluzione in tribunale arrivata qualche giorno fa.
“Sono molto soddisfatto per l’assoluzione, d’altronde i magistrati si occupano di chi fa le cose. E io, nella mia vita, ne ho fatto tante”. Così Renato Soru commenta l’assoluzione dei giorni scorsi (la quarta finora, in altrettanti giudizi) per il cosiddetto Caso Tiscali, dove era imputato per false comunicazioni sociali, ai microfoni della Nuova Sardegna. “Non mi sono ricandidato alle Europee perché considero sufficiente l’esperienza fatta, su cui hanno influito le vicende giudiziarie. Ho vissuto in uni limbo per oltre un anno, facendo parte del gruppo dei ‘non iscritti’, posizione che non consente di esercitare in pieno il mandato. Ma questo mi ha permesso di comprendere a fondo il funzionamento delle istituzioni europee e di individuare ancor meglio i limiti del localismo e del provincialismo che spesso ci ammantano”.
Inevitabile il riferimento alla vicenda della continuità territoriale aerea, in questi giorni al centro delle cronache politiche. “Ha ragione l’Europa, lo dico da sempre: la tariffa unica è un errore. Lo era quando la volle la giunta Cappellacci, che modificò la situazione preesistente, e ora Solinas ripercorre gli stessi passi. L’Europa ci permette di viaggiare senza problemi in un paese di 500 milioni di abitanti, di avere giovani che studiano nelle università di diverse nazioni e che lavorano all’estero in condizioni differenti degli emigrati dagli anni Trenta in poi”.
Sulla nuova giunta Solinas, ancora in attesa di definizione completa: “Hanno vinto le elezioni con un divario enorme, meritano di governare. Aspettiamo di vedere cosa sapranno fare. Ma non si può continuare con questa ossessione di abolire il Piano paesaggistico regionale: davvero pensiamo che riempire le coste dell’isola di nuove villette, che nessuno vorrà comprare, basterà a risollevare le sorti della Sardegna? Abbiamo bisogno di altro. Si deve partire dal rispetto del suo patrimonio ambientale, vero tesoro su cui costruire il futuro”.
Chiusura sulle ultime Regionali, tra il crollo del Pd (“Un disastro: non avevamo un progetto da presentare agli elettori, non abbiamo fatto le primarie ma, paradossalmente, una campagna contro il Pd: abbiamo perso con 15 punti di distacco, mai successo prima”) e, soprattutto, l’exploit della Lega : “Vedere la Lega primo partito dell’isola mi fa tristezza, e conferma che noi sardi in fondo non siamo diversi dagli altri italiani. Abbiamo le stesse debolezze e in questo momento siamo vittime della stessa rabbia e qualunquismo che ha portato la Lega a ingannare gran parte dell’Italia. Lo slogan ‘prima i sardi, prima i cagliaritani, prima i sassaresi, prima i veneti, prima gli italiani’ non serve a nulla. Si va avanti insieme, non prima e a dispetto degli altri”.