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Le Pagelle | Dinamo Sassari: Bendzius leader, Bibbins prezioso ed esplosivo

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Queste le nostre valutazioni sulla prestazione fornita dalla Dinamo Sassari di coach Nenad Markovic in occasione del Qualifiers di BCL contro la Juventus Utena vinta per 77-73.

Le pagelle

Cappelletti 6,5 – Non approccia in maniera ottimale alla gara, complice anche l’assenza precauzionale nel torneo di Sarajevo. Come un diesel carbura con il tempo e pian piano diventa sempre più centrale nel successo della Dinamo. A volte pecca un po’ di leziosità, ma quando c’è da fare sul serio risponde presente. Ghiaccio nelle vene nel finale quando, grazie al suo 4/4 dalla lunetta permette al Banco di continuare la sua corsa alla BCL.

Bibbins 7,5 –  Diamante e proiettile di questa Dinamo. Non per la statura, ma perché è prezioso ma allo stesso tempo esplosivo. Il titolo di MVP del match, dopo le giornate da protagonista vissute in quel di Sarajevo, questa volta non è il suo nonostante garantisca personalità, regia e quei 20 punti che lo incoronano come top scorer della gara. Bastano i numeri per descrivere la sua prestazione: 7/10 dal campo (70%) 3/5 dal pitturato (60%), 4/5 dall’arco (80%).

Trucchetti s.v. 

Halilovic 6 – Gara difficile per il numero 7 di Markovic dovuta anche a una condizione non ottimale. Il suo apporto però è importante, non tanto in termini di numeri, quanto per il lavoro sporco che fa. Quando il tecnico dei sassaresi lo ha chiamato in causa si è fatto trovare pronto, dando battaglia sotto canestro e conquistando rimbalzi importanti e allo stesso tempo andando a canestro nel momento giusto.

Fobbs 5,5 – Giornata difficile per il numero 11 dei sassaresi. Si impegna, corre, lotta, ma non riesce a entrare nel vivo del gioco. Può sicuramente fare di più, uno dei pochi insufficienti in casa Dinamo.

Tambone 6,5 – Così come dimostrato a Sarajevo l’ex Pesaro è uno dei più in palla. Nei momenti topici si fa trovare pronto, i punti sono 5 ma dal grande valore. In particolare in avvio di quarto parziale, quando in cooperazione con Bibbins firma il +16 che dà il giusto margine alla Dinamo per non pagare cara la reazione dei lituani.

Veronesi 6 – Pochi minuti ma buoni, a cavallo tra primo e secondo quarto Markovic lo chiama in causa e lui fa il suo. Minuti importanti messi in cascina alla prima gara giocata con la Dinamo dopo una pre-season difficile. Affidabile.

Udom 6 – Inizio confuso alla Vincent Vega, però ci mette poco a entrare bene nella gara. Markovic gli chiede fisicità e lotta, lui lo paga portando a casa rimbalzi preziosi, punti e tre palle rubate. Nel complesso buona la prima per il jolly biancoblù.

Bendzius 7,5 – Dopo un anno senza di lui, bastano pochi minuti per capire quanto sia mancato alla Dinamo. Le sue mani sono roventi come tanta è la voglia di ritornare protagonista. Così è stato, triple importanti, sportellate sotto canestro, inserimenti puntuali e grintosi: atteggiamento da vero capitano. Quando i sassaresi vanno in difficoltà lui mostra la via da seguire. Leader e MVP.

Vincini s.v.

Sokolowski 7 – Sparisce e riappare, fa il lavoro sporco e poi toglie fuori dal cilindro punti pesanti e importanti. Il terzo quarto porta il suo nome, con l’ex Napoli che è decisivo e trascinante di ritorno dall’intervallo lungo. Un messaggio importante per Markovic in termini di personalità e carattere.

Renfro 5 – Partita non semplice per il numero 35 di Markovic. Nelle notti europee dal lungo americano ci si aspetta sicuramente qualcosa di più, sia in termini di fisicità ma anche di personalità e carattere. Sotto canestro ne prende poche e nel 37-43 a rimbalzo a favore dei lituani ne è una dimostrazione.

Coach Markovic: 6,5 – La Dinamo ha la sua fisionomia: brillante ma allo stesso tempo ruvida e dura quando necessario, dal carattere deciso e sempre disposta a lottare. Crea tanti tiri aperti e a differenza dell’approccio nella finale di Sarajevo è brava a sfruttarla fin da subito. Attento anche nella gestione delle rotazioni in funzione anche del prossimo impegno in finale contro Bonn. La prima è buona, i presupposti sono interessanti, però è solo il primo passo.

Andrea Olmeo

 
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